Pulci di notte
di Stefano Lorenzetto
Francesca Nunberg presenta sul Messaggero l’interessante Parole per ricordare. Dizionario della memoria collettiva (Zanichelli) di Massimo Castoldi e Ugo Salvi, che contiene 7.000 voci tratte dalla pubblicità, dalla tv, dalla cronaca, dal gergo politico, dal linguaggio sportivo, dai modi di dire, dai dialetti, per esempio quattro salti in padella, carrambata, Dadaumpa, bimbominkia, Radio Belva, Ginettaccio. A Castoldi, docente di filologia italiana a Pavia, Nunberg fa pronunciare questa frase: «Abbiamo esplorato una zona della lingua non rappresentata dai dizionari di uso e dalle enciclopedie. Normalmente se cerco azzeccagarbugli in un dizionario non lo trovo, e se lo trovo non so cosa rappresenti per la collettività». L’affermazione è sorprendente, tanto più provenendo dal compilatore di un dizionario che è anche studioso della lingua. Si dà infatti il caso che azzeccagarbugli (avvocato da strapazzo), vocabolo derivato dal nome di un celebre personaggio manzoniano dei Promessi sposi, figuri non solo nello storico Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia ma anche in tutti gli altri: Devoto-Oli, Treccani, De Mauro, Hoepli, Garzanti, solo per citarne alcuni, incluso Lo Zingarelli 2022 della Zanichelli, che è la stessa casa editrice di Parole per ricordare. Nunberg, poi, ci mette del suo con questo incipit: «Perché se invece del mitico E che, c’ho scritto Jo Condor? col passare degli anni il nome dell’avvoltoio di Carosello è diventato Giocondo, significa che avete bisogno di un dizionario». Evidentemente non ha letto la nota d’uso dello Zingarelli su elisioni e troncamento: «La particella pronominale o avverbiale ci si elide soltanto davanti a e o i: c’è, c’era, c’eravamo, c’incontrammo, ma non c’andai, c’urlò, bensì ci andai, ci urlò».
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«Carmen Consoli è una donna coraggiosa, intelligente, piena di curiosità. Ama il tempo, la musica, i numeri, il sogno, suo figlio che cresce da sola, come fanno tante donne. E anche qualche uomo». Questo l’attacco di un’intervista, stesa su due pagine, firmata da Walter Veltroni sul Corriere della Sera. «Ama il tempo»? Che significa? Ama il tempo reale? il tempo libero? il tempo pieno? il tempo perso? il tempo lungo? il tempo forte? il tempo siderale? il tempo binario? il tempo ternario? il tempo semplice? il tempo composto? il tempo da cani? il tempo da lupi? il tempo delle mele? A tempo debito forse Veltroni ce lo spiegherà.
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Sommario dalla Verità: «I pediatri italiani tifano apertamente per la puntura. I dati indicano l’opposto». Quindi i dati indicano che i pediatri non tifano per la puntura. Qui occorre decidersi.
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Serenella Bettin racconta su Libero la rapina compiuta da banditi con accento straniero nella villa di Fernando Renè Caovilla, noto produttore di calzature femminili d’alta moda: «Entrano in casa all’ora di cena, così è più facile farsi dare i soldi». Com’è noto, all’ora di pranzo gli industriali sono tutti spilorci.
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Il senatore Gaetano Quagliariello, ex Forza Italia oggi confluito nel partito di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro, intervistato da Giacomo Salvini sul Fatto Quotidiano dichiara: «Fossi in Berlusconi non imposterei questa partita come l’ultima carica di Bataklava». Deve aver fatto confusione tra la Guerra di Crimea e la strage del Bataclan. Quella combattuta sul mar Nero il 25 ottobre 1854, con la famosa carica della cavalleria britannica contro l’esercito russo (rimasta nella storia come la Carica dei Seicento), fu la battaglia di Balaklava o Balaclava, dal nome della cittadina ucraina.
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Intervento su Libero della parlamentare bolzanina Michaela Biancofiore: «La notizia della grazia da parte del Presidente Mattarella al terrorista altoatesino Heinrich Oberleitner, lascia sgomenti anche perché più volte oggetto di mie interrogazioni anche in via diretta, alle quali il governo ha negato ipotesi». A parte la virgola fra soggetto e verbo, tutto chiaro.
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Così Federica Bandirali, sulla pagina Facebook del Corriere della Sera, descrive la cartolina di Natale 2021 del duca e della duchessa di Cambridge: «Kate sorride raggiante al fotografo con un vestito color cachi, mentre la principessa Charlotte indossa un delizioso con un vestito a quadretti. Per George una t-shirt mimetica e pantaloncini grigi, mentre il principe Louis siede a gambe incrociate sul davanti a tutti con una stilosa polo a righe sottilissime». A parte il fotografo con un vestito color cachi, tutto chiaro.
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