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Dieta e Morfopsicologia di Bartolomeo Valentino (*)
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Dieta e Morfopsicologia
di Bartolomeo Valentino (*)
Bisogna partire dalla funzione della serotonina,dalle sue modalità di sintesi. La conseguenza di una carenza della Serotonina provoca una deficienza funzionale di neuroni presenti a livello della corteccia prefrontale. Le conseguenze sono una perdita della possibilità di leggere sui muscoli mimici di chi ci sta di fronte e le sue emozioni,ma anche impossibilità di interpretare un atteggiamento posturale. Infatti, una dieta a base di mais ,in cui è carente il precursore della serotonina come era la dieta delle popolazioni precolombiane, sicuramente ha avuto tali conseguenze ,oltre a quelle dell’aggressività e violenza. In tali diete la serotonina deficitaria sottraeva al sistema limbico la possibilità di una inibizione su certe funzioni del sistema rettiliano(violenza,aggressività).Ma anche si verificava un deficitario funzionamento dei neuroni prefrontali(del neocortex).E quanto si può verificare in una dieta vegetariana rigida in cui sono carenti certe proteine che debbono portare alla formazione della serotonina. Esiste, dunque, un rapporto molto stretto tra contrazione dei muscoli mimici e morfotipi. Infatti, gli stessi muscoli in queste condizioni di carenza di serotonina si contrarranno in una certa maniera, in quanto il meccanismo del circuito emozioni muscoli mimici è alterato sul nascere (sistema limbico) a causa della carenza di serotonina che deve fungere da coordinamento tra i tre cervelli.Ma sappiamo che i muscoli mimici si inseriscono sulle strutture ossee del massiccio facciale e sono responsabili del meccanismo di apertura e chiusura dei ricettori. Apertura e chiusura che, psicologicamente,corrisponde ad un atteggiamento di estroversione o di introversione.Si puo’ allora ben comprendere il nesso tra dieta e Morfopsicologia.
Una dieta carente di serotonina può configurarsi come la responsabile di altre carenze, quali la possibilità di comunicare,di formare gruppi omogenei,prevenzione di aggressività, di empatia e di compassione.Ci si troverebbe tra persone che non si riconoscono,non sanno leggersi negli occhi ed in faccia,completamente estranei l’una all’altra,ed anche insensibili.
Pertanto, lo studio della Morfopsicologia ci può aiutare a vivere meglio,a comprenderci,in altre parole a migliorare il nostro benessere e la qualità della vita.
Il ruolo della dieta in Morfopsicologia,inoltre, ci consente di allargare ulteriormente i nostri interessi culturali ,compresi quelli del perché di fenomeni di violenza oggi così diffusi.Addirittura ci potrebbe suggerire una indagine sulle diete dei grandi dittatori della Storia e dell’efferatezza di atroci misfatti durante le guerre.E’ un discorso che ho iniziato con l’ultimo mio libro “Alimentazione e disfunzioni biologiche nei delitti di Hitler” edito da Cuzzolin.
(*) Già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Morfopsicologo