Pulci di notte di Stefano Lorenzetto
La redazione milanese della Repubblica informa che il sindaco Giuseppe Sala pretende chiarimenti su alcune affermazioni fatte dal neosottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, circa il ritorno al Castello Sforzesco della Pietà Rondanini di Michelangelo e la demolizione dello stadio Meazza, «parole a cui lo stesso sindaco aveva già replicato in mattinata annunciando, appunto, la volontà di inviare una lettera formale. Mittente: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni». Ecco spiegati i cronici ritardi delle Poste nella consegna della corrispondenza.
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«Ho osservato l’Ucraina per settimane nella maestosa luce che ha la città quando la bella stagione staffetta con l’autunno», scrive Francesca Mannocchi sulla Stampa. Una nazione trasformata in località completa degnamente l’uso di un verbo, staffettare, inesistente nei vocabolari, a cominciare dal Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia.
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Il coltissimo Mephisto Waltz nella sua rubrica domenicale sul Sole 24 Ore scrive: «Jannacci già ne imputava le colpe alla Tv: “La televisiun la g’ha na forsa de leún, la g’ha paura de nisún, la t’endormenta come un cuiún”». Riproduzione testuale imperfetta: nell’originale – e se citi fra virgolette devi attenerti a quello – «la televisiun» si ripete tre volte. Più avanti, a proposito di Elon Musk e di «Tesla, PayPal, Space X», parla di «monopolio in settori chiave», però molti costruiscono auto elettriche, molti forniscono servizi di pagamento digitale e molti altri sono gli operatori nell’aerospazio. In ogni caso, si tratterebbe di monopolio a due teste, perché PayPal fu ceduta 20 anni fa da Musk a EBay (per 1,5 miliardi di dollari).
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Titolo dalla app del Corriere della Sera: «Genova, morto centrato da una freccia in strada». Se fosse stato vivo, magari sarebbe riuscito a schivarla.
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Titolo della Repubblica sulla nave tedesca Humanity 1, impegnata a soccorrere 179 migranti nel Mediterraneo: «L’attesa e la paura / “Arrivati in porto chi dirà ai profughi voi non scendete?”». Il punto interrogativo e le virgolette lasciano intendere che qualcuno si rivolga a persone poco propense a sbarcare. Il titolo doveva essere: «L’attesa e la paura / Arrivati in porto chi dirà ai profughi “voi non scendete”?». Ma chissà se i giornalisti sono in grado di capirlo.
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La Verità intervista Fabrizio Cicchitto, ex parlamentare del Popolo della libertà. Nel sottotitolo si legge: «“Nei momenti cruciali si telefonava a Berlusconi, nei casi più complessi ci si vedeva a colazione o a tavola». La colazione si faceva sull’erba?
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Intervistando sull’Arena il direttore dell’Ulss 9 Scaligera, Stefano Lorenzetto riferisce che il numero dei dipendenti «arriva intorno ai 15.000» e aggiunge che Pietro Girardi «ha a che fare, volendo tentare un confronto, con oltre un settimo dell’intera forza lavoro (70.000 dipendenti) delle quasi 2.000 imprese associate alla Confindustria veronese». Bischerata: è circa un quinto. (Succede quando, corretta al volo la prima cifra, quella dei 15.000 dipendenti, ci si dimentica del paragone successivo).
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Dichiarazione di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, sul sito del Sole 24 Ore: «Dobbiamo parlare della strada che l’Italia continuerà a prendere, io spero che l’Italia continui a essere al centro dell’Italia». Tranquilla, di qui non ci si muove.
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Nella rubrica Il buono e il cattivo, su Io Donna, Paolo Conti si sofferma sull’«odio degli svedesi per i “piccoli discorsi”, chiamati “small talks” dai sudditi di re Carlo III» e sottolinea «l’idiosincrasia della gente di Oslo per le chiacchiere superflue». Peccato che Oslo sia la capitale della Norvegia. Quella della Svezia, oggetto dell’appunto di Conti, è Stoccolma.
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Dalla pagina Facebook di Open.online: «Giorgia Meloni all’Ara Patris per l’omaggio al Milite Ignoto». A Roma c’è l’Ara Pacis. La salma del Milite Ignoto è tumulata all’Altare della Patria. Non sappiamo dove sia ubicata l’Ara Patris, anche perché non ci risulta che nella Capitale esista un Altare del Padre.
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Dal sito del Corriere della Sera: «Milano, sparatoria in strada: morto Vittorio Boiocchi, capo ultrà dell’Inter. Il 69enne è stato ucciso in via Fratelli Zanzottera, al quartiere Figino, nell’estrema periferia Ovest di Milano. Le sue condizioni sono critiche». Quasi disperate.
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Il presidente, la presidente… Quante storie! Poi leggi Federico Capurso sulla Stampa, con riferimento a Giorgia Meloni: «Questo gli riconosce la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni». Il gender dilaga.
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Incipit di un articolo del direttore Andrea Monda sulla prima pagina dell’Osservatore Romano: «“Abbiamo parlato dei giovani. Meglio: abbiamo parlato delle cose che ci uniscono e ne abbiamo scoperte tante, metà le ho tirate fuori io, metà il Santo Padre” è la prima cosa che dice Renzo Piano appena uscito dall’udienza di oggi, 21 ottobre, con Papa Francesco». «Metà le ha tirate fuori il Santo Padre, metà io» all’archistar dev’essere sembrata una frase irrispettosa.
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Dal Corriere del Trentino: «Ciliegina sulla torta sono gli itinerari, divisi per zone (da Rovereto e Vallagarina alla Val di Non, passando per Trento e la Valle dell’Adige) che permette di costruire il proprio viaggio alla ricerca della bollicina perfetta». Permette la ciliegina o permettono gli itinerari? Per non parlare della virgola che manca dopo la parentesi.
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«La guerra è ormai solo un ricordo per Svetlana, la “figlia adottiva” di Luciana Littizzetto. La 24enne è riuscita a rientrare in Italia da Minsk, dove viveva e lavorava. Con lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia, la giovane era rimasta bloccata nella cittadina bielorussa», scrive Novella Toloni sul sito del Giornale. Cittadina è il diminutivo di città. Minsk è la capitale della Bielorussia, conta oltre 2 milioni di abitanti e occupa una superficie di 409,5 chilometri quadrati, quasi due volte e mezza quella di Milano.
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Dalla Gazzetta di Mantova: «Si è trattato infatti di uno scontro frontale laterale». Fronte destr!, destr!
SL
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