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Vittorio Sgarbi imperversa lungo il Transatlantico. Sta chiacchierando con il presidente del Veneto Zaia, quando arriva il governatore campano Vincenzo De Luca, che subito scherza indicandoli: «Ecco la destra europea». Poi ricorda di quando invitò Sgarbi a Salerno, per inaugurare la manifestazione “Luci d’artista”, e lui, «invece di osservare le opere, si è messo a guardare le commesse dei negozi. Un cinghialone, mai visto un depravato così». Grandi risate tra i presenti [Carratelli, Sta].
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Teletini
Nel 1966, in Cronache del 2000, Dino Buzzati immaginò la futura Milano invasa dai “teletini”, «telefoni-televisori tascabili con i quali è possibile parlare e vedersi. Una moda diventata una sorta di frenesia» [Bellaspiga, Avv].
Illuminazioni
La moglie di Dino Buzzati, Almerina, raccontava di averlo visto piangere una volta sola. Era il 1971, il Corriere della Sera voleva mandare a riposo i giornalisti di 65 anni d’età e lui, gli aveva ricordato il direttore, stava per compierli. «Tornò cupo dal giornale, si sedette al tavolo, la testa tra le mani. Era angosciato al pensiero di essere buttato fuori dall’organico degli effettivi. Poi, come folgorato, disse: “Non faranno in tempo a cacciarmi, morirò prima”. E si illuminò in volto» [Viganò, CdS].
Cavalli
«Dino Buzzati, scrittore sommo, nato il 16 ottobre 1906, morto per caduta da cavallo il 30 febbraio 2017» [l’epigrafe immaginata per sé da Dino Buzzati].
Cani e gatti
Ad agosto, forse per far piacere alla moglie animalista Carrie, Boris Johnson sarebbe intervenuto personalmente per evacuare 150 tra cani e gatti dalla Kabul in preda ai talebani con un volo del ministero della Difesa [Ippolito, CdS].
Commesse
Vittorio Sgarbi imperversa lungo il Transatlantico. Sta chiacchierando con il presidente del Veneto Zaia, quando arriva il governatore campano Vincenzo De Luca, che subito scherza indicandoli: «Ecco la destra europea». Poi ricorda di quando invitò Sgarbi a Salerno, per inaugurare la manifestazione “Luci d’artista”, e lui, «invece di osservare le opere, si è messo a guardare le commesse dei negozi. Un cinghialone, mai visto un depravato così». Grandi risate tra i presenti [Carratelli, Sta].
Ulivi
L’on. Luciano Nobili racconta la telefonata di Berlusconi: «Caro Luciano, che piacere, ma lei verrebbe qui a cena a parlare di Quirinale con me, Sgarbi e tre giovani amiche? Mi dicono che pure lei è sensibile all’argomento…e poi so che ama abbracciare gli ulivi, come la capisco, qui ho un ulivo secolare, lo potrebbe abbracciare con tranquillità… come quali ulivi? No, non l’Ulivo di Prodi, quelli veri! Mi scusi ma lei non è l’onorevole Ciampolillo? Ah lei è Nobili… mi scusi tanto, ma Sgarbi mi fa un casino con questi telefoni… però sia chiaro: l’invito a cena con le tre giovani amiche è sempre valido!» [Cazzullo, CdS].
Altre cose
Abbiamo anche appreso: che Mario Draghi ha passato il fine settimana a Città della Pieve; che in Egitto Abdel Fattah al-Sisi, prima di essere eletto presidente, è stato capo dei servizi segreti; che le Lancia Flaminia presidenziali sono quattro, ribattezzate coi nomi di alcuni cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito; che il ministro Giorgetti, durante lo spoglio, era a messa nella chiesa di Santa Maria in Aquiro, a due passi da Montecitorio; che la Belloni, forte di una carriera costruita sulla discrezione, è imbarazzatissima per essere stata tirata in ballo; che Renzi è andato a cena con Casini e gli ha offerto una pizza e una bottiglia di champagne; che il forzista Barelli ha detto a Mattarella: «Presidente, se ha bisogno di spostare gli scatoloni, può contare su di noi» e quello gli ha risposto «Farò da me».