Generazione Z 1 APR 2023
Buongiorno,

 

e bentornati con la nostra rassegna settimanale di storie, notizie e opinioni dalla redazione di Open!

Dai banchi universitari alle Nazioni Unite: la storica risoluzione climatica

⛰️⛰️⛰️

Pochi giorni fa l’Onu ha adottato una storica risoluzione: la Corte di Giustizia Internazionale stabilirà se i Paesi sono legalmente responsabili delle proprie emissioni inquinanti. Soprattutto quando non rispettano gli accordi climatici, anche se non vincolanti, come Parigi 2015. 

La decisione è considerata una vittoria storica dalle isole del Pacifico. Proprio in una di esse infatti, è dove tutto ha avuto inizio. Grazie a un gruppo di 27 studenti di diritto delle Fiji, che nel 2019 ha iniziato a fare attivismo facendosi notare da vari Paesi, fino ad arrivare all’assemblea delle Nazioni Unite grazie a quello che definiscono «un supporto eccezionale», arrivato soprattutto dall’arcipelago di Vanuatu, che portato il tema di fronte agli altri Stati.

«Gli Stati che non rispettano gli accordi sul clima paghino i danni». Perché la risoluzione approvata all’Onu ha un valore storico

Dalla colletta in classe all’Assemblea Generale Onu. Così gli studenti delle Fiji hanno “inventato” la storica risoluzione sulla giustizia climatica

L’AI fa paura anche a chi l’ha creata

🌐🌐🌐

Se non sappiamo come funziona, l’intelligenza artificiale può diventare pericolosa. A dirlo non sono dei tecnosauri, ma degli importanti nomi della tecnologia che con l’AI hanno a che fare ogni giorno. C’è Elon Musk, che possiede un pezzetto dell’azienda che sviluppa ChatGpt. C’è l’ingegnere di Google considerato il padre della tecnologia, e uno dei pionieri dello studio dell’intelligenza artificiale. 

La lettera mette in guardia contro gli usi impropri che i malintenzionati potrebbero fare dei grandi modelli di linguaggio per frodi, impersonificazioni, cybercrime. Per questo chiedono un fermo di sei mesi allo sviluppo degli aspetti più sconosciuti della tecnologia, per dare tempo agli Stati di sviluppare una legislazione adeguata contro questi rischi. Che si tratti di uno stratagemma? I più maliziosi pensano possa trattarsi di un modo di recuperare tempo per chi ha investito poco sull’AI e ora vede i concorrenti guadagnare a ritmi esponenziali

🗙🗙🗙

Non solo a chi la crea, l’intelligenza artificiale fa paura anche al Garante della privacy, che ha bloccato ChatGpt in tutta Italia per preoccupazioni sulla sicurezza dei dati degli utenti e sulla tutela dei minori. 

Stop a ChatGPT in tutta Italia, il Garante della Privacy blocca l’app d’intelligenza artificiale: «Non tutela i dati personali né i minori»

Perché il Garante della Privacy ha bloccato ChatGpt: «Il rischio è inondare il web di fake news»

ChatGpt è davvero pericoloso per i dati? E per i minori? Le risposte dell’esperto e il test di Open

👀👀👀

Nel frattempo, i modelli di linguaggio e riconoscimento trovano sempre più applicazioni. Come l’applicazione Be My Eyes, che permette alle persone cieche di “vedere” attraverso il proprio smartphone, che descrive quello che viene inquadrato dalla fotocamera. 

Riconoscere oggetti, fare shopping o palestra: l’app di intelligenza artificiale cha cambia la vita quotidiana dei non vedenti – I video

🔨🔨🔨

C’è il rischio che con l’AI si perdano posti di lavoro? Secondo uno studio di Goldman Sachs, sì, e pure un bel po’. 

Con l’intelligenza artificiale addio a 300 milioni di posti di lavoro, lo studio di Goldman Sachs: quali ruoli rischiano di più

Siae vs Meta

🎵🎵🎵

“La Siae ha rifiutato ogni offerta inferiore a un aumento del 310%” per il prezzo delle licenze. Questo è quello che rivela l’audizione di Meta alla Camera, che accusa la Siae di aver preteso un prezzo quadruplo senza giustificazioni e di non aver voluto trattare. Nelle storie Instagram molte canzoni continuano a non esserci mentre dal suo canto, la Siae rifiuta le accuse sostenendo che il nuovo contratto sia diverso, e che non si sarebbe mai sottratta al confronto.  

Meta, la rottura sui diritti musicali per una richiesta astronomica della Siae: «Volevano il 310% in più per il rinnovo, trattativa impossibile»

L’ambizione dell’Ue

☇☇☇

L’Ue ha rivisto al rialzo i propri obiettivi della direttiva rinnovabili. Entro il 2030 i 27 Stati membri dovranno produrre almeno il 42,5% della propria energia a partire da fonti rinnovabili. Quota che cresce rispetto alla soglia precedente, fissata al 32%. L’accordo si era incagliato sul ruolo di biomasse e nucleare, ma il nodo più stretto è stato superato.

Energia, l’Ue alza ancora l’asticella: entro il 2030 almeno il 42,5% da fonti rinnovabili. Incluso (in parte) il nucleare

Qui sotto il resto della nostra copertura da Bruxelles.

Case green, l’ideatore della direttiva a Open: «L’Italia ce la farà, dal governo italiano tante bugie sul provvedimento» – L’intervista

Ue, intesa raggiunta con la Germania sullo stop alle auto inquinanti: l’Italia resta a mani vuote

La carne in vitro

🥩🥩🥩

Soluzione ai problemi etici e ambientali posti dagli allevamenti, o pericolo per la salute di chi la consuma?

Il dibattito intorno alla carne sintetica si sta scaldando sempre di più nelle ultime ore. Il governo, pochi giorni fa, ha deciso che nel nostro Paese non deve più essere consentito produrre e vendere cibi prodotti in laboratorio a partire da cellule animali.

L’esecutivo giustifica la scelta difendendo le tradizioni del sano mangiare italico e sostenendo che queste carni possano presentare dei rischi per la salute di chi le consuma e che non vi sarebbero vantaggi ambientali nel preferirle a quelle allevate. Ma cos’è la carne sintetica? Le ragioni del governo sono vere? Qui sotto trovate tutti gli approfondimenti.

Cos’è la carne sintetica vietata dal governo, come si ottiene il cibo in vitro e perché gli animalisti sono arrabbiati

Mentre in Italia la ricerca rischia di fermarsi, negli altri Paesi prosegue rapida. Tanto che una compagnia di carne sintetica australiana ha ricreato la carne di mammut con questo metodo.

Stop alla carne sintetica? «La scelta del governo Meloni rischia di bloccare la ricerca» – L’intervista

La polpetta di carne di mammut che in Italia potrebbe essere vietata: come è stata creata

La giornata mondiale per la visibilità trans

🌈🌈🌈

Ansia, depressione, odio per se stessi, disturbo da stress post traumatico e pensieri suicidi. Sono solo alcuni degli effetti che le cosiddette terapie di conversione (o riparative) possono avere sui soggetti coinvolti. Ma anche gravi conseguenze sulla salute fisica, come disturbi alimentari, sessuali o danni fisici permanenti. Nel 2023, però, sono ancora legali in molti Paesi del mondo. E il nostro, che non ha ancora una legge per contrastare il fenomeno, non è da meno. Nonostante, di recente, il Consiglio d’Europa abbia chiesto agli Stati membri di vietare le terapie in questione.

Il primo Paese europeo ad adottare un divieto in merito è stato Malta nel 2016. La Germania nel 2020 ha approvato il divieto di pubblicità e svolgimento di conversioni sui minori. A gennaio 2022 la Francia le ha vietate anche attraverso l’utilizzo di strumenti online. Ancora troppi Stati, però, non prendono in considerazione la questione. Intanto, bambini, adolescenti e adulti continuano a essere sottoposti a pratiche prive di fondamento scientifico e profondamente pericolose.

Se sei arrivato fino a qui, grazie per il tempo che ci hai dedicato. Ti aspettiamo per le prossime puntate e… ricorda che ci trovi anche su Instagram, Tiktok e Twitter ❤️

Buon weekend!
Dalla redazione di Open

Facebook
Twitter
Instagram