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L’atto di accusa consegnato a questo Tribunale mostra che dal 1992 più di 1.400 giornalisti sono stati uccisi per aver svolto il loro lavoro. Aggiunge che, in almeno 900 di questi casi, i giornalisti sono stati uccisi per rappresaglia diretta del loro lavoro.
Questione Giustizia pubblica, nelle versioni italiana ed inglese, la dichiarazione del Segretariato generale del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) resa in occasione della Sessione di apertura del procedimento sugli omicidi dei giornalisti che si è svolta a L’Aja il 2 novembre 2021 e l’atto di inizio della procedura. Oggi verrà inoltre separatamente pubblicata la testimonianza resa nel corso dell’opening session da Christophe Deloire, Segretario generale di Reporters Senza Frontiere, mentre domani la Rivista ospiterà la testimonianza di Hatice Cengiz sul caso dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.
Il Tribunale Permanente dei Popoli sugli omicidi dei giornalisti
Sessione di apertura, 2 novembre 2021, Nieuwe Kerk, L’Aia
Dichiarazione del Segreteriato Generale del TPP
Il 2 novembre scorso, il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) ha tenuto la sessione di apertura sugli omicidi dei giornalisti a L’Aia, nell’antica sede di Nieuwe Kerk.
Il TPP è stato istituito nel 1979 a Bologna come diretta prosecuzione dei Tribunali Russell sul Vietnam (1966-1967) e sulle dittature latino-americane (1974-1976). Fondato sui principi e sugli obiettivi della Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli, il TPP è la più antica istituzione che, in base alle sue funzioni permanenti delineate nello Statuto, si propone di rispondere alle istanze di popoli esposti a massicce e sistematiche violazioni del diritto alla vita, alla dignità e all’autodeterminazione.
Questa 50° sessione pubblica rappresenta un ulteriore e originale esempio dell’impegno e del ruolo del TPP. La persecuzione dei giornalisti – che sono simbolo di uno dei diritti fondamentali delle società democratiche civili, la libertà di espressione – troppo spesso culmina nell’omicidio e nell’impunità di autori e mandanti. Gli episodi di violenza non possono essere visti come la tragica somma di singoli reati. Dinanzi a una grande diversità di contesti, attori, implicazioni, l’ordine internazionale sembra essere impotente o restio a fornire risposte efficaci e tempestive. Al TPP è stato richiesto di colmare questa grave lacuna del diritto internazionale e dei diritti dei popoli e di proporre vie per riaffermare che gli Stati sono responsabili della protezione dei giornalisti e sono tenuti ad agire in caso di minacce nei loro confronti.
La sessione di apertura ha avuto lo scopo di delineare i sistemi di impunità diffusi in diverse parti del mondo. Testimoni ed esperti, invitati a testimoniare dall’accusa, hanno documentato la natura sistemica dell’impunità per gli omicidi di giornalisti e il suo impatto sull’attività di informazione e sulla società. In conformità con la sua metodologia di indagine e qualificazione dei fatti, il TPP procederà, attraverso una serie di udienze, da gennaio a maggio 2022, ad esaminare tre casi emblematici. Il TPP ha notificato direttamente agli Stati coinvolti l’inizio del procedimento per garantire l’esercizio del loro diritto alla difesa.
La giuria, come previsto nello Statuto, riunisce diverse competenze che presentano una pluriennale esperienza nel settore, garantendo, al tempo stesso, un’indipendenza di giudizio. In ordine alfabetico, i loro nomi e le principali qualifiche sono i seguenti:
Eduardo Bertoni (Argentina), Rappresentante dell’Ufficio Regionale per il Sud America dell’InterAmerican Institute of Human Rights; Marina Forti (Italia), giornalista e scrittrice; Gill H. Boehringer, (Australia) già decano e ora ricercatore onorario senior presso la School of Law, Macquarie University, Sydney; Mariarosaria Guglielmi (Italia), Magistrato, Vicepresidente di Medel (Magistrats Européens pour la Démocratie et Libertés); Helen Jarvis (Australia-Cambogia), Vicepresidente del Tribunale Permanente dei Popoli; Nello Rossi (Italia), Vicepresidente del Tribunale Permanente dei Popoli; Kalpana Sharma (India), giornalista indipendente; Philippe Texier (Francia), Presidente del Tribunale Permanente dei Popoli e Marcela Turati (Messico), giornalista indipendente.
A conclusione della Sessione di apertura, incentrata sugli scenari generali illustrati nell’atto di accusa, il TPP si è dichiarato pronto ad attivare la propria procedura nei seguenti termini:
Il TPP è consapevole che l’omicidio di giornalisti è un problema universale, non solo nei paesi non democratici ma in tutto il mondo. L’atto di accusa consegnato a questo Tribunale mostra che dal 1992 più di 1.400 giornalisti sono stati uccisi per aver svolto il loro lavoro. Aggiunge che, in almeno 900 di questi casi, i giornalisti sono stati uccisi per rappresaglia diretta del loro lavoro. Il TPP è consapevole della gravità e dell’importanza di questa piaga, conseguenza di un ambiente ostile alla libertà di stampa. Per questo motivo, il Tribunale ha accettato di iniziare un procedimento sulla base dell’atto d’accusa e ha deciso di tenere una sessione dedicata all’omicidio di giornalisti.
Il TPP rileva che queste gravi violazioni dei diritti umani, conseguenza delle vessazioni e degli attacchi volti a mettere a tacere i giornalisti, sono caratterizzate dalla riluttanza dei governi a proteggere i giornalisti dalle intimidazioni e dall’assenza di processi che puniscano tali azioni. Il risultato è un’impunità quasi totale (il 90% dei casi resta impunito, secondo l’atto di accusa).
La mancanza di processi penali invia messaggi molto negativi e può mettere a tacere una comunità di giornalisti e stimolare l’autocensura tra di loro. L’impunità ha gravi conseguenze non solo per le famiglie delle vittime, ma per la società nel suo insieme.
Lo scopo della sessione è di valutare le responsabilità degli Stati per le violazioni e di attirare l’attenzione sui casi in cui gli Stati non solo non sono riusciti a proteggere i giornalisti dalla violenza letale, ma non sono stati capaci di indagare sulla loro morte. Il Tribunale si baserà sull’importante lavoro svolto dalle organizzazioni internazionali e non governative per documentare i casi presentati.
Tuttavia, come ha evidenziato la sessione di apertura, l’omicidio di giornalisti e l’impunità sono una tendenza più ampia. Il dibattito del 2 novembre ha dimostrato la globalità del problema. Sono stati denunciati, tra gli altri, casi in Colombia, Russia, Filippine, Slovacchia, Malta, ma molti altri episodi sono preoccupanti nel mondo. L’atto di accusa ricorda che esempi di impunità per l’omicidio di giornalisti esistono in tutto il mondo e la maggior parte dei casi irrisolti si concentrano in tredici paesi. Proprio durante la sessione del Tribunale, un giornalista è stato assassinato nelle Filippine, così come altri due giornalisti messicani sono stati uccisi.
Ci auguriamo che questa sessione del TPP sull’omicidio dei giornalisti aiuti a conoscere meglio questi crimini e, soprattutto, contribuisca a fermare l’impunità.
L’Aia, Novembre, 2021
Gianni Tognoni e Simona Fraudatario – Segreteriato Generale del TPP