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Martedì 20 dicembre nell’Aula consiliare del Comune di Sant’Antimo Presentazione del libro “Il monolite”, storie di camorra di un giudice antimafia, scritto dal magistrato Paolo Itri, attuale procuratore della DDA di Napoli.
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Martedì 20 dicembre nell’Aula consiliare del Comune di Sant’Antimo
Presentazione del libro “Il monolite”, storie di camorra di un giudice antimafia, scritto dal magistrato Paolo Itri, attuale procuratore della DDA di Napoli.
L’Istituto Comprensivo Statale “Giovanni XXIII” di Sant’Antimo, con il patrocinio morale dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e del Rotary Club di Giugliano, presentano martedì 20 dicembre alle ore 18,30 presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Antimo il libro “Il monolite”, storie di camorra di un giudice antimafia, scritto dal magistrato Paolo Itri, attuale procuratore della DDA di Napoli.
Dopo i saluti di Giuseppe Schiavone, Dirigente Scolastico, della Dott.ssa Agnese Puca, Presidente Rotary Club Giugliano, di Monsignor Salvatore Coviello, Parroco Parrocchia S. Lucia, si svolgerà un dibattito, moderato dalla Prof.ssa Mariarosaria Casolaro. Interverranno, oltre all’autore del libro Dr. Paolo Itri, il magistrato Dott. Giuseppe Visone, il Dott. Giovanni Russo, Giornalista televisivo, Direttore Teleclubitalia, il Dott. Vincenzo Iurillo, Giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, il Prof. Avv. Silvio Piantanida Docente Universitario, Avv. Prof. Alfonso Quarto, penalista, cassazionista, Dr. Mimmo Falco, vice presidente Ordine dei Giornalisti della Campania, Avv. Massimo Buonanno, Sindaco Sant’Antimo e S. E. Monsignor Angelo Spinillo, Vescovo della Diocesi di Aversa. Seguirà una Performance Musicale degli Alunni dell’Istituto Comprensivo G. XXIII, Diretti dalla Prof.ssa Concetta Musello.
“Il Monolite”, ricostruisce decenni di affari criminali, omicidi, tradimenti e arresti: la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, i Bardellino e i Nuvoletta, i temuti casalesi “Sandokan” Schiavone e Bidognetti, per arrivare ai clan feroci e misconosciuti di città ad alta densità mafiosa come Mondragone, Sant’Antimo o Giugliano.
“Nonostante le faide e l’azione della magistratura, boss e affiliati sembrano riprodursi come formiche, scrive Paolo Itri nel risvolto di copertina – trovando sempre il modo di stringere e poi sciogliere nel sangue nuove e vecchie alleanze”.
Il concetto espresso da Itri è stato recentemente confermato dallo storico Isaia Sales che nel suo saggio (Storia delle camorre –Rubettino) ha tra l’altro affermato: ”Perché alla fine ha vinto la camorra. Contrariamente a tutte le previsioni è diventata più potente della mafia e contende il mercato illegale alla ‘ndrangheta”.
Paolo Itri porta alla luce con sensibilità e passione, oltre che una punta di ironia, i drammi e le speranze tradite di una terra devastata dalla camorra, in cui la macchina della giustizia arranca, appesantita da contraddizioni e ipocrisie, ma anche, talvolta, da incomprensibili inefficienze e veleni interni. E tra le indagini di una carriera in prima linea spicca quella sul Rapido 904 del 1984, una strage che sembra anticipare la successiva strategia terroristica di Cosa Nostra, una prima “trattativa” a suon di bombe nella quale potrebbero aver avuto un ruolo anche esponenti della camorra e della banda della Magliana.