Il nuovo numero in edicola e online
da domenica 19 febbraio
a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
Fiamme, carri armati e un orologio. L’Espresso di questa settimana ricostruisce “La notte in cui l’Europa tremò”. Quella del 24 febbraio del 2022, quando la Russia invase l’Ucraina. Carlo Tecce ripercorre minuto per minuto le reazioni dei governi occidentali la notte dell’attacco che mise in allarme il mondo intero, mentre Massimo Cacciari analizza gli errori dell’Europa, che rischia di essere trascinata in una guerra non sua.
Le primarie del Pd intanto si avvicinano. Susanna Turco si fa raccontare la crisi del partito dal responsabile della storica sezione romana di San Lorenzo, oggi sotto sfratto, mentre Loredana Lipperini spulcia le mille promesse contenute nei programmi dei quattro candidati alla segreteria. Alessandro Mauro Rossi invece dedica il suo editoriale al risultato delle ultime elezioni: perché Meloni va ancora di moda ma la vera tendenza è l’astensionismo crescente.
Vittorio Malagutti fa i conti in tasca alle banche, che guadagnano sempre di più grazie all’aumento dei tassi di interesse (che pesa su aziende e famiglie). Sergio Rizzo ricostruisce lo spreco continuo delle case invendute di proprietà dell’Inps.
Due inchieste su scandali e misteri molto diversi incrociano le strade dei servizi segreti: hanno un ruolo sia in una storia di corruzione intorno a Domenico Mantoan, ras della sanità in Veneto (di Paolo Biondani) che nel ritratto della donna che partecipò all’attentato della mafia a Milano nel 1993 (di Simona Zecchi). E dopo l’arresto di Messina Denaro, Enrico Bellavia dà voce all’appello per una medaglia alla memoria del prefetto Sodano, cacciato da Palermo da un ex sottosegretario all’Interno che oggi è in carcere per aver protetto la latitanza trentennale del boss.
Gigi Riva spiega perché il ricordo delle foibe è ancora ostaggio della politica. Antonella Napoli svela i retroscena dell’attentato in cui fu ucciso l’ambasciatore Attanasio. Alessandro Longo fa chiarezza tra rischi e potenzialità dei testi generati dall’Intelligenza artificiale.
Si parla dei bilanci gonfiati del calcio (Gianfrancesco Turano), del lato oscuro della Silicon Valley (Luca Bifolco), del responsabile del porto di Palermo Pasqualino Monti (Sergio Rizzo). E della rinascita del Monte Cairo, simbolo del recupero di una foresta distrutta dalla guerra e dall’incuria (di Emanuele Coen).
E L’Espresso chiude raccontando l’eterno ritorno del cinema western (di Daniela Ceselli) e la nuova vita del quartiere milanese di Gratosoglio (di Gaia Manzini). Fabio Ferzetti presenta il biopic su Troisi curato da Martone, Giuseppe Fantasia firma un ritratto di Pietro Terzini, artista e architetto di grido. E Marco De Vidi accompagna il lettore nel carcere della Giudecca per conoscere il vivacissimo club delle lettrici.