Santa Maria Capua Vetere – «Occorre adottare una decisione che in questo momento consenta di continuare a lavorare e di tutelare i colleghi, fermo restando che l’attività ordinaria del Consiglio non viene bloccata. In base alla legge dobbiamo continuare ad operare con l’ordinario». Ha esordito con queste parole un’amareggiata presidente dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, Angela Del Vecchio, nel corso della conferenza stampa convocata ieri per condividere con l’opinione pubblica – e soprattutto con la classe forense – alcune sue riflessioni il giorno dopo la sentenza del Consiglio Nazionale Forense che, di fatto, ha annullato le elezioni dello scorso gennaio, sulla base di un ricorso di un avvocato escluso dalla competizione elettorale. Le strade, al momento, sono due: presentare un ricorso in Cassazione, entro trenta giorni oppure andare di nuovo al voto e quindi attendere la nomina di un Commissario «ad acta» che avrà il solo compito di indire la nuova tornata elettorale. Un decisione che ancora non è stata presa, ha precisato Del Vecchio, in quanto è necessaria una consultazione con tutti i consiglieri al fine di esprimere una valutazione corale. Nel giudizio davanti al Cnf appena concluso, i consiglieri si sono costituiti in giudizio a spese loro senza incidere sulle spese del Consiglio, ma anche sotto questo aspetto occorrerà valutare un eventuale ricorso in Cassazione dove i filtri per accedere all’ammissibilità dell’impugnazione sono strettissimi. «Quello che voglio sottolineare – ha proseguito il presidente Del Vecchio – è la costruzione di tutta la vicenda, qui non parliamo di singole volontà dei ricorrenti ma di un’azione strumentale di un intero gruppo. Gli esclusi potevano bene impugnare con urgenza la decisione della Commissione elettorale e sarebbero stati ammessi come succede nella maggior parte dei casi, invece si è voluto andare oltre e impugnare a voto iniziato. Se c’era volontà di tutelare occorreva farlo nel momento opportuno se c’era davvero urgenza». Poi l’affondo sui colleghi della minoranza che «si sono astenuti sulle attività del consiglio, non votando neanche le cariche dell’esecutivo in quanto pendevano i ricorsi che sono stati presentati senza nemmeno guardare il risultato elettorale. Probabilmente i ricorrenti non si aspettavano una decisione del Cnf di questo tipo – ha proseguito il presidente Del Vecchio – infatti mi domando, a chi toglierà la poltrona l’avvocato Miraglia? Soltanto a qualcuno della minoranza in caso di voto». La conferenza è anche l’occasione per sottolineare quanto svolto in tre mesi dal Consiglio con una macchina amministrativa riavviata per dare un nuovo corso all’organismo forense: dal parco informatico rafforzato, alle risposte più rapide in tema di procedure sui gratuiti patrocini; dalle convenzioni siglate con l’ateneo, alle modifiche sugli orari dell’apertura della segreteria. «Oltre il 70 per cento della classe forense ha espresso un voto chiaro – ha continuato Del Vecchio – ma si è voluto ignorare anche questo, per non parlare del mancato apporto ai lavori del Consiglio da parte della minoranza, o di mancata conoscenza sul funzionamento dell’organismo, o ancora sugli interventi portati in assise ma non previsti dall’ordine del giorno». Come è noto, a 3 mesi dalle elezioni il foro sammaritano – salvo impugnazione della sentenza – dovrà tornare al voto con gli stessi candidati ed anche uno degli esclusi dalla Commissione elettorale che aveva presentato un ricorso contro la decisione dell’organo elettorale. Su tre ricorsi che avevano presentato alcuni esclusi dalle candidature, il Cnf ha ammesso infatti solo quello dell’avvocato Antonio Miraglia. La toga aveva presentato la sua candidatura per mano della collega Fiorentina Orefice, oggi consigliere nel rispetto dell’orario di presentazione – ovvero entro le ore 12 – ma senza la firma alla delegata. Circostanza che prevedeva l’esclusione, così come stabilito dalla Commissione elettorale: quest’ultima ha ritenuto non valida neppure la successiva delega formalizzata dall’avvocato Miraglia via pec. Alla conferenza hanno partecipato anche i consiglieri Paolo Falco (segretario) e Gianmarco Carozza.