Dopo quasi due anni di silenzio si è risvegliato un mio vecchio amico, Cecco d’Ascoli. Ha detto che non ne poteva più. Non voleva parlar male di 5Stelle, perché temeva gli strali di Grillo, non voleva criticare Salvini, perché è un orso bruno peloso e rissoso. Meglio rimare che fare critiche. Ma, ora, m’ha detto che non può più tenersela dentro la verità. Quella vera.

                Tutti si sono chiesti, a partire dal Presidente Mattarella, perché Salvini ha scatenato il casino che ha fatto, uscendo dalla scena, facendo rifiorire il PD e provocando la resurrezione di Conte. Nessuno l’ha capito, nemmeno i suoi, che si affannano a dare spiegazioni incomprensibili

                Cecco ha una sua idea, suffragata dal risultato delle sue ricerche accurate ed ecco , ora, la vera verità.

                Salvini si è innamorato, corrisposto, della giovanissima figlia di Zingaretti, un angelo di “virginale beltà”, dice Cecco d’Ascoli, che pare che l’abbia pure vista.

                Il padre, ovviamente, quando si è reso conto della situazione, s’è infuriato e le ha proibito di uscire con Salvini, minacciando di chiuderla in casa. La fanciulla ha pianto, strepitato, è corsa dalla mamma, ne ha parlato al parroco e allo zio importante, voleva invocare una grazia in un un luogo santo. Una tragedia, cui si accompagnava la polemica feroce della Lega contro il PD. Una tensione insopportabile per la famiglia e la democrazia.

                E’ intervenuto un presentatore della RaiTV, un tal Giorgino, che li conosceva tutti e due, ed è riuscito a mediare posizioni  inconciliabili. Zingaretti padre e Salvini innamorato si sono incontrati in un luogo segreto vicino Roma, pare a Coccia di Morto, e ne è venuto fuori un abboccamento rabbonitorio.

                Salvini: “Io presento una mozione di sfiducia contro Conte, il governo si dimette e tu torni in auge. In cambio, mi fai uscire con tua figlia.”

                Zingaretti: “Ma tu, come ti giustifichi con i tuoi?

                Salvini: “Non ti preoccupare. Dirò che tutti ce l’hanno con me: i poteri forti, Trump, l’Unione europea, Francia e Germania, anche la Raggi. Fare la vittima è sempre utile.

                Zingaretti: “Affare fatto.”

                L’accordo è stato fatto, perché l’amore trionfa sempre, anche sulle diversità, anche nel segreto dell’urna.

            Io non so se Zingaretti è sposato e, tanto meno, se ha una figlia di “virginale beltà”, per di più innamorata di Salvini. Potrebbe essere. Cecco d’Ascoli ne è sicuro. Se così fosse, la spiegazione è più plausibile di tante altre.

            Il beneficiario di questo abboccamento è Conte, convinto d’essere un Presidente della Repubblica 2. Chi rischia d’andarci di mezzo, invece, è il povero Di Maio, l’innocente animale sacrificale.

            Conte fa le consultazioni come Mattarella. Gli mancano solo i corazzieri. Convoca tutti, quelli che lo sostengono, quelli che lo contrastano, quelli che deve consultare per ragioni formali (i Presidenti di Camera e senato) e quelli inutili, che sono molti. Pare che abbia convocato anche il mio tappezziere.

            Per fare un governo con due partiti e qualcun altro, che si son già dichiarati d’accordo, che senso ha convocare Forza Italia, Fratelli d’Italia, la Lega? Tanto per fare scena. Se fosse concreto, invece, dovrebbe abboccarsi con Renzi, che ha tirato le fila di tutta la faccenda e, magari, con il nonno nobile del PD, l’ineffabile Prodi, che ha benedetto in anticipo la congiunzione carnale fra 5Stelle e il PD.

            Salvini è stato bravissimo. Con un colpo solo di genio si è tagliato i testicoli, ha rivitalizzato Berlusconi, ha dato spazio a Renzi e al PD in declino, ha miracolato Conte come una star internazionale, ha messo in crisi i 5Stelle, che in fondo lo rimpiangono. Mica è da tutti.

            Adesso, come d’uso, ha scoperto il nemico. Lui non può vivere senza avversari. Poiché l’uomo è grande, i suoi avversari sono proporzionati: il Presidente degli Stati Uniti, il Presidente francese, la Merkel (abbasso i Tedeschi!), l’Unione europea, i “poteri forti” (che non si sa bene cosa siano ma sono sempre utili nelle locuzioni) e, infine, mettiamoci  pure la Raggi, tanto per fare un mazzo variato. Ce l’hanno tutti con lui, dice.

            Ora, fare la pecora nera in un gregge di pecore bianche distingue, ma non è sempre comodo. Anzi, in verità, è scomodissimo. L’isolamento, come l’Aventino, non porta bene. Agitare lo spettro di una congiura internazionale contro Salvini e la Lega è velleitario, perché in realtà nessuno se lo fila, ed è controproducente anche in termini di voti.

            Non è vero che tutto il mondo ce l’ha con Salvini. Al mondo, in realtà, non gliene frega niente. Figurarsi a Trump, che ha ben altre gatte da pelare tra la Cina, la Russia e l’Iran.

            Macron poi, che non è certo amico di Salvini, si muove in una dimensione diversa. Cerca un dialogo con Putin sull’Ucraina, riceve il Ministro degli Esteri di Teheran per appianare le divergenze con gli Stati Uniti, parla della Brexit con quel matto di Johnson, combina casini in Libia, si agita nel contesto internazionale. Insomma, si muove da grande potenza, come noi, come fa il nostro Moavero. Non ve ne siete accorti?

            Tutti nemici di Salvini? E’ un miracolo. La presunzione acceca.

            Se le prossime mosse di Salvini avranno questa impostazione, la Lega si avvia su una china sbagliata e i suoi consensi caleranno vistosamente, come quelli di Renzi dopo il referendum.             Se Salvini vuole fare il leader dell’opposizione non è certo con questo tipo di pseudo-strumentalizzazioni che riguadagnerà il consenso degli elettori. Dovrà proporre, finalmente, delle opzioni politiche, e non solo in materia di sicurezza.

            Vista la straordinaria pochezza dei suoi avversari italiani (grandi idee e vaghi progetti, un occhio ai quattrini e uno agli elettori), e non mi riferisco solo a quella degli ex alleati, basterebbero poche proposte concrete. Ma bisogna farle.

            Con un Conte 2, sempre se ci sarà, ritorna l’ennesima questione dell’Alitalia, che nessuno vuole risolvere. Con tutti i soldi che negli ultimi trent’anni l’Erario ha versato per tenerla in piedi, gli Italiani, ormai, dovrebbero volarci gratis.

            Non si allude più alla tanto strombazzata riforma bancaria. Un brutto segnale è che, dopo l’annuncio del forse nuovo governo, in borsa le azioni del Monte dei Paschi (croce e delizia del PD) sono salite del 15%.

            Vogliamo parlare della giustizia o dell’ILVA, oppure della questione IVA? Ben quattro governi se ne sono lavati le mani, decidendo di deciderne il rinvio. Se l’aumento dell’IVA sarebbe un disastro per la nostra economia, procrastinarne la soluzione è criminoso.

            Dal 25 luglio 1943 si sono succeduti in Italia ben ottanta (dicesi ottanta) governi, quasi uno all’anno, come il panettone.

            Se l’Italia è cresciuta male, diciamo la verità, è perché non ha mai avuto un governo vero, ma solo quaquaraqua. Il Conte 2 sarà il governo del nuovo? Lui lo dice, ma chi lo disse prima di lui finì molto male.

Roma, 30/08/2019