A  Caserta opportunità sprecate e mancato sviluppo delle imprese per progetti sbagliati inoltrati ad INVITALIA

Gli strumenti agevolativi offerti dalle Istituzioni italiane in ambito nazionale e regionale per lo sviluppo dei territori sul piano economico e sociale sono notevoli e di sovente non sono conosciuti dai diretti interessati che sono gli imprenditori.

Talvolta si verificano situazioni a dir poco kafkiane ove imprenditori, pur essendo informati di tali opportunità di sviluppo aziendale e crescita competitiva dell’economia reale (forse con approssimazione per dir così sic! ndr), presentano progetti in modo a dir poco non corretto.

Tali situazioni generano illusioni per l’imprenditore, aperture di procedimenti amministrativi del tutto inutili ed oggettivamente costosi a causa del necessario impiego di funzionari pubblici che -ob torto collo- anziché favorire la crescita e la competitività del tessuto produttivo diventano necessariamente dei censori, tali da disperdere risorse -in genere di derivazione UE- ed arrecare evidenti danni alle imprese a cui vengono inevitabilmente tappate le ali per il riposizionamento nel mercato.

Esempi di tali gravi insuccessi riguardano soprattutto l’accesso alle agevolazioni per il recupero delle aree più colpite dalla crisi industriale, fra le quali è annoverata la provincia di Caserta.

A fronte di tali cospicue risorse finanziarie messe a disposizione, modesti sono i risultati positivi conseguiti. In proposito, Invitalia, su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, interviene in modo significativo nelle zone in difficoltà economica.
Con un’azione congiunta tra Amministrazioni centrali e Regioni, gli obiettivi sono:
1) ripresa delle attività industriali;
2) salvaguardia dei livelli occupazionali;
3) sostegno dei programmi di sviluppo
attrazione di nuovi investimenti;
4) riqualificazione e recupero ambientale.

Per l’attuazione di tali politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi è necessario procedere mediante la stipula di appositi Accordi di Programma di adozione dei PRRI – Progetti di Riconversione e Riqualificazione Industriale, per poi cantierizzare gli investimenti produttivi secondo apposite modalità e procedure appositamente regolamentate.