Il presidente dell’Ordine Adolfo Russo in occasione dell’approvazione del bilancio invita tutti gli avvocati ad un senso di responsabilità
Egr. Colleghi,
è giunto il momento di aprire un “focus” su quella che è stata, ed è, l’attività del Consiglio che, scevro ed impermeabile ad ogni polemica, provocazione etc., ha posto in essere in questi primi mesi di intenso lavoro. Non è stato facile sia perché sembra sempre di essere in campagna elettorale (ricorsi, impugnative – a proposito, che fine hanno fatto? – chiamata alle armi, improperi etc.) che hanno trasformato le riunioni del Consiglio degli Avvocati di S.Maria C.V. in riunioni politiche di Consiglio Comunale, più propensi a distruggere che a costruire…. Ma gli Avvocati non hanno votato noi tutti per vedere risolti i tanti problemi che angustiano l’avvocatura, e non per vedere prevalere gli uni sugli altri in una sorta di ordalia pagana, ma tant’è, al grido di “levati tu che mi ci devo mettere io” si è andati avanti, perché, sia ben chiaro, questa è la realtà delle cose, al netto di tante apologetiche discussioni, proclami mediatici ed altro.
Dunque senza farci trascinare in sterili polemiche, che hanno il solo scopo di ancor più squalificare la Classe e delegittimare il COA, vediamo di ragionare insieme sulle cose fatte, e da fare. In primo luogo, come da preciso impegno, il C.d.A della Fondazione si è dimesso, dopo aver predisposto un nuovo Statuto che privilegerà l’attività scientifica, di formazione ed aggiornamento per gli Avvocati tutti: sarà costituito un Comitato di Gestione che, composto da Personalità del mondo professionale-giuridico di S.Maria C.V., consentirà all’avvocatura una seria riqualificazione ed una nuova “scalata” fino ai vertici dell’avvocatura nazionale. Quindi nessuna poltrona occupata sine die… ma impegni assunti, raggiunti ed adempiuti. Si è lavorato molto, di poi, per “recuperare” un corretto rapporto con la Magistratura, alquanto logorato, che, pur nel rispetto dei ruoli, consentisse di procedere in sinergia per il vantaggio di tutti: uniti si vince! Questo che può apparire uno slogan si è concretizzato in un percorso virtuoso, e ne sono riprova le molteplici, e continue, iniziative che il COA con i Magistrati sta portando avanti: e tanto al netto della gestione delle attività giudiziarie, come in appresso!
Si sta procedendo ad una verifica degli Albi che, pur considerando varie peculiarità, consenta di incentivare tutti ad una regolarizzazione dei crediti formativi e delle morosità: tanto sta avvenendo, come ovvio, in una prima fase in modo “soft” e di cautela, prodromico a successive iniziative, per gli inadempienti, di rispetto della normativa vigente.
Il numero di Commissari di Esame riconosciuti all’Ordine di S.Maria C.V. si è incrementato, sintomo di rispetto e di attenta considerazione.
E’ in corso un profondo mutamento di considerazione nei confronti dei giovani Colleghi, non più oggetto di lusinghe, ma soggetti da incentivare, ed aiutare, a reperire possibilità di sempre maggiori ingressi, e presenze, nel mondo del lavoro: è in progetto un corso di inglese base cui fare seguire un approfondimento di inglese giuridico: questo perché ormai i confini professionali non possono più essere limitati all’orticello di famiglia: il mercato si allarga, dobbiamo cogliere le possibilità ed essere pronti a soddisfare le istanze. Per i giovani, soprattutto, fino ad oggi poco, e male, si è fatto, si è data l’immagine di una avvocatura distratta, il cui impegno nei loro confronti si limitava a far “superare” l’esame di abilitazione (senza incidere a monte sulla struttura di tale impegno, troppo legato all’alea!!) o comunque far ottenere a tutti i costi un titolo abilitativo, premiante per chi poteva permetterselo, ma di certo non appagante per i Colleghi cui non è sufficiente il semplice titolo, ma reclamano, a ragione, preparazione professionale. A titolo provocatorio: perché non abolire l’esame così come oggi è concepito o, molto più correttamente, sostituirlo con una prova più trasparente e connessa alle necessità? I giovani da considerare non più vittime, o solo numeri elettorali, ma persone da qualificare, ed avviare alla più nobile delle Professioni!
Da ultimo, ma non per ultimo, il Tribunale civile: l’attuale COA ha avuta la possibilità di dare un impulso “finale” all’apertura della nuova sede e si sta impegnando (pur tra mille problemi, ritardi, anche incomprensioni) a renderlo perfettamente fruibile: gli arredi, la logistica, la gestione delle udienze sono oggetto di incontri con i Magistrati ed i Cancellieri: vi renderete conto che l’argomento è complesso ed arduo, ma si sta alacremente lavorando come necessario mirando più ai risultati che alla sterile demagogia! (Chi vuol intendere intenda!).
In punta di penna: non va sottaciuto il rapporto ormai sinergico con la Camera Penale, dopo tanti anni di “parallelismo”, ora di comune cammino!
Si sono costituite delle Commissioni, molte altre saranno costituite per consentire sempre ad un maggior numero di Avvocati di interessarsi direttamente ai problemi della Classe, ovviamente per averne conoscenza specifica, senza doversi… affidare… a strumentalizzazioni di parte.
Vi renderete conto, quindi, di come realmente sia in corso una “rivoluzione” che, silenziosa ma costante, sta cambiando il volto dell’avvocatura sammaritana. Dopo anni, troppi anni, in cui tutti hanno promesso innovazioni, interventi, novità, per la prima volta si sta operando, in silenzio ma costantemente e continuativamente, ad onta di quelli che hanno interesse a riportare indietro l’Avvocatura di anni ed anni. Né va sottaciuto come, per la prima volta, il bilancio, consuntivo e preventivo, sia stato ratificato dal Collegio dei Revisori dei Conti, segno di massima garanzia e trasparenza. Ed allora anche Tu, egregio Collega, sei invitato a meditare e, con serenità ed autonomia, esprimere in ogni sede le Tue valutazioni.
Ad maiora!