Los Angeles è James Ellroy e James Ellroy è Los Angeles. Nessuno come l’autore di Dalia Nera
e L.A. Confindential ha raccontato la smisurata metropoli degli Stati Uniti nella sua cupezza. Poliziotti corrotti, sistema corrotto, città corrotta: Ellroy ha disegnato la città degli Angeli come la città della Notte e ne ha fatto un genere letterario tutto suo. Della sua carriera racconta l’essenza a un altro giallista, Giancarlo De Cataldo, nel lungo colloquio in copertina su Robinson in edicola oggi con Repubblica. Un’intervista ricca di disvelamenti che aiutano a capire il più irrequieto degli scrittori contemporanei americani; Ellroy vi racconta anche il suo rapporto con Hollywood, con le star del cinema e con un certo mondo ai confini del lecito che i suoi libri frequentano parecchio. Una lettura da non perdere anche in vista della ripubblicazione, proprio in questi giorni,
dei maggiori romanzi dello scrittore per le edizioni Einaudi. Nelle pagine successive troverete le cronache dal processo per il Bataclan di Emmanuel Carrère e le recensioni alle novità in libreria. L’autrice da riscoprire questa settimana a grande richiesta dei lettori è invece Ingeborg Bachmann, in un ritratto firmato da Rosella Postorino. Potete scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci sui nostri social: Instagram (@robinson_repubblica) e Twitter (@Robinson_Rep).
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Uno scatto della reporter afghana Roya Heydari, esposto in Fear of Beauty durante Bergamo Festival
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“Salvate le donne afghane” è l’accorato appello della regista Sahraa Karimi, ospite di Bergamo Festival, intervistata per Robinson da Lara Crinò. Karimi è fuggita dopo il ritorno dei talebani alla guida dell’Afghanistan e durante la rassegna racconterà come l’Occidente ha tradito il suo popolo, e in particolare le donne che erano riuscite a emanciparsi dopo vent’anni di vessazioni e umiliazioni. Nelle pagine dedicate ai Festival, oltre alle consuete segnalazioni da tutta Italia, un focus su Popsophia di Pesaro, curato da Sara Scarafia, e l’intervista di Annarita Briganti allo scrittore scozzese di origini indiane Abir Mukherjee, che al Festival Il libro possibile di Polignano a Mare anticipa il suo romanzo Le ombre degli uomini in uscita a settembre.
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Blue People In A Silent Way, la gigantografia che omaggia Miles Davis al Luma di Arles
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È come camminare immersi in una lunga improvvisazione jazz, costruita con le immagini oltre che con i suoni. È necessario vagare nel buio, fermarsi quando la luce si abbassa, stendersi, se occorre, abbandonarsi ai video ed entrare nel flusso. Il mondo di Arthur Jafa (1960, Tupelo, Mississippi) spalanca le sue porte al Luma di Arles, lo stupefacente campus – dire museo è poco – che si estende attorno alla torre costruita da Frank Gehry, inaugurata lo scorso anno nella città francese amata da Van Gogh, dalla mecenate Maja Hoffmann. Qui, tra gli spazi della Mécanique Générale e La Grande Halle, l’arte dell’afroamericano che nel 2019 vinse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia si prende la scena come non è mai accaduto prima in nessuna istituzione (la mostra Live Evil, a cura di Vassilis Oikonomopoulos e Flora Katz, è visitabile fino al 31 ottobre).
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Libri per ragazze e ragazzi
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Una tavola di Louize Perdieus per 321 cose intelligenti da sapere sulla storia (Rizzoli) di Mathilda Masters
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La Storia come non è stata mai raccontata: è davvero originalissimo il volume firmato dall’esploratrice belga Mathilda Masters, che spazia dai dinosauri all’alba del Terzo Millennio. Raccontando gli eventi del passato come una magnifica avventura, a base di aneddoti e curiosità. Sulle nostre pagine dedicate ai libri per ragazze e ragazzi, ve ne proponiamo alcuni gustosi passaggi. E per chi preferisce la narrativa classica, c’è la recensione di llaria Zaffino a uno dei romanzi più raffinati e divertenti scritti dalla grande Beverly Cleary, scomparsa lo scorso anno: protagonista una sorellina pestifera che vi conquisterà.
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Luigi Nono in Francia con la moglie Nuria Schoenberg alla fine degli anni ’50
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A trentadue anni dalla morte di Luigi Nono, l’eredità morale del compositore veneziano è più viva che mai: la sua musica contestataria continua a dar voce a chi non ce l’ha. Ruota intorno a tredici dei suoi lavori più impegnati il Chigiana International Festival di Siena, come ci racconta Gregorio Moppi nelle pagine degli Spettacoli. A ricordare Nono è la vedova Nuria Shoenberg, 90 anni, animatrice alla Giudecca di Venezia della Fondazione-Archivio intitolata al marito, così come della fondazione viennese dedicata al padre Arnold Schoenberg, ideatore della dodecafonia. Dalla miniera di ricordi di Nuria esce un ritratto a tutto tondo di Nono. E la ragione di una musica senza tempo, che racconta “l’aspirazione dell’uomo a vivere un’esistenza veramente umana”.
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Una tavola da Jack Kirby. La vera vita del re dei comics (Rizzoli Lizard) di Tom Scioli
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Capitan America? I Fantastici Quattro? Thor, Hulk, gli X-Men, Iron Man? Certo, dietro c’era il mitico, sorridente (come amava farsi chiamare lui) Stan Lee. Ma non solo: dietro i più famosi tra i supereroi c’era anche l’altrettanto, e forse più grande, Jack Kirby. Stan Lee, affaccendato nella gestione dell’azienda, spesso e volentieri delegava tutto o quasi l’aspetto creativo al suo brillantissimo collaboratore e amico Jack. Che non solo disegnava ma si inventava le caratteristiche importanti dei vari eroi, e pure la sceneggiatura. Questo e altri misteri della storia di alcuni dei personaggi più famosi del mondo Marvel li trovate svelati nelle pagine dedicate ai Fumetti. Luca Raffaelli infatti intervista Tom Scioli, l’artista che ha celebrato Kirby e la sua vita avventurosa in un monumentale graphic novel. Buona lettura.
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Paolo Maria Noseda ritratto da Riccardo Mannelli
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Nello Straparlando di questa settimana, Antonio Gnoli dialoga con Paolo Maria Noseda. Interprete di tutti gli ospiti stranieri a Che tempo che fa di Fabio Fazio, ha tradotto le parole di grandi attori, registi e persino quelle dell’ex presidente americano Barack Obama. Ma di sé dice: “Rimango nell’ombra, con discrezione. Perché nel mio lavoro è bene apparire poco”. A questa lezione ha dedicato anche un libro, La voce degli altri, in cui racconta l’avventura di portare il senso di una vita, o di un libro, da una lingua all’altra.
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Il nostro nuovo torneo letterario, dedicato alla narrativa italiana del 2021, è cominciato con le fasi preliminari: si chiuderanno quando i libri sopravvissuti saranno una settantina e comincerà un torneo “tennistico”. Sfogliate Robinson fino alla fine per sapere chi è già stato eliminato (un celebre autore di noir, ad esempio) e chi, tra i finalisti che si contenderanno a giorni il premio Strega, ha conquistato più voti da parte dei nostri giudici lettori.
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“Era un anno, ormai, che sulla terra dei Soviet regnava un silenzio austero, senza sorrisi”. Le prime pagine di Stalingrado di Vasilij Grossman si aprono su uno scenario che accomuna tutte le guerre, di allora e di oggi. Vavilov “aveva sempre voluto che la vita fosse per tutti sgombra e serena come il cielo che aveva sopra di sé, e per quella vita aveva lavorato”. Ma la guerra quella vita se l’era portata via. Qualcuno, al paese, s’era illuso: come Puchov, che “aveva detto che coi tedeschi avrebbero potuto commerciare liberamente, che avrebbero avuto case, vestiti, tè, zucchero e biscotti, scarpe, cappotti di panno e stivali. Poi i tedeschi gli avevano ammazzato tre figli e un cognato. Nessuno aveva sofferto più di lui, al paese”. Vavilov, invece, “guardava la guerra come una catastrofe enorme, personale. La guerra si prendeva la vita della gente, e lui lo sapeva. Il contadino che lascia la sua casa e va al fronte non pensa a gloria e medaglie. Pensa che sta andando a morire”.
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