Borse di notte   di Vincenzo Gisondi

Le trimestrale più che convincenti di Apple, di Microsoft e di Alphabet non hanno modificato più di tanto stanotte il corso delle azioni, la borsa di Hong Kong aveva aperto in rialzo, dopo il -8% delle precedenti due sedute, ma nel giro di qualche ora i guadagni sono evaporati.

Stamattina in Asia Pacifico, il Nikkei perde l’1,4%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è sulla parità, l’Hang Seng di Hong Kong è in calo dello 0,2%. Kospi di Seul -0,5%, BSE Sensex di Mumbai -0,5%.

In Asia la situazione sanitaria non concede spazio all’ottimismo. La Corea del Sud e la Thailandia hanno annunciato contagi giornalieri record per la giornata di ieri. Le autorità di Sidney hanno avvisato che il lockdown, in corso da un mese, durerà almeno un altro mese.

I future di Wall Street sono in lieve calo: ieri l’S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,5%, il Nasdaq dell’1,2%, il Dow Jones dello 0,2%.

Sono scese soprattutto le società dei viaggi, degli spostamenti, dell’intrattenimento di massa, come quelle dei casino e delle crociere. Ma sono invece saliti i titoli delle aziende della ristorazione.

A mercato chiuso, Apple ha mostrato quanto siano dirompenti gli effetti del boom delle vendite di iPhone: i ricavi sono volati a 81,4 miliardi di dollari, da 59,7 miliardi di un anno prima. Il risultato netto si è quasi raddoppiato a 21,7 miliardi di dollari, mentre l’utile per azione ha stracciato le attese del consensus. Ma il titolo ha perso circa il 2% perché il direttore finanziario Luca Maestri, nella conference call con gli analisti ha segnalato che nel trimestre in corso, la crescita non sarà così straordinaria come nel trimestre passato.

Ben accolti i dati del trimestre di Alphabet: i ricavi e l’utile per azione hanno stracciato le attese: 61,9 miliardi di dollari i primi e 27,3 dollari il secondo. La sorpresa più rilevante è arrivata da YouTube: i ricavi sono saliti dell’83% a 7 miliardi di dollari, di poco sotto il risultato del diretto concorrente Netflix.

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso a 1,24%, anche per effetto del successo dell’asta da 61 miliardi di dollari di titoli a cinque anni.

L’oro, di solito favorito nei momenti di discesa dei rendimenti delle obbligazioni, si è mosso poco, stamattina è a 1.805 dollari.

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