Cafiero De Raho: “La corruzione minaccia lo Stato. Ma per il governo non è grave”
L’EX PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA – “Stiamo approvando un decreto che rende il percorso per accedere ai benefici penitenziari più facile per i mafiosi rispetto a quello per i collaboratori di giustizia. E che dire dell’autostrada che viene aperta alle mafie con la legge di Bilancio?”
DI ILARIA PROIETTI
31 DICEMBRE 2022
“Le iniziative annunciate dal ministro Nordio non corrispondono alle esigenze del Paese, ma alle esigenze di questa maggioranza”. L’ex procuratore nazionale Antimafia oggi deputato M5S, Federico Cafiero De Raho, si riferisce alle misure sulla giustizia del governo e del Guardasigilli in particolare. “Qui si parla solo di abolire, eliminare, agevolare. Ma hanno capito gli effetti di tutto questo? Intanto il segnale che stanno mandando è tremendo”.
Partiamo dalle intercettazioni.
Il ministro Nordio dice che ne andrà limitato l’uso solo a reati gravissimi come mafia e terrorismo, facendo così intendere che la corruzione non è un reato grave. Quando invece la corruzione è una minaccia per lo Stato di diritto, per la democrazia: è il terreno della contiguità tra il malaffare e la politica. Quindi si tratta di un arretramento tanto più grave oggi che il Pnrr va protetto dalle infiltrazioni mafiose: in questo momento bisognerebbe mettere in campo strumenti sempre più efficaci, ma su questo non ho sentito dire ancora una parola. Mentre ci si riempie la bocca con la mafia, epperò…
Epperò?
Guardi. Intanto faccio notare che stiamo approvando un decreto che di fatto rende il percorso per accedere ai benefici penitenziari più facile per i mafiosi rispetto a quello fissato dalla normativa per i collaboratori di giustizia: i mafiosi potranno continuare a essere omertosi, né è richiesto il loro ravvedimento, né l’elencazione precisa dei loro beni. E che dire dell’autostrada che viene aperta alle mafie con la legge di Bilancio?
Ossia?
Mi riferisco alla norma sull’emersione delle cripto attività in base alla quale rischiano di essere reimmessi nel mercato legale le disponibilità mafiose derivanti da flussi finanziari anonimi. La regolarizzazione dei quali sarà possibile dietro il pagamento del 3,5 per cento e senza l’obbligo di dichiarare la provenienza di queste provviste. E non è tutto.
Dica…
Nella legge di Bilancio c’è pure una norma che prevede che l’Agenzia delle Entrate operi nei prossimi due anni risparmi tra i 25 e i 30 milioni. Con ovvia riduzione delle attività e, quindi, dei controlli. Quando la presidente del Consiglio Meloni parla di contrasto alle mafie e all’evasione, esattamente a cosa si riferisce?
Però in compenso c’è la stretta sui rave party…
Ecco qui sfioriamo l’assurdo: si considera reato gravissimo il raduno musicale talché per perseguirlo sarà possibile compiere numerose attività investigative, comprese le intercettazioni che non vanno bene invece per la corruzione. Ma di che parliamo?
Nordio vuole pure abolire l’abuso d’ufficio.
Sì, benché l’ambito di applicazione di questo reato sia stato già limitato con una modifica del 2020: a chi giova che non si possa controllare se la gestione del potere pubblico avviene oltre le regole? Il Guardasigilli ha inoltre annunciato pure l’abolizione del traffico di influenze, che è stato introdotto in applicazione della Convezione europea contro la corruzione.
Per tacere della Spazza-corrotti…
Chiedo: la trasparenza, la buona amministrazione, il contrasto feroce all’illegalità sottesi a quel provvedimento sono o non sono interesse del Paese? Io credo che i cittadini onesti non pensino che la Spazzacorrotti sia una zavorra di cui liberarsi.
Si accelera anche per superare lo stop alla prescrizione prevista dalla legge Bonafede. Che dice?
Credo che bisognerebbe partire dalle esigenze dell’organizzazione giudiziaria che riguardano gli organici e il numero dei procedimenti penali. Non si dà giustizia con la prescrizione o con l’improcedibilità, che sono l’elusione del problema.
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