Simbolo del neofascismo spirituale e esponente di spicco della destra eversiva, viene a contatto con i reduci della Repubblica Sociale a soli 14 anni quando comincia a frequentare la sezione del MSI al quartiere Appio di Roma, dove è noto con il soprannome di “er caccola” per la sua bassa statura. Seguace di Pino Rauti ai tempi del “Centro Studi Ordine Nuovo”, nel maggio 1965 aderisce al congresso missino dell’Hotel Parco dei Principi di Roma con lo stesso Rauti, Giorgio Pisanò e Guido Giannettini dove vengono gettate le basi dell’azione eversiva in chiave anticomunista e furono organizzati i primi viaggi nei paesi a guida autoritaria con Spagna, Portogallo e poi la Grecia dei colonnelli. Nel 1968 Delle Chiaie è a Valle Giulia dove partecipa all’occupazione della facoltà di Giurisprudenza scontrandosi con la Polizia e venendo arrestato con i camerati di Avanguardia Nazionale Giovanile, da lui fondata.
Dopo la strage di Piazza Fontana del dicembre 1969 viene coinvolto dagli inquirenti nelle indagini. L’anno successivo fuggirà in Spagna dopo essere stato indicato come uno dei partecipanti al fallito colpo di stato di Junio Valerio Borghese. Durante la sua permanenza aderirà all’Aginter, l’organizzazione anticomunista celata dietro all’agenzia di stampa fondata in Portogallo nel 1966 alla quale aderì anche l’ex SS Otto Skorzeny. Nel 1975, dopo aver conosciuto Augusto Pinochet ai funerali di Francisco Franco, il fondatore di Avanguardia Nazionale compie il suo primo viaggio in Cile proseguendo la latitanza. A Santiago sarà consulente della polizia segreta cilena, la DINA, nell’Operazione Condor volta alla soppressione degli oppositori del regime e verrà in contatto con l’ex criminale nazista Klaus Barbie, il boia di Lione. Durante la lunghissima latitanza, Stefano Delle Chiaie è ricercato per una varietà di stragi ed omicidi. Il suo nome comparirà, oltre che nell’inchiesta su Piazza Fontana, anche per la strage del treno Italicus del 1974, per l’uccisione del giudice Vittorio Occorsio, e per la strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Nel 1977 passa un breve periodo in Argentina prima di trasferirsi in Bolivia. Nel 1982 è inseguito da mercenari francesi che tuttavia ne permettono la fuga attraverso il confine per raggiungere Caracas dove rimarrà senza nascondersi fino all’arresto avvenuto il 27 marzo 1987 dopo il coinvolgimento del neofascista italiano in un traffico di cocaina.
L’iter giudiziario vedrà l’assoluzione dall’imputazione per le stragi degli anni di piombo, con sentenza definitiva nel 1991 emessa dal tribunale di Catanzaro. In libertà, Delle Chiaie proseguirà nell’attività politica e giornalistica fino alla morte avvenuta all’ospedale romano Vannini. La scomparsa di uno degli esponenti chiave dell’eversione nera lascia aperti molti degli interrogativi ancora aperti sui reali moventi di quella “lunga notte” della Repubblica.
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