“Oramai è diventata una triste abitudine per i cittadini casertani – dichiara Francesco Silvestre, del coordinamento di Caserta Decide – vedersi notificare tra fine anno ed inizio anno nuovo l’ennesima cartella relativa a qualche tributo del quinto anno precedente, oramai in prescrizione. Quest’anno il termine è stato spostato di 85 giorni a seguito di uno dei tanti decreti di sostegno per il contrasto al covid-19, e quindi il termine ultimo per la notifica si è spostato al 26 marzo. E puntualmente la società incaricata dell’accertamento dei tributi locali ha provveduto alla trasmissione di migliaia di avvisi nell’ultimo giorno utile, o anche oltre termine, fidando sulla difficoltà dei contribuenti di ricordarsi di pagamenti effettuati oltre cinque anni prima. È mai possibile che l’attività di riscossione, che può essere svolta tranquillamente entro cinque anni, sia effettuata abitualmente negli ultimi giorni del quinto anno successivo a quello di riferimento, generando ovviamente errori, inesattezze e confusione nel contribuente? E l’Amministrazione in tutto questo che fa? Non esercita per niente la sua funzione di vigilanza dell’attività amministrativa, ma aspetta solo gli introiti dei contribuenti distratti o ingenui, invece di obbligare gli uffici preposti o le società esterne a provvedere in tempi certi e ragionevoli, come prescrive del resto lo Statuto del contribuente, e non invece l’ultimo giorno del quinto anno successivo al pagamento del tributo“
“La Publiservizi continua a fare il bello ed il cattivo tempo al Comune di Caserta” interviene Raffaele Giovine, candidato sindaco di Caserta “Dopo essersi aggiudicata in solitaria nuovamente l’appalto per la riscossione, sta inviando cartelle pazze, alcune immaginarie altre prescritte. L’assessora alle Finanze spieghi cosa sta succedendo: è ingiusto che arrivino cartelle sbagliate alle persone in un momento di grande crisi finanziaria”
“Caserta Decide invita tutti i cittadini a verificare attentamente l’esattezza di quanto richiesto, se non personalmente, almeno attraverso gli sportelli del contribuente, presenti sul territorio, in quanto immaginiamo che la fretta abbia ancora una volta partorito “cartelle pazze”, per somme non dovute o addirittura trasmesse oltre i termini di prescrizione”