Amuchina, guerra in famiglia “Angelini è incapace, anzi no”
Scontro fra le figlie dell’industriale malato
L’industriale 75enne, infatti, ha una storia di abuso di alcol e benzodiazepine. Ha sempre firmato le donazioni e gli altri atti a breve distanza dai ripetuti ricoveri, anche in terapia intensiva e con gravi episodi confusionali. Secondo il medico legale Vittorio Fineschi della Sapienza e il neurologo Giulio Maira dell’Humanitas, consulenti di Gioella, “quantomeno dal 2015” è affetto da “disturbo neurocognitivo maggiore”, una forma di “demenza”, forse aggravata da psicofarmaci come l’Entumin, un vecchio antipsicotico che si dà anche agli schizofrenici. La sorella di Angelini, Luisa, chiedeva di interromperlo. A detta dello psichiatra Paolo Girardi, che da decenni cura l’imprenditore ed è stato registrato di nascosto da Gioella, nel 2015 serviva a “tenerlo lontano dall’alcol” perché era “uscito pazzo”.
Il 1° giugno il gip Emiliano Picca di Velletri (Roma), su richiesta del pm Giuseppe Patrone, ha archiviato le accuse a carico di Thea, figlia di una ex segretaria di Angelini, e del marito. Ma Gioella, che lavorava nel gruppo e ha rifiutato una buonuscita di 180 milioni di euro poi lievitata fino a 480, non si dà per vinta. Il 20 maggio ha denunciato il perito del gip, Fabrizio Iecher, psichiatra e medico legale, docente a contratto a Roma Tre. L’archiviazione poggia infatti sull’incidente probatorio in cui Iecher ha esaminato Angelini e la monumentale documentazione clinica. Scrive che l’industriale soffre di un “deterioramento cognitivo”, sia pure “di grado moderato”, che “non gli consente di essere ascoltato e di rendere dichiarazioni utili” in tribunale. Ritiene però che fosse “capace di intendere e di volere” tra l’agosto 2015 e il marzo 2018, al tempo delle disposizioni in favore di Thea e, di fatto, di Marullo. Nobile messinese, già avvocato in piazza San Lorenzo in Lucina come Giulia Bongiorno che lo ha difeso a Velletri, Marullo è anche nel cda di Banca Aletti. È stato allievo del grande civilista Natalino Irti, chiamato nel 2015 da Angelini a disegnare il patto di famiglia che dava le aziende a Thea, fatto saltare da Gioella. La primogenita Maria Francesca, nata come Gioella dal matrimonio dell’industriale con Maria Stella Medi, si è invece fatta da parte per 300 milioni e il 16 per cento della holding in nuda proprietà, senza diritti di voto.
Nei colloqui clinici, Angelini a volte conferma le sue decisioni e la sofferenza per il conflitto con Gioella; più spesso, come dicono gli psichiatri, confabula. Dà per vivo il fratello morto, si confonde sui nomi, sugli assetti societari e sul Covid. Ai periti non sa spiegare perché si portano le mascherine, ma sei mesi prima risulta aver annunciato una donazione di un milione di euro allo Spallanzani: lo stesso giorno uno dei suoi medici ne certificava la “disaggregazione cognitiva”. In un’intervista al Sole 24 Ore del 5 agosto 2020 illustrava lucidamente le scelte societarie subito dopo che il Corriere della Sera aveva scritto della denuncia di Gioella, ma due mesi dopo fatica a spiegare le stesse cose ai periti. Non riconosce i medici che ha visto un mese prima, nemmeno Stefano Ferracuti, da lui nominato per opporsi all’interdizione chiesta dalla figlia.
Il foro competente è Velletri perché Angelini vive in una villa a Grottaferrata, ai Castelli Romani, dal 2015 assistito giorno e notte da psichiatri e infermieri. Nel comprensorio abitavano pure Thea e il marito, che gestiscono le aziende e i medici. Lì vive anche Antonella De Marco, l’ultima compagna di Angelini: a verbale nel 2019 dice un gran bene di Thea e Marullo, conferma che l’industriale voleva lasciare le aziende a loro, ma nei messaggi whatsapp a Luisa Angelini li chiama “avvoltoi” e tratta ancora peggio Girardi. Iecher prende per buono il verbale, come se il giudice gli avesse delegato anche la valutazione delle testimonianze. In sintonia con i consulenti degli indagati e del presunto manipolato, ritiene che Angelini si agiti quando si sente sotto esame e che si sia aggravato solo dal 2019 dopo le azioni legali della secondogenita.
Sono tanti gli intrecci evidenziati da Gioella nell’ultima denuncia. Iecher, scrive, ha detto di aver “tenuto sulle ginocchia” Ferracuti, consulente di parte del presunto manipolato e collaboratore del gruppo Angelini, guidato dagli (ex) presunti manipolatori. Assisteva la persona offesa Angelini, rileva Gioella, l’avvocato Cinzia Bernardini, ex collega di studio di Marullo. Nel civile l’industriale è assistito dal professor Romano Vaccarella e dall’avvocato Francesco Gianni, delegato da Thea a partecipare all’assemblea della holding del 30 giugno 2020, dove però nessuno rappresentava il padre e il 32 per cento di cui dispone.
Gioella accusa Iecher di falsa perizia, falsa testimonianza e altri reati in relazione all’incidente probatorio: la scelta di non videoregistrare il colloquio clinico tenuto dal solo perito; l’impossibilità per i consulenti di parte di interagire a distanza via webcam, come era stato garantito; la presenza di Antonella De Marco e di almeno un’altra persona, negata davanti al giudice da Iecher ma confermata dall’analisi del filmato e dall’audio, registrati di nascosto e affidati a un’impresa specializzata. Anche noi abbiamo visto quel video e anche altri, tutti agli atti, “rubati” da Gioella. Ce n’è uno del 3 luglio 2019 in cui l’industriale assiste silenzioso a un’assemblea di Angelini Finanziaria Spa: nel verbale poi si legge che egli “assume la presidenza”, “cede la parola” e “propone la distribuzione di euro 20 milioni” di dividendi. Quella volta ha chiesto chiarimenti perfino Francesca: il padre vota anche per il suo 16 per cento. Nel civile Gioella è assistita dagli avvocati Sergio Erede e Antonio Di Porto. Il presidente Guglielmo Garri ha negato la nomina di un tutore provvisorio dopo aver tenuto udienza il 17 giugno 2020 nella villa per sentire Angelini, che chiamava “Claudia” la figlia Thea e non ricordava bene gli assetti del gruppo: “Ha risposto – scrive il giudice – con modalità talvolta non congrue e non sempre puntuali ma sempre utilizzando un linguaggio proprio”. I legali di Gioella hanno contestato Maurizio Marasco, lo psicopatologo forense scelto da Garri, tra l’altro per la mancata videoregistrazione dei colloqui clinici e per i passati rapporti professionali con Paolo Albarello, consulente di Angelini. Chiedevano di revocargli l’incarico, anche dopo che è stato affiancato da Pietrantonio Ricci (medico legale) e Massimo Di Genio (psichiatra).
Per i tre l’imprenditore è in uno “stato di infermità mentale abituale tale da renderlo incapace di provvedere alla cura dei propri interessi”. Scrivono che è “parzialmente capace”, ma l’avverbio l’hanno aggiunto solo dopo le osservazioni di Fineschi: per quanto appaia incredibile, sostengono sia stato un errore di digitazione. Alla pagina seguente però ribadiscono che Angelini “non versa in una condizione di incapacità di intendere e di volere” e che le sue “lacune mnestico-cognitive sembrano influenzate dal contesto”. Ritengono tuttavia “necessario” un amministratore di sostegno, di cui l’industriale potrebbe fare a meno vista la solida “rete familiare”. Quella, senz’altro, funziona.
Moment, lines e tachipirina: 1,7 miliardi
Nel 2019 il gruppo Angelini, fondato cent’anni prima, ha fatturato 1,7 miliardi di euro, con utili per 149 milioni e patrimonio netto di 1,9 miliardi. Produce tra gli altri, Moment, Tachipirina, Amuchina, Lines e Pampers. Ha acquisito la svizzera Arvelle per quasi un miliardo di dollari. Francesco Angelini, 75 anni, ha donato il pacchetto di controllo alla figlia Thea. La sorella Gioella ha denunciato lei e il marito: archiviati. Per Gioella e i suoi periti il padre è infermo di mente.
FONTE : di Alessandro Mantovani | 20 GIUGNO 2021