Clamoroso
A Milano i falchi pellegrini nidificano sul Pirellone [Uva, Giornale].
In prima pagina
• Dopo il flop delle vaccinazioni in Lombardia, Fontana commissaria Aria: cambio ai vertici. La gestione passerà alle Poste
• Uno studio Usa dimostra che AstraZeneca è efficace al 79% e che è sicuro, non c’è aumento di rischio trombosi
• Ieri ci sono stati altri 386 morti. + 627 ricoverati, +62 in terapia intensiva. Il tasso di positività sale all’8,1%. Le persone vaccinate (due dosi) sono 2.511.145 (4,21% della popolazione)
• In Gran Bretagna 17 morti per Covid, il numero più basso da settembre. La Germania prolunga il lockdown fino al 18 aprile. Putin attacca l’Ue sul vaccino russo Sputnik. L’Ungheria approva il vaccino cinese CanSino. È il primo paese europeo a farlo
• Vicino a Cosenza un uomo ha ucciso il fratello passandogli sopra con la Bmw
• Vicino a Treviso un 16enne di origini straniere ha accoltellato una ragazza di 26 anni che correva in campagna. Ora lei è in pericolo di vita
• I renziani del Pd si ribellano a Letta
• Parentopoli a 5 Stelle a Roma: si dimette la fidanzata dell’assessore Lemmetti, che era stata assunta all’Urbanistica
• Salvini è stato assolto dall’accusa di vilipendio della magistratura
• Renzi ora è a Dakar, dove ha incontrato Tony Blair
• Allarme sulla Ocean Viking: 5 dei 116 migranti sono positivi al Covid. Italia e Malta negano un porto sicuro
• Scivola in un canalone sotto gli occhi del fratello: morto sulla Grigna il nipote del boss Matteo Messina Denaro
• Brescia, sei arrestati per la ragazza morta di overdose l’estate scorsa
• Un chimico italiano di 53 anni è stato arrestato in Congo
• La Cina ha sanzionato l’Unione Europea in risposta alle sanzioni per la persecuzione degli uiguri
• Un uomo è entrato nella villa di Johnny Depp a Hollywood, si è versato da bere e si è fatto una doccia. Poi è stato portato via dalla polizia
• I dodici semifinalisti del Premio Strega: sette donne e cinque uomini
• Alex Schwazer si rivolgerà a un tribunale svizzero per chiedere l’annullamento della squalifica
• È morto Adam Zagajewski, il poeta dell’11 settembre
Titoli
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Corriere della Sera: Vaccini, richiamo alle Regioni
la Repubblica: Vaccini, Regioni in ritardo / regia unica per prenotarli
La Stampa: Vaccini, nasce la piattaforma unica
Il Sole 24 Ore: Covid, il governo accelera sui vaccini / Entro fine mese 4,5 milioni di dosi
Avvenire: Due povertà da sanare
Il Messaggero: Un milione di vaccini alle Regioni
Il Giornale: Guerra sui furbetti
Qn: Draghi accelera, oggi un milione di dosi
Il Fatto: Salvini salva l’uomo dei disastri lombardi
Libero: La vedetta lombarda è diventata cieca
La Verità: Col piano vaccini di Speranza i vecchi continuano a morire
Il Mattino: Così no!
il Quotidiano del Sud: Regioni, fate largo allo Stato
il manifesto: Hanno rotto le scatole
Domani: Troppi giovani ma pochi anziani / Vaccinare meglio, non più in fretta
Delitti e suicidi
A Mongrassano, comune di poco più di millecinquecento abitanti in provincia di Cosenza, tale Giuseppe Marino, 45 anni, appostatosi a pochi metri dal municipio del paese, ha aspettato che il fratello Pasquale, di due anni più grande, uscisse di casa e, non appena ne ha avuto l’occasione, lo ha investito con la sua auto, una Bmw scura con targa straniera. Dopodiché, ha innestato la retromarcia e, per diverse volte, ha fatto avanti e indietro sul suo corpo. «Alla terribile scena hanno assistito diversi testimoni che si trovavano in quella zona e che hanno dato subito l’allarme e cercato di prestare le prime cure all’uomo. Quando gli uomini del soccorso sono giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare la morte di Pasquale Marino. Intanto il fratello minore si era dato alla fuga con la sua automobile, facendo perdere le tracce. Sul luogo dell’omicidio sono giunti immediatamente anche i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano, che dista pochi chilometri da Mongrassano, agli ordini del capitano Oscar Caruso. Verificato che l’investitore era fuggito, i carabinieri hanno cominciato una vera e propria caccia all’uomo. I militari […] hanno cominciato a setacciare tutte le strade e le campagne intorno a Mongrassano e San Marco Argentano […] L’uomo è stato intercettato nel pomeriggio di ieri dai carabinieri della sezione Radiomobile della Compagnia di Cosenza e, secondo quanto è stato possibile apprendere, si trovava a bordo di una automobile Lancia Y insieme alla cognata, la sorella della moglie. L’auto con a bordo Giuseppe Marino è stata intercettata lungo una strada sopraelevata che passa nei pressi del Tribunale di Cosenza. Da voci trapelate da ambienti investigativi Marino stava andando a costituirsi proprio a Cosenza» [Palermo, Mess].
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato e rinchiuso nel carcere di Cosenza. Ancora non si conosce il movente.
L’evasione dell’ultimo bandito di Milano
Morto a 83 anni il “comunista-rapinatore” della banda Cavallero
di Massimo Novelli | 23 MARZO 2021
Se n’è andato Sante Notarnicola: scrittore, poeta, militante politico, gestore di osterie e rapinatore. Era infatti l’ultimo sopravvissuto della famosa banda criminale messa in piedi da Pietro Cavallero. Pietro era un ex militante del Pci, nato e cresciuto in una barriera operaia di Torino, che sognava la rivoluzione e che invece, tra il 1963 e il 1967, mise a segno con i suoi compagni come Notarnicola e Adriano Rovoletto, diciotto rapine, nel corso delle quali morirono sette persone.
Sante, pugliese di Castellaneta, dove era nato nel dicembre del 1938, veniva, come Cavallero, dal milieu comunista. E, come lui, agli inizi degli anni Sessanta, decise di passare all’azione diretta e come Cavallero avrebbe voluto aiutare la rivoluzione algerina; Sante, a sua volta, dopo avere ricoperto il ruolo di segretario della FGCI (i giovani del Pci) di Biella, e alternato al lavoro di venditore ambulante di fiori quello di facchino, si era avvicinato ai primi gruppi della sinistra rivoluzionaria. Il destino volle invece che diventassero lui, Cavallero, Rivoletto, i nemici pubblici numeri uno dell’Italia che stava consumando i fuochi estremi del Miracolo Economico.
Le rapine, le sparatorie, la cattura. Dopo l’ultimo sanguinoso colpo, li catturarono tutti. Al processo Cavallero cantò “Figli dell’officina”, una nota canzone anarchica. Notarnicola in carcere prese parte alle rivolte dei detenuti e divenne una sorta di icona del movimento carcerario della sinistra antagonista di quegli anni. Nel 1972 Feltrinelli gli pubblicò il suo primo libro: L’evasione impossibile. Nel 1978 venne indicato come il primo nella lista dei 13 nomi dei detenuti da liberare che le Brigate Rosse indicarono per il rilascio di Aldo Moro
Alla fine ebbero la libertà, dopo avere scontato un bel po’ di anni di carcere. Cavallero si mise a dipingere, si dedicò a opere di carità. Sante continuò a scrivere e aprì osterie di “compagni” in giro per l’Italia, come a Bologna, dove sarebbe morto ieri, a 83 anni (e dopo aver superato anche il Covid, ndr).
Poi Pietro Cavallero e Rovoletto morirono, Restava ancora lui, per niente cambiato nei sogni disperati di cambiare il mondo. Il suo libro più famoso, quella “Evasione impossibile”, era il manifesto della sua vita. La frase era stata presa in prestito dal rivoluzionario libertario Victor Serge: in un modo “senza evasione possibile”, non restava che battersi per “un’evasione impossibile”.
Brescia, sei arresti per un’overdose
Il caso di Francesca Manfredi, la ragazza di 24 anni, stroncata lo scorso agosto da un mix di alcol e droga, è arrivato a una svolta. Dopo sette mesi di indagini, la procura e la squadra mobile di Brescia hanno arrestato sei persone: tre sono finite in carcere, tre ai domiciliari. Il ragazzo che le ha iniettato l’eroina in vena è accusato di omicidio preterintenzionale.
«La sua amica ricorda il respiro affannoso, quel “provare a svegliarla dandole degli schiaffi”, racconta che “non si rianimava e allora l’abbiamo portata nella vasca da bagno e bagnata sulla testa e sul corpo”» [Fasano, CdS].
Francesca non aveva mai vissuto con i suoi genitori, aveva sempre abitato con la nonna, Gilda Giardinierie, 80 anni, arrivata a Brescia 60 anni fa dalla Calabria, che ora la ricorda così: «Erano i suoi primi giorni nella casa nuova. Era appena andata a vivere da sola nella casa che le aveva dato sua madre. Aveva due anni e due mesi quando è venuta a vivere con me. L’ho vista bambina, l’ho vista studiare e diventare grande, allegra, felice, socievole. Era bellissima, su di lei anche uno straccetto diventava un vestito bellissimo. Sapeva come farsi amare. Pensi che dopo tutti questi anni la sua maestra delle elementari è venuta a trovarmi e a parlarmi di lei, quando è successo il fatto. Le voleva ancora bene».
Chimico italiano arrestato in Congo
Venerdì scorso, tre uomini d’affari sono stati arrestati dalla polizia della Repubblica democratica del Congo mentre si trovavano all’aeroporto di Lubumbashi, capitale della provincia sud-orientale dell’Haut Katanga. I tre uomini viaggiavano su un jet privati ed erano diretti ad Harare, nello Zimbabwe. Si tratta di Alexander Zingman, bielorusso con passaporto americano, del suo collega Oleg Vodchits e dell’italiano Paolo Persico. Zingman, 54 anni, console onorario in Bielorussia per lo Zimbabwe, molto vicino al presidente bielorusso Alexander Lukashenko, è fondatore e proprietario della Af Trade, compagnia specializzata nel commercio di macchinari agricoli e minerari. Vodchits è rappresentante della Af Trade per l’Africa. Persico, 53 anni, chimico specializzato nel settore fertilizzanti, vive tra Johannesburg e Dubai e collabora con Af Trade e con il gruppo Kemex. I giornalisti del Sole sono riusciti a telefonare a sua moglie Jeen, a Dubai: «L’ultima volta che ho sentito mio marito è stato venerdì scorso alle sei del mattino. Doveva imbarcarsi anche lui per Harare. Da allora non ho più avuto notizie. Sono molto scioccata. Non dormo da quel giorno».
«Circola la voce che il motivo dell’arresto dato dalle autorità congolesi sia un presunto complotto finalizzato a rovesciare il governo. Una spiegazione che, per come stanno le cose, non sembra molto convincente» [Bongiorni, Sole].
Ultime sul delitto di Faenza
Pierluigi Barbieri, detto «lo Zingaro», il sicario di 53 anni che ha confessato di aver ammazzato Ilenia Fabbri su incarico del marito di lei, avrebbe detto di aver tentato di uccidere la donna già due volte tra settembre e ottobre. Il primo tentativo fallì perché lui non si orientò bene nella casa, e non aveva trovato subito la camera di Ilenia. Il secondo perché Claudio Nanni, l’ex marito mandante del delitto, il cui arrivo avrebbe dovuto segnare l’inizio dell’azione, si era presentato tardi. Fu necessario un terzo tentativo.
Cipollini alla sbarra
«Mario Cipollini è comparso ieri in tribunale a Lucca nell’udienza del processo che lo vede imputato per lesioni personali e minacce alla ex moglie Sabrina Landucci. L’ex campione di ciclismo ha negato di aver usato violenza alla donna e di averle puntato contro una pistola. “Ho raccontato la mia verità”. Il 14 luglio la prossima udienza» [CdS].
Dodici per il Premio Strega
Sono stati annunciati i dodici finalisti dello Strega che saranno ridotti a cinque il prossimo 10 giugno. Sono sette donne e cinque uomini. Spiega Raffaela De Santis su Rep: «La prima notizia è che Donatella Di Pietrantonio (Borgo Sud) sarà l’unica candidata dell’editore Einaudi, così come Edith Bruck con Il pane perduto sarà la sola per La nave di Teseo e Teresa Ciabatti con Sembrava bellezza non avrà altri concorrenti dentro Mondadori. Emanuele Trevi è un candidato di primo piano e sicuramente il suo Due vite (Neri Pozza), storia dell’amicizia con gli scrittori Rocco Carbone e Lia Pera, darà filo da torcere nel rush finale. C’è poi Andrea Bajani con un libro molto letterario e originale, Il libro delle case (Feltrinelli). Tra i finalisti anche Maria Grazia Calandrone con Splendi come vita (Ponte alle Grazie) e Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani). Sempre per Ponte alle Grazie è in gara Lisa Ginzburg con Cara Pace. Tra i dodici anche Giulio Mozzi con Le ripetizioni (Marsilio). Gli altri tre titoli sono: La casa delle madri di Daniele Petruccioli (TerraRossa); Adorazione di Alice Urciuolo (66thand2nd) e L’anno che a Roma fu due volte Natale (Sem) di Roberto Venturini».
Márquez non rientra
Marc Márquez non correrà in Qatar, nella prima gara del mondiale 2021 della MotoGP in programma nel weekend. Dopo un consulto con lo staff medico del Ruber Internacional Hospital di Madrid, dove è stato operato per l’ultima volta il 3 dicembre, il pilota spagnolo della Honda ha deciso di aspettare ancora per tornare in pista, nonostante la buona risposta clinica al riconsolidamento osseo dell’omero fratturato nel GP di Spagna del luglio 2020.
C’era una volta
Dieci anni fa
Giovedì 24 marzo 2011. Vengono arrestati il broker Gianfranco Lande, meglio noto come il «Madoff dei Parioli», la direttrice di Egp Italia Raffaella Raspi, il di lei fratello Andrea Raspi, e i broker Roberto Torreggiani e Giampiero Castellani. Le accuse, che variano a seconda delle posizioni, sono di associazione per delinquere, truffa, ostacolo alla vigilanza, abusivismo finanziario, esercizio abusivo dell’attività bancaria.
«Bernard Madoff, protagonista della più grande truffa nella storia della finanza, condannato negli Stati Uniti a 150 anni di prigione (utilizzando lo “schema Ponzi” pagava gli interessi ai vecchi investitori con i soldi dei nuovi), ha fatto sparire 65 miliardi di dollari. Gianfranco Lande si sarebbe fermato a 300 miloni di euro» [Massimo Parrini, Fog]. Con la promessa di rendimenti fino al 20% (dove il mercato raramente sfiora il 4%), la finanziaria riuscì ad attrarre i risparmi di una clientela tanto varia quanto selezionata. Medici, attori, artisti, galleristi, industriali, starlette, calciatori, politici, principesse e novanta pregiudicati. Così i giornali cominciarono a chiamarlo «il Madoff dei Parioli». Tra i truffati il cantante Massimo Ranieri (1 milione e 800 mila euro), lo chef Heinz Beck (534 mila), l’ex giallorosso Ruggiero Rizzitelli (4 milioni e 895 mila), la show girl Samantha De Grenet (oltre il milione), il politico del Pd Mario Adinolfi (338 mila euro), il regista Carlo Vanzina (200 mila), l’attore David Riondino (500 mila), il domenicano Francesco Ricci per conto di ordini e privati (1 milione e 600 mila), l’ex parlamentare Paolo Guzzanti (300 mila), l’attrice Sabina Guzzanti (150 mila), l’armatore romagnolo Giuseppe Giuliani Ricci (14 milioni di euro), l’ex uomo di Finmeccanica Luigi Romagnoli (20 milioni), eccetera.
Venti anni fa
Sabato 24 marzo 2001. In Campania notte di scontri per impedire l’accesso alla discarica di Palma Campania. Il prefetto ha ordinato ai manifestanti di togliere i blocchi. Tutte le strade sono presidiate da poliziotti e autoblindo. Ma i manifestanti non intendono cedere e protestano contro i veleni dispersi nell’ambiente dall’impianto. Da Roma il ministro Bianco promette che le strade verranno liberate dai rifiuti entro due settimane e aggiunge: «I prefetti prepareranno una mappa segretissima dei siti da utilizzare per depositare montagne di immondizia». Bianco sostiene anche che dietro le proteste ci sia lo zampino della camorra.
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A 37 anni dalla sua morte, il volto di Papa Giovanni è rimasto intatto. Lo fa sapere un testimone che lo scorso 16 gennaio ha partecipato alla ricognizione sulla salma del Pontefice nelle grotte della Basilica Vaticana. L’idea è di sistemarlo in un’urna sotto un altare della stessa basilica. Prelati, funzionari vaticani e periti hanno riconosciuto il sorriso del Papa. Nel verbale è scritto: «Il volto appare integro, con gli occhi chiusi e la bocca leggermente dischiusa, con lineamenti tali da richiamare immediatamente la fisionomia familiare del venerato Pontefice» [CdS].
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Caso Profeta. L’avvocato Nino Marazzita, difensore del presunto serial killer di Padova, Michele Profeta, ha inviato un telegramma al capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, affinché si faccia garante del rispetto di quella norma costituzionale che impone la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva.
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Stephanie di Monaco si sarebbe fatta tatuare un piccolo delfino in una zona molto riservata del suo bellissimo corpo [Invasioni Barbariche].
Venticinque anni fa
Domenica 24 marzo 1996. Alcuni negozi abbassano le saracinesche per protestare contro il fisco.
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Minacciare la professoressa di fisica per ottenere un buon voto, liberarsi dei nemici, uccidere la vicina per venderne poi la casa, andare negli Usa per rapinare gioiellerie e comprarsi una villa in montagna circondato da guardie del corpo. Questi sono solo alcuni dei sogni che 200 scolari russi hanno messo nero su bianco per un tema dal titolo «Se avessi un kalashnikov», traccia proposta dai giornalisti della Komsomolskaja Pravda. Dai compiti dei ragazzi emerge che più della metà di loro saprebbe come usare il mitra e non avrebbe esitazioni a schiacciare il grilletto. Molte ragazze non sono meno sanguinarie dei maschietti: «Che bello avere un kalashnikov! E che bello poter uccidere tutti i ragazzi che ti sono antipatici!», ha scritto un’alunna modello di Ekaterinburg, la patria di Eltsin. Dello stesso parere una compagna di classe: «Svaligerei una banca insieme a Sveta, la mia amica del cuore, e poi me ne andrei all’estero». «Un quadro piuttosto inquietante. I ragazzini cresciuti con la perestrojka sono un’incognita per genitori, insegnanti e perfino per i fratelli maggiori. È la prima generazione di russi allevata dalla tv, quella nuova, libera, fatta all’americana. Mentre padri e madri erano alle prese con uno sconvolgente cambio di regole e valori, i figli sono giunti alla conclusione che un kalashnikov è lo strumento più semplice e infallibile per raggiungere i loro obiettivi» [Zafesova, Sta].
Trenta anni fa
Domenica 24 marzo 1991. «Saddam cambia il governo, ma non riesce a fermare la guerra. Con un grande rimpasto – irriso sia da Bush sia dall’opposizione – il dittatore ha affidato allo sciita Hammadi la carica di premier e ha nominato un suo collaboratore – Khudeir al Sammarei – ministro degli Esteri al posto di Tarek Aziz, peraltro ancora al vertice. Restano in sella i responsabili dell’Interno e della Difesa. La girandola di ministri non ha tuttavia fermato la guerra. I combattimenti sono feroci sia al nord, dove operano i curdi, sia al sud, dove sono attivi gli sciiti. Nel Kurdistan i partigiani hanno catturato 12 tecnici sudcoreani e conquistato un eliporto con 12 velivoli. A Bagdad, protetta dalla Guardia, si sono diffuse voci di golpe e si sarebbero verificati duri scontri in periferia» [CdS].
Quaranta anni fa
Martedì 24 marzo 1981. Esce il primo numero de La Gazzetta di Modena.
Cinquanta anni fa
Mercoledì 24 marzo 1971. «Il segretario americano alla difesa Melvin Laird ha dichiarato oggi che le forze sudvietnamite si ritirano dal Laos a causa “della fortissima reazione dei nordvietnamiti” e perché hanno sconvolto le vie di rifornimento comuniste» [CdS].
Ottanta anni fa
Lunedì 24 marzo 1941. Africa settentrionale. Con rapida azione, Rommel occupa con le sue truppe el-Agheila, al confine tra la Tripolitania e la Cirenaica [Salmaggi e Pallavisini].
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Il Capitaine-Paul-Lemerle lascia il porto di Marsiglia per affrontare la traversata dell’Atlantico con circa trecento passeggeri a bordo.
«Non si trattava solo di una nave ma di un’arca: ospitava un piccolo e variegato consesso di artisti, studiosi e rifugiati politici, tutti in fuga dagli orrori del secondo conflitto mondiale. Le ragioni della partenza erano diverse e diversa la meta finale: André Breton e Claude Lévi-Strauss volevano raggiungere New York; Victor Serge era riuscito a strappare per sé e il figlio un visto per il Messico, così come Anna Seghers. Germaine Krull, che con occhio di fotografa si aggirava tra i sartiami in cerca di uno scatto, sarebbe arrivata in Brasile, il pittore Wilfredo Laim a Cuba. Erano saliti aspettandosi lussi da transatlantico, ma si trovarono a condividere una bagnarola arrugginita che offriva modesti letti a castello e in alcuni casi anche il disprezzo del comandante. Fu una navigazione lunga e faticosa, il cibo scarseggiava, l’igiene era nulla, e all’interno di questo mondo chiuso venne a crearsi una comunità costretta a inventare momenti di pallida allegria e ad affrontare nuove prove a ogni scalo, come la quarantena nell’agognata Martinica. Nessuno sarebbe uscito indenne da quella crociera forzata, ma tutti avrebbero trovato il modo di ricordarla in una frase, in un diario, in un quadro, in una foto» [cartella stampa del libro di Adrien Bosc, La Traversata].
Cento anni fa
Giovedì 24 marzo 1921. Alle due del mattino gli squadristi assaltano la nuova sede milanese del quotidiano socialista, in via San Gregorio; respinti dalla forza pubblica scagliano bombe incendiarie contro il capannone che funge da deposito del giornale: si scatena un enorme rogo; scacciati a pistolettate i pompieri accorsi per domare l’incendio. Il comitato d’azione del fascio milanese rivendica il rogo e annunzia ulteriori violenze: «Milanesi! È inutile piangere o commemorare. È, soprattutto, delittuoso distinguere. Troppo odio e da troppi è stato seminato, dal partito socialista al comunista all’anarchico, per potere oggi scaricare il terribile fardello della colpa sulle spalle dei più umili gregari. Bisogna vendicare. Solo in tal modo si ristabilisce la giustizia. Vendetta dunque sia!» [Franzinelli1].
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A Foligno (Pg) la bomba di un anarchico provoca la morte di tre artiglieri e il ferimento di vari altri; l’indomani una spedizione squadristica guidata da Agostino Iraci uccide un «sovversivo» e ne ferisce diversi. Ulteriori violenze a Perugia: squadre d’azione fiorentine uccidono l’orefice socialista Gaetano Stivalini e distruggono la Camera del lavoro e il circolo Libertà [Franzinelli1].
Centodieci anni fa
Venerdì 24 marzo 1911. L’assemblea di signorine della “Lega femminile per la difesa delle madri” si pronuncia contro il titolo di «signorina». Ecco l’ordine del giorno votato: « L’assemblea dichiara che il titolo di signorina, nel tempo del movimento femminista e della protezione delle madri, è diventato un ridicolo anacronismo. Il valore della donna come quello dell’uomo sta nella personalità, nel carattere, nelle prestazioni e non nelle condizioni rispetto allo stato civile. Il classificare le donne secondo che sono state o no al Municipio è addirittura immorale. Non essendovi alcun impedimento di diritto a farsi chiamare “signora”, ognuno che tenga alla dignità della donna è invitato a far propaganda per il titolo di signora. Come per ogni uomo adulto si usa il titolo di signore, così almeno per ogni donna maggiorenne deve essere usato il titolo di signora e non più quello di signorina: è questa una necessità civile» [CdS].
Centoventi anni fa
Domenica 24 marzo 1901. Il Consiglio dei ministri si è riunito due volte. Nella prima seduta deliberò di diminuire il dazio di frontiera sulle farine e metterlo in relazione con quello sul grano, togliendo così e ribassando la protezione che godono i molini e di insistere perché la Giunta del bilancio accetti di fare fronte alla spesa per la marina militare come propone il Governo. Nella seconda seduta, dopo il Comitato segreto, decise di accordare subito i fondi che occorrono a fare la nuova aula parlamentare.
Centotrenta anni fa
Martedì 24 marzo 1891. «Il marchese Di Rudinì e Dufferin firmarono stamane il protocollo il quale stabilisce nell’Africa Orientale la demarcazione delle zone di influenza dell’Italia e della Gran Brettagna. La linea pattuita rimonta a Thalweg del Giuba e dalla foce fino al sesto grado di latitudine nord; indi seguo il sesto parallelo fino al trentacinquesimo di longitudine all’est di Greenwich ed infine segue il meridiano trentacinquesimo fino al Nilo Azzurro. L’Etiopia con Kaffa ed altre dipendenze rimane così dalla parte del Sud entro la zona di influenza dell’Italia. Circa la stazione di Kismayn fu convenuto che i sudditi ed i protetti italiani vi abbiano assoluta parità di trattamento cogli inglesi» [CdS].
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Pubblicate dal figlio escono le memorie di Romolo Gessi: Sette anni nel Sudan Egiziano (Milano, Chiesa e Guindani) (Comandini).
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Rendita: 95,82 e mezzo; Azioni Mediterr., 521; Azioni Meridionali, 699; Credito Mobiliare, 517; Banca Nazionale, 1 645. Rendita ital. a Parigi, 93,95; a Berlino, 93.90 (Comandini).
Centoquaranta anni fa
Giovedì 24 marzo 1881. Alla Camera si inizia la discussione generale del progetto di legge sulla riforma elettorale. Il dibattito ha luogo sul disegno della Commissione informato al criterio del censo, del servizio militare obbligatorio e di un corso determinato di studi. Pronuncia un notevole discorso l’on. Codronchi dimostrando i difetti del progetto e le conseguenze dannose che avrebbe, nell’avvenire della Nazione, il principio che esso sancisce della prevalenza delle plebi urbane sulle popolazioni rurali (Comandini).
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La seconda versione del Macbeth approda alla Scala. È un rifacimento radicale dell’opera, con aggiunte e modifiche del poeta e musicista Arrigo Boito, che inizia con questo lavoro la sua collaborazione con Verdi. «Abbiamo raddrizzato le gambe al vecchio Boccanegra», il commento del compositore. [Muti 2013]
«(…) La musica corrisponde perfettamente al dettato della parola. A Verdi è sufficiente una piccola, ma grandiosa, arcata musicale per delineare, fin dall’inizio, i tratti di Macbeth e Banco (…)» (Riccardo Muti).
Centocinquanta anni fa
Venerdì 24 marzo 1871. La Camera inizia la discussione sul progetto di legge del Censimento generale italiano al 31 dicembre 1871 (Comandini).
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A Marsiglia e in altre città francesi è proclamata la Comune. Ritorna in attività il calendario repubblicano: oggi è il 3 germinale (Comandini)
Centosessanta anni fa
Domenica 24 marzo 1861. Il deposto Re Francesco II di Napoli, rifugiatosi alla corte del Papa Pio IX, teme che Roma stia per essere invasa dai Piemontesi. Si dice che progetti pertanto di riparare in Baviera, ospite di Re Ludwig II, cugino di sua moglie Sofia. Oggi la Gazzetta di Augsburg confida che «Francesco II e la regina andrebbero a Monaco. Gli altri membri della famiglia reale si recherebbero a Vienna». Il corrispondente da Napoli della Gazzetta di Milano aggiunge che la data della partenza potrebbe essere il prossimo 2 aprile, ma non c’è ancora certezza. Da Monaco il corrispondente del periodico La Perseveranza conferma che la città è in fermento per «accogliere la corte napoletana». Dice che dovrebbe andare a risiedere al castello di Biederstein, che «dista dalla città pochi minuti di carrozza». «Al castello – scrive – si fanno già le più grandi sollecitudini per gli apparecchiamenti necessari. La divisione di artiglieria di stanza al castello ha avuto l’ordine di sgomberare. Si prepararano anche sonetti, canzoni, musiche per esprimere entusiastiche dimostrazioni di benvenuto». Ma Ludwig pare sia pronto a offrire anche ospitalità al Papa, qualora le armate sabaude lo costringessero a lasciare Roma. «Se Sua Santità dovesse lasciare il suo stato – dicono i giornali di Monaco – verrebbe a dimorare nel nostro stato, a Bamberg o a Virzburg, dove vi sono due splendide residenze pronte ad accoglierlo» [Maurizio Lupo, Sta].
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In Genova il gen. Nino Bixio consegna al Municipio la bandiera della sua divisione (Comandini).
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Gli uffici della Camera respingono la proposta del ministro Fanti di assegnare al gen. Cialdini pensione di 10.000 lire come dono nazionale (Comandini).
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In Pisa un padre portando a battezzare alla chiesa Valdese un proprio neonato, contro la volontà di tutta la sua famiglia, che volevalo battezzato in Duomo, viene assalito da’ suoi parenti, che fermano la carrozza e portano il bambino a battezzare in Duomo, dopo di che vanno a tumultuare alla chiesa Valdese. L’ordine è ristabilito dai carabinieri, dalla guardia nazionale e dal prefetto in persona (Comandini).
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Arrivano alle 19 a Milano da Torino i giornalisti liberali francesi, e scendono all’hôtel de Ville. La sera intervengono allo spettacolo della Scala. Prima all’hôtel i pubblicisti francesi hanno ricevuto l’omaggio di una deputazione dei tipografi operai milanesi (Comandini).
Centosettanta anni fa
Lunedì 24 marzo 1851. «Mi sono alzato piuttosto tardi e ho letto, ma non ho fatto in tempo a scrivere. È venuto Poiré, si è messo a tirare di scherma, non l’ho mandato via (pigrizia e viltà). È venuto Ivanov, con lui ho parlato troppo a lungo (viltà). Kološin (Sergej) è venuto e si è messo a bere vodka, non l’ho mandato via (viltà). Da Ozerov ho discusso della stupidità (abitudine di discutere) e non ho parlato di quello di cui dovevo parlare (viltà). Non sono stato da Beklemišev (mancanza di energia). Alla ginnastica non sono andato sull’asse d’equilibrio (viltà), e non ho finito un esercizio perché sentivo male (autoindulgenza). Da Gorèakov ho mentito (menzogna). Nella trattoria Novotroickij (poca fierté). A casa non ho studiato l’inglese (mancanza di fermezza). Dai Volkonskij sono stato innaturale e distratto e mi sono fermato fino all’una (dispersione, desiderio di emergere e debolezza di carattere)» [dai Diari di Tolstoj].
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