Il nuovo numero in edicola e online
da domenica 12 febbraio
a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
Sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso c’è un volto inquietante: a sinistra c’è Sala, a destra Gualtieri, le due mezze facce accostate a rappresentare gli “Stravizi capitali”. Sono i sindaci delle due città più importanti del Paese, Milano e Roma, unite da grandi dubbi in materia di sanità, servizi e grandi opere. Due inchieste gemelle, di Sergio Rizzo e di Gianfrancesco Turano, mettono a fuoco problemi e scandali. E fanno il punto su uno scontento generalizzato che rischia di essere determinante per il voto delle regionali, mentre nel suo editoriale il direttore Alessandro Mauro Rossi spiega su quali basi dovrebbe ripartire il Pd.
Mentre Loredana Lipperini confronta i programmi di partiti e candidati in vista delle elezioni, Carlo Tecce firma un ritratto del ministro degli esteri Antonio Tajani, sempre più debole ma arroccato nel fortino della Farnesina. Vittorio Malagutti invece fa il punto sull’inflazione, che è in calo nelle rilevazioni ufficiali ma non nella percezione delle famiglie (e Alberto Bruschini firma un focus sul rincaro dei mutui).
Paolo Biondani analizza la mappa aggiornata dei territori a rischio, da Alessandria a Ischia, dove si continua a costruire nonostante frane e alluvioni in agguato. L’Espresso poi dà voce a una denuncia sul suicidio di un migrante e quella di un’italiana di origine africana che non riesce ad avere i documenti.
Gloria Riva intanto continua il suo viaggio nei problemi della sanità italiana: il focus di questa settimana è sulla malattia mentale, la cui cura pesa sulle spalle e sui portafogli delle famiglie. Luciano Floridi ed Enzo Argante denunciano gli ostacoli che la burocrazia mette allo sviluppo del digitale. Si parla anche di 41 bis (Enrico Bellavia e Franco Corleone) e dei suicidi tra gli studenti (Chiara Sgreccia).
La Gran Bretagna fa i conti con quanto costa la Brexit (di Eugenio Occorsio). La Cina cerca capitali privati per finanziare la corsa allo spazio (di Emilio Cozzi). E intanto, dopo l’ultimo scandalo per un disabile nero ucciso dagli agenti, negli Usa Biden vorrebbe riformare la polizia ma non ha i poteri per farlo (di Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni).
E L’Espresso chiude con un focus sulle direttrici d’orchestra (di Lisa Ginzburg) e una lunga chiacchierata di Claudia Catalli con Giancarlo Giannini. Aisha Cerami firma un ritratto di Marco Figini, creatore di bestseller come “Il fabbricante di lacrime”. Giuseppe Fantasia presenta la mostra di New York che fa rivivere gli anni Sessanta, decennio di amicizia tra artisti d’Italia e degli Usa. E Sabina Minardi accompagna il lettore nella rassegna culturale di Civita di Bagnoregio: la kermesse più originale di tutte, il festival che non c’è.