Adalgisa Gamba, 40 anni, madre di due figli di sette e due anni, uscì di casa con il più piccolo, Francesco, arrivò nella zona portuale di Torre del Greco, entrò in acqua con il bambino in braccio e lo annegò. All’arrivo del marito, il piccolo era già morto. Interrogata dai carabinieri, la donna confessò l’omicidio spiegando di essere convinta che il figlio avesse un ritardo psichico. Ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato. In attesa della convalida, è stata accompagnata nel carcere femminile di Pozzuoli (poco dopo le 22 di domenica 2 gennaio, davanti al lido La Scala, a Torre del Greco, alle porte di Napoli)
«Il bimbo, hanno accertato i carabinieri, aveva problemi nell’esprimersi, ma nulla di particolarmente grave. Non si esclude che per aiutarlo potesse bastare la logopedia. Ad alimentare le paure di Adalgisa c’era probabilmente anche la consapevolezza che qualcun altro, nella propria famiglia di origine, aveva delle fragilità di tipo psichico. Di certo la donna non era serena e i vicini di casa raccontano di frequenti discussioni tra lei e il marito. La donna è sposata con Elio, ingegnere in una importante società di informatica del Vesuviano» [Beneduce, CdS].
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Andrea Ferrari, 43 anni, disoccupato, allontanatosi il giorno di Capodanno dalla sua abitazione di Taviano, in provincia di Lecce, parcheggiò l’auto vicino a un supermercato di Gallipoli e si introdusse nel vano compattatore di un camion per la raccolta di cartone. Il mezzo sversò poi il suo carico in un Ecocentro per la raccolta di cartone a Galatone (Lecce), dove i rifiuti vengono trattati. Era da qualche giorno che tutti lo stavano cercando. La polizia ha deciso di andare a controllare all’Ecocentro dopo aver saputo che un’altra volta, in passato, l’uomo si era introdotto in un camion per la raccolta dei cartoni.