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AL PARCO MARIANNA DI VIA MONTE OFELIO IN SESSA AURUNCA SI AGGIRA UN “MOLESTATORE ASSILLANTE” – E’ PROPRIO IL CASO DI DIRLO: “SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA “
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A Sessa Aurunca il Parco Marianna
senza pace
Intasamento della Giustizia. “Bagattelle” giudiziarie, muri da rifare, revoca di licenze in sanatoria e parcheggio da “stalking”
Depositata ieri la perizia del CTU Arch. Gaetano Sacco il quale ha determinato che il muro di contenimento tra i due plessi (Massucci-Di Tora) è abusivo e va rifatto con autorizzazioni sismiche e calcoli strutturali – Intanto il Prof Silvestro Mancini ha annunciato istanze e querele per lo “stalking automobilistico” ai suoi danni, messo quotidianamente in atto da uno squallido personaggio.
Continuano gli abusi (non solo edilizi), le minacce, le violenze private e lo stalking da parte di Biagio Di Tora, futuro condomino del Parco Marianna di Sessa Aurunca, culminate, l’altro giorno, nell’ennesimo provvedimento giudiziario penale che lo vede ancora soccombente. E’ appena il caso di ricordare che – in un nostro precedente intervento giornalistico – evidenziammo che “l’assegnazione di un bene acquistato all’asta non dà diritto a turbare la quiete dei condomini storici né l’uso in esclusiva della strada condominiale del Parco Privato”. Il tutto, come si ricorderà, scaturiva dalla sentenza del giudice Ester Bonelli – (della IV Sezione civile del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), per il giudizio introdotto dai coniugi Biagio Di Tora e Angela Marcello, difesi dall’avvocato Carlo Zannini contro l’imprenditore agricolo Giacomo Massucci e la moglie Maria Giovanna Papa che si difese con l’assistenza dell’avvocato Raffaele Spicciariello.
E mentre sono al vaglio delle autorità giudiziarie ed amministrative (queste ultime per un provvedimento di revoca della concessione edilizia rilasciata in sanatoria per evidenti abusi) sono in itinere processi civili per il ripristino dello status quo dei luoghi e querele per violenza privata, molestie e minacce.
Infatti proprio ieri innanzi alla IV sezione civile del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Giudice Istruttore, Paola Mastroianni; GoP, Maddalena Natale) è stata deposita una integrazione alla relazione di consulenza tecnica di ufficio nel contenzioso civile promosso da Giacomo Massucci contro Biagio Di Tora e Angela Marcello dall’architetto Gaetano Sacco il quale in conclusione ha ribadito “…Si conferma che il muro de qua, in riferimento alle sue caratteristiche tipologiche, dimensionali e morfologiche, risulta non idoneo a contrastare la spinta derivante dal terreno sovrastante e necessita di opere per la messa in sicurezza, previa richiesta di autorizzazione sismica in sanatoria del muro realizzato a delle relative opere di consolidamento, con il deposito del progetto e calcoli strutturali dell’opera realizzata e da realizzare con opportune specifiche tecniche e nominare un collaudatore statico per la verifica statica delle stesse…”.
Oggi ci occupiamo, invece di una quisquilia, di una inezia, di una bagattella giudiziaria, per dirla con Carlo Emilio Gadda; cosa di nessun conto, bazzecola: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti.. per dirla con Alessandro Manzoni. Bagattelle che solo la pochezza d’intelletto o un ancestrale odio potrebbero provocare. Tre magistrati, due avvocati, un consulente tecnico ingegnere, provvedimenti di archiviazione del pubblico ministero, opposizione e conseguente decisione del Giudice per le Indagini Preliminari… per lo schiacciamento involontario di due pedane di legno che sono – come tutti sanno – vuoti a perdere… come il cervello fuso di molti personaggi! Con riverbero in sede civile, per la rifusione di spese e risarcimento del danno. Si intasa la giustizia. Si ingolfano i tribunali.
In sintesi. Nel 2021 tal Biagio Di Tora, futuro condomino, presentava ai danni di Giacomo Massucci, storico proprietario di una villetta nel Parco, sito in Via Monte Ofelio di Sessa Aurunca una querela nella quale lamentava di aver patito il danneggiamento di due pedane in legno da parte del Massucci. Il pubblico ministero dottoressa Daniela Pannone, dall’esame degli atti e dai successivi interrogatori non ravvisava alcun reato da parte del comportamento del Massucci e pertanto chiedeva l’archiviazione del casus belli! – Ma il Di Tora, non pago delle condanne precedente e volendo emulare “i pifferi di montagna” si opponeva, con l’assistenza del suo storico difensore avvocato Carlo Zannini; mentre, nella circostanza il Massucci era difeso dal Prof. Avv. Luigi Imperato. Il 27 ottobre u.s. il Giudice per le Indagini Preliminari Giovanni Mercone, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo aver condiviso la proposta di archiviazione del pubblico ministero precisava tra l’altro che…”Innanzitutto, onde circoscrivere il campo di analisi, la vicenda per cui si sta procedendo attiene solo a quanto accaduto il 19.03.2021, allorché, a detta della p.o., l’indagato avrebbe volontariamente danneggiato due pedane in legno posizionate dal Di Tora per impedire che degli operai del Massucci continuassero alcuni lavori. La precisazione è importante perché tra le parti esistono diversi procedimenti e sono molte le condotte di cui l’uno e l’altro si dolgono. Fatta questa precisazione, quanto al reato di danneggiamento, anche per il tipo di auto condotta dal Masucci, un pick-up, non può escludersi che effettivamente l’indagato, come da lui dichiarato in sede di interrogatorio, non abbia visto le pedane. Peraltro, deve pure sottolinearsi che non viene indicato in querela il valore commerciale delle due pedane, questo per valutare la reale offensività del fatto”.
“Quanto alle altre due fattispecie a cui l’opponente fa riferimento – ha precisato il magistrato – neppure sussistono elementi per sostenere l’accusa in giudizio. Infatti, l’indagato, come da consulenza allegata all’interrogatorio (CTP, ing. Tommaso Lefano) sostiene d avere un diritto di parcheggio sull’area in questione. Ebbene, a prescindere dal se tale affermazione sia vera o meno (poiché questo sarà oggetto di accertamento da parte del giudice civile), di ciò si deve tener conto ( ai fini dell’elemento soggettivo), così come si deve tener conto della consulenza in atti, l’unica ad opera di un tecnico presente al fascicolo (questo ai fini dell’elemento oggetto dei reati indicati). Orbene, in virtù soprattutto di questo secondo aspetto, non appaiono allo stato esservi gli elementi per sostenere una accusa in giudizio. Per questi motivi dispone l’archiviazione del procedimento”.
Intanto, come detto, il Prof Silvestro Mancini ha annunciato istanze e querele per lo “stalking automobilistico” ai suoi danni, messo quotidianamente in atto dallo squallido personaggio la cui condotta perdura ogni giorno – come potranno testimoniare tutti gli abitanti del Viale Marianna – con il parcheggiare che “per mero sfregio” (dato che vi è largo a sufficienza) mette la sua auto innanzi all’ingresso della villetta del professore Mancini, il quale nella sue proteste ha fatto presente che, tra l’altro, ha la madre anziana e che in caso di bisogno non potrebbe transitare una autoambulanza. E’ stata anche annunciata una denuncia-querela per “violenza privata”. Lo Stalking – come è noto – è una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola ed ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Il fenomeno è anche chiamato: “sindrome del molestatore assillante”… è proprio nostro caso.