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Ieri al Real Belvedere di San Leucio. Proiettato “Regina” di Alessandro Grande, in occasione della terza edizione della rassegna “Vanvitelli Sotto Le Stelle”- Foto e servizio della nostra inviata Benedetta Terlizzi
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Ieri al Real Belvedere di San Leucio.
Proiettato
“Regina” di Alessandro Grande,
in occasione della terza edizione della rassegna
“Vanvitelli Sotto Le Stelle”
(Servizio e Foto della nostra inviata Benedetta Terlizzi)
Alessandro Grande (Fotopress di Benedetta Terlizzi)
una manifestazione patrocinata dal comune di Caserta che vede protagonista il mondo del cinema.
Nonostante l’inaspettato freddo,
al termine del film, l’incontro col regista ha svelato qualche piccola chicca.
Il film drammatico ,
ripercorre un rapporto padre-figlia che man mano va sgretolandosi tra un loop di sensi di colpa e silenzi.
Sin dall’inizio c’è una particolare attenzione ai dettagli ,la perfetta sintonia tra colore ed emozione , il clima freddo di montagna che aumenta sempre di più man mano che i protagonisti o anzi,
la protagonista Ginevra Francesconi,
presente in tutto il film in un’interpretazione impeccabile,
sembra diventare piano piano un fantasma mentre avviene il distacco dalla sua unica figura genitoriale.
Il regista rivela che Ginevra è stata la prima a fare il provino per il ruolo di Regina
e che tante altre ragazze son state valutate per sicurezza, ma che alla fine
la scelta non poteva che ricadere su di una giovane con grande talento come lei.
Inoltre, ci rivela far riferimento al “Complesso di Telemaco” di Massimo Recalcati ,
la pellicola è piena di psicologia con un finale inaspettato che mostra a pieno il significato del
“ perdersi per poi ritrovarsi “
un percorso che vede una crescita del personaggio del padre (interpretato da Francesco Montanari) e la consapevolezza di una figlia , di un padre non perfetto dopo aver toccato il loro punto più basso .
Un lungometraggio insomma del tutto italiano , dove il finale non è una vera conclusione ma forse l’inizio.