Tiziana Cantone avrebbe potuto in qualsiasi momento afferrare lo schienale della panca ginnica dove fu trovata morta, impiccata a una pashmina, e così scongiurare il soffocamento, e sul suo collo agì una forza di peso notevolmente inferiore rispetto a quella che si sarebbe determinata “appendendosi in modo verticale”. Sono alcune delle conclusioni della perizia dell’ingegnere e consulente di parte Mario Scipione con la quale l’avvocato Gianluca Condrò – legale della mamma di Tiziana, la signora Maria Teresa Giglio, che non ha mai creduto al suicidio della figlia – si oppone alla seconda richiesta di archiviazione del fascicolo per omicidio contro ignoti formulata dal pm di Napoli Nord, Giovanni Corona. Ce ne fu già una prima, ma il Gip la rigettò ordinando al pm un esperimento giudiziale affinché si analizzasse l’attrezzo, la pashmina e la posizione in cui la Cantone fu trovata. La procura però non l’ha svolto e così l’avvocato Condrò ora invoca l’avocazione delle indagini alla Procura Generale