venerdì, 20 Settembre 2024
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MEGLIO PEGGIO DAI GIORNALI DI OGGI

GIOVEDì 1 LUGLIO 2021
Clamoroso
Finora agli Europei ci sono stati nove autogol: non ce ne sono mai stati così tanti in sessant’anni di torneo [Passerini, CdS].
Nel 2016, in tutto, erano stati tre. Nel 2012, uno. Nel 2008, zero. Molti pensano che portieri, difensori e attaccanti ormai si fossero abituati a giocare senza pubblico: la disabitudine ai rumori, al pathos, alla pressione, può giocare brutti scherzi.In prima pagina
• Nuova replica di Grillo a Conte: «Non sono un padre padrone, sono un papà con il cuore per il M5S». Conte ribatte: «Se resto in campo? C’è tanto sostegno». Scontro Crimi-Grillo sul voto su Rousseau
• I partiti hanno provato a trovare un accordo sul ddl Zan, ma niente da fare. La legge slitta ancora
• Un barcone che trasportava una sessantina di migranti è naufragato al largo di Lampedusa: sono morte 7 persone, 9 sono disperse
• Vicino a Cuneo un bambino di 10 anni è morto cadendo dentro un grande cassone per la raccolta del guano
• Il governo inglese dice ai tifosi di non andare a Roma per i quarti di finale di Euro 2020: il Mirror però offre consigli ai lettori su come aggirare il divieto di quarantena. Intanto, in Gran Bretagna ci sono 26 mila nuovi contagi (mai così tanti dal 23 gennaio) e duemila scozzesi si sono contagiati durante le partite dell’Europeo
• In Italia ieri sono stati registrati 24 morti di Covid. Il tasso di positività è allo 0,4%. I ricoverati in terapia intensiva sono 247 (-23), le persone vaccinate 18.629.541 (il 31,44% della popolazione)
• In India si discute degli indennizzi promessi da Modi alle famiglie dei morti per Covid
• Il ministro della Giustizia Cartabia interviene sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: «Tradita la Costituzione. Ferma condanna delle violenze e umiliazioni inflitte ai detenuti»
• Blackstone chiede a Urbano Cairo mezzo miliardo di euro di danni per la mancata cessione della sede del Corriere della Sera (e lui non ha tutti quei soldi)
• Vittorio Sgarbi è stato prosciolto dall’accusa di avere autenticato quadri falsi
• Il Canada colpito da un’ondata di caldo estremo. Si contano più di 230 morti
• Bill Cosby sarà scarcerato. La Corte suprema della Pennsylvania ha annullato la condanna per aggressione sessuale
• La spettatrice che sabato aveva provocato la caduta di 21 corridori al Tour de France è stata arrestata
• Berrettini, Sonego e Mager al secondo turno di Wimbledon. Giorgi scatenata
• Da mezzanotte Leo Messi è disoccupato. È scaduto il contratto che da 7.478 giorni lo legava al Barcellona
• È morto Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa con Bush figlio

“Sulla giustizia non con Salvini”

“Sulla giustizia non con Salvini”

Delmastro Delle Vedove. Il deputato di fratelli d’Italia

di  | 1 LUGLIO 2021

 

“Siamo assolutamente contrari al quesito sulla custodia cautelare proposto da Matteo Salvini”. Il deputato e responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro Delle Vedove, lo dice senza paura di fare un torto all’alleato di centrodestra.

Onorevole, Salvini sta puntando sui sei quesiti referendari sulla Giustizia tra cui c’è l’abolizione della custodia cautelare per molti reati. Voi di Fd’I che ne pensate?

Capisco l’esigenza di mettere un freno allo smodato uso della custodia cautelare, ma noi siamo assolutamente contrari perché non si può privare gli inquirenti di uno strumento così efficace che serve per evitare un’attività criminosa che altrimenti proseguirebbe imperterrita. Con l’eliminazione del criterio della reiterazione del reato, in carcere non ci andrà più nessuno.

Che effetti potrebbe avere il quesito?

Le faccio un esempio: la custodia cautelare è la misura essenziale per colpire gli spacciatori. Questi vivono dei proventi dello spaccio e quindi hanno necessità di reiterare il reato. Per questo la custodia cautelare è necessaria. Questo vale ovviamente anche per altri reati, dallo scippo ai furti in abitazione. E per il reato di stalking che facciamo? Lasciamo libero chi perseguita?

Salvini vorrebbe abolire il carcere anche per i reati dei colletti bianchi.

Il criterio della reiterazione del reato per disporre il carcere deve rimanere per qualunque delitto: dai reati della criminalità comune alla corruzione, la bancarotta e i reati fiscali. Punto.

Il leader della Lega che voleva “legge e ordine” per criminali e immigrati irregolari è incoerente?

Non lo so, Fd’I è per la certezza della pena, sempre. Non possiamo sostenere questo quesito.

E gli altri?

Premessa: noi non abbiamo paura del popolo e non pensiamo, come il Pd, che i referendum siano una clava contro qualcuno. Detto ciò preferiamo presentare emendamenti alle riforme in Parlamento. Come sul Csm dove noi proponiamo il sorteggio: Salvini lo voti in Parlamento.

E sul quesito che abolisce la legge Severino per ricandidare pregiudicati qual è la vostra posizione?

La legge ha effetti distorsivi e incostituzionali per gli amministratori locali condannati in primo grado, ma dei criteri di ineleggibilità e incandidabilità per i condannati devono restare. Sono contrario a eliminarla del tutto.

La reazione della Cartabia

«La più ferma condanna per la violenza e le umiliazioni inflitte ai detenuti, che non possono trovare né giustificazioni né scusanti». È netta la reazione del ministro della Giustizia Marta Cartabia sulle violenze compiute dagli agenti penitenziari nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile dell’anno scorso. La Cartabia ha parlato di «un tradimento della Costituzione, perché l’articolo 27 esplicitamente richiama il senso di umanità, che deve connotare ogni momento di vita in ogni istituto penitenziario» e ha annunciato anche una nutrita serie di provvedimenti per evitare che fatti simili possano accadere ancora. Spiega Liana Milella su Rep: «La Guardasigilli ha disposto le immediate sospensioni di tutti i 52 agenti indagati e raggiunti da misure di vario tipo. Ma i fatti gravissimi avvenuti a Santa Maria hanno spinto il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) a procedere tempestivamente anche al ripristino dell’intera rete di videosorveglianza attiva negli istituti. Verrà rafforzata l’attività di formazione, già in corso, di tutto il personale, anche in via obbligatoria».

«Un detenuto a terra, la schiena sanguinante, il corpo piegato dalle botte subite. È un’altra scena della mattanza, consumata il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere “Francesco Uccella”. Domani pubblica un nuovo video della spedizione punitiva […] Sul pianerottolo, tra due rampe di scale, gli agenti si alternano, ma c’è sempre almeno uno con il casco. Quelli muniti di casco fanno parte dei nuclei speciali, istituiti dal provveditore regionale Antonio Fullone, inviati a Santa Maria per “riprendere il carcere”. Nella prima scena del video si vedono i detenuti che scendono le scale, tutti con le mani dietro la testa. Vengono colpiti da pugni e calci. Uno viene fatto inginocchiare da un poliziotto penitenziario, non identificato, che lo colpisce con il manganello cinque volte. Un altro, un migrante, non riesce più a camminare dalle botte, per lui, comunque, arriva uno schiaffo in faccia. Poi si vede una coda di detenuti: devono abbassare la testa e subire la raffica di schiaffi. Uno, con maglia bianca, viene coperto di colpi» [Trocchia, Domani].

Ciro Auricchio, ispettore capo e segretario regionale campano del sindacato di polizia penitenziaria Uspp: «Una brutta pagina per la storia del Corpo e una vicenda che anche noi stentiamo ancora a capire. Certo, le immagini sono fin troppo eloquenti e c’è poco da dire, o meglio, c’è da ribadire quanto ha già detto il presidente del mio sindacato: “Chi ha sbagliato pagherà”. Tuttavia sarebbe il caso di evitare di prendersela con tutti i tremila e passa agenti che ogni giorno affrontano la realtà campana, la peggiore di tutte».

In che senso?

«La nostra è una criticità unica. Tanto per cominciare mancano almeno 600 uomini dagli organici. Poi c’è la storica piaga del sovraffollamento dei carcerati, con un surplus che viaggia mediamente sul 34%. E che dire dell’incubo Poggioreale, dove sono stipati oltre duemila detenuti a fronte di una capienza di 1600? Lo sa che è l’istituto di pena più affollato d’Europa?».

In ogni caso, lo stress non può giustificare quello che è successo.

«Premesso che niente può giustificare quello che abbiamo visto e che ora stiamo solo cercando di spiegarci quanto accaduto, mi lasci però dire che nel nostro caso lo stress è quello della “sindrome da burnout” e si traduce in decine di suicidi all’anno. Solo in Campania oltre cento colleghi si sono tolti la vita dal 2000 a oggi. Senza dimenticare le oltre 800 aggressioni che subiamo ogni anno (in tutta Italia, ndr)» [Di Matteo e Piedimonte, Sta].

Blackstone chiede a Cairo mezzo miliardo

Riparte dagli Stati Uniti la battaglia legale tra Rcs e il fondo americano Blackstone sulla cessione dell’immobile di via Solferino, a Milano, storica sede del quotidiano Corriere della Sera, avvenuta nel 2013. In base a quanto riporta Radiocor, i legali del fondo Usa hanno depositato la richiesta ai giudici della Supreme Court di New York per riunificare le due cause per danni, originariamente distinte, intentate la prima contro Rcs e la seconda nei confronti del suo presidente Urbano Cairo. La richiesta di risarcimento, quantificata dagli avvocati dello studio Kirkland & Ellis, ammonta in totale a 600 milioni di dollari, pari a oltre 505 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratta di 300 milioni di dollari per la mancata rivendita dell’immobile ad Allianz e di altri 300 milioni di relativi danni. Una mossa che arriva a distanza di un mese e mezzo dall’esito del lodo arbitrale di Milano che aveva rigettato le istanze di Rcs nei confronti di Blackstone.

«Dopo la scazzottata nei tribunali italiani, da cui Urbano Cairo è uscito con le ossa rotte, ora gli americani del fondo Blackstone (che ieri si sono rivolti ai giudici di New York) pretendono un risarcimento di oltre 500 milioni di euro, cifra che supera di gran lunga sia la capitalizzazione di Rcs in Borsa (376 milioni) sia il suo capitale sociale (270 milioni)» [Libero].

Sgarbi prosciolto sui falsi

Il gup di Roma ha disposto il non luogo a procedere per Vittorio Sgarbi, accusato dalla Procura di Roma di avere certificato come autentici alcuni lavori riconducibili all’artista Gino de Dominicis, pittore e scultore morto nel 1998, ritenuti falsi dal nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri. Il giudice ha fatto cadere le accuse anche per Duccio Trombadori e ha rinviato a giudizio 19 persone, fissando il processo al prossimo 21 dicembre.