INCHIESTA DI FIRENZE

Baiardo e la chiusura di “Non è l’Arena”: i pm convocano Cairo

IL PROGRAMMA DI GILETTI SOSPESO – Il giornalista nei mesi scorsi ha detto ai magistrati che indagano sulle stragi che l’ex fiancheggiatore dei Graviano gli fece vedere una foto di B. col boss

18 GIUGNO 2023

La Procura di Firenze ha convocato Urbano Cairo per rendere dichiarazioni come persona informata dei fatti.

I procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli, che indagano sui cosiddetti ‘mandanti esterni’ delle stragi del 1993, vogliono vedere più chiaro nelle ragioni della chiusura brusca diNon è l’arenadi Massimo Giletti. Giovedì 13 aprile, mentre stava preparando la puntata numero 195 della domenica Giletti, come è noto, ha ricevuto una mail aziendale che gli comunicava la fine del suo programma. L’editore Cairo ha sempre sostenuto che la scelta fu editoriale e solo sua, senza ingerenze esterne.

Di certo in quei giorni Massimo Giletti stava preparando una o più puntate dedicate all’inchiesta di Firenze sulle stragi che vedeva allora indagato Silvio Berlusconi con il fido Marcello Dell’Utri e che, dopo la morte del primo, prosegue solo sul secondo. L’indagine è un tabù televisivo infranto solo da Report su Rai3. Massimo Giletti voleva passare anche lui la linea rossa: il 23 marzo aveva contattato chi scrive. Aveva letto gli articoli del Fatto dedicati all’indagine sulle stragi e su Berlusconi e Dell’Utri e voleva montare una o più puntate con il nostro aiuto e la nostra presenza in studio. L’idea (ex post forse un po’ folle) di Giletti era quella di mettere in scena le conversazioni e le notizie contenute nelle informative della Dia che poi abbiamo continuato a pubblicare.

Di fronte alle perplessità di chi scrive proprio sul fatto che il suo editore, Cairo, era stato un collaboratore di Berlusconi ed era ancora amico del Cavaliere, peraltro già malato, Giletti aveva risposto che non ci sarebbero stati problemi. Di fronte alla nostra perplessità il 12 aprile ci aveva scritto un sms per stringere: “poi ci dobbiamo vedere per pianificare”. Un giorno dopo arriva la rimozione.

Noi non lo sapevamo ma Giletti era già stato sentito due volte proprio dai pm di Firenze come persona informata dei fatti proprio nell’indagine sui mandanti esterni delle stragi. La ragione dell’interesse dei pm per Non è l’arena erano le ospitate di Salvatore Baiardo, l’ex fiancheggiatore dei boss Graviano, che parlava in tv dei rapporti presunti (mai riscontrati) di Berlusconi e Dell’Utri con i Graviano.

Il 19 dicembre 2022 Giletti ha parlato per la prima volta con i pm della foto (inedita anche nella sua trasmissione tv) che gli sarebbe stata mostrata da Baiardo, l’ex gelataio 65enne, già condannato per favoreggiamento di Filippo e Giuseppe Graviano che ospitava e portava in giro i boss, poi condannati per le stragi del 1992 e 1993.

Giletti ha raccontato ai pm che Baiardo gli mostrò una foto ritraente – a dire del gelataio – Berlusconi, Giuseppe Graviano e il generale dei Carabinieri Francesco Delfino. La foto risalirebbe al 1992 e gli fu mostrata da lontano. Giletti non la ebbe mai in mano, riconobbe Berlusconi ma non è sicuro che lo scatto sia autentico né che il giovane seduto al tavolino fosse davvero Graviano.

La foto presunta interessa ai pm perché indagano con l’ipotesi – sempre respinta dai diretti interessati, già archiviata in passato e mai riscontrata – che Dell’Utri e Berlusconi abbiano avuto un ruolo di mandanti esterni nelle stragi del 1993 (10 morti a Firenze e Milano) e negli attentati romani contro le basiliche e contro Maurizio Costanzo e i Carabinieri in servizio allo stadio Olimpico, per i quali Giuseppe Graviano è stato già condannato con sentenza passata in giudicato. La foto sarebbe un riscontro ai rapporti Berlusconi-Graviano asseriti dal boss e negati dal Cavaliere come calunnie, mai riscontrati. A caccia di conferme, i pm fiorentini hanno intercettato e videoregistrato il 21 gennaio 2023 due incontri in hotel a Roma tra Baiardo e Giletti, in occasione di una trasmissione. Poi il 23 febbraio hanno interrogato di nuovo il conduttore per chiedergli ancora della foto, alla quale aveva fatto accenno negli incontri videoregistrati dalla Dia, con Baiardo.

Il 27 marzo poi i pm perquisiscono Baiardo alla ricerca della foto, mai trovata. Da quel momento l’ex gelataio scopre che Giletti ha raccontato della foto ai pm e inizia a fare una serie di video su Tik Tok per sostenere che il conduttore si è inventato tutto. Attenzione. Dal 27 marzo quindi la notizia della testimonianza di Giletti ai pm sulla foto ‘fantomatica’ di Berlusconi e Graviano è uscita dal circuito del segreto. Non lo sanno solo Giletti, i pm e la Dia. Anche Baiardo conosce le parole esatte del verbale di Giletti sulla foto. E Baiardo può parlare con chiunque. Poi Report il 23 maggio manda in onda un’intervista registrata mesi prima a telecamera nascosta nella quale Baiardo conferma all’inviato Paolo Mondani l’esistenza della foto. Anzi ci sarebbero tre foto. Salvo poi il giorno dopo smentire tutto su Tik Tok.

Il 26 maggio il pm Luca Tescaroli chiede l’arresto di Baiardo, forse per favoreggiamento degli indagati nell’indagine sui mandanti esterni. Il Gip però respinge la richiesta e il 14 luglio i giudici decideranno sull’opposizione del pm.

In questo quadro si inserisce l’interesse dei pm sulle ragioni della cancellazione di Non è l’arena. Il 21 aprile, 8 giorni dopo la mail de La7 che lo ha rimosso dalla tv, Massimo Giletti è stato convocato dai pm di Firenze. Uscendo dalla Procura quel giorno Giletti disse: “come vedete sono appena uscito dalla procura di Firenze e questo vi fa capire la situazione complessa, difficile e delicata che stiamo vivendo. Per questo pur dicendo grazie a Enrico Mentana non mi è possibile partecipare allo speciale de La7 (che il direttore del Tg stava organizzando sul tema, ndr) lo devo prima di tutto ai magistrati che indagano e per rispetto a me stesso”. In questo quadro va inserita la convocazione di Cairo come persona informata dei fatti. L’editore sarà sentito a giorni. Probabilmente le domande dei pm saranno simili a quelle di Francesca Fagnani nell’intervista, ficcante come un interrogatorio anche se certamente più brillante, del 2 giugno scorso al Festival della Tv di Dogliani. A Cairo, Fagnani chiese “Lei ha ricevuto nei mesi precedenti telefonate o lamentele per le puntate di Non è l’Arena sulla Trattativa, con la presenza di Baiardo?”. Cairo rispose: “

“No, no no no”. Di fronte al solito sorriso scettico da ‘Belva’ dell’intervistatrice, Cairo rispose: “Se devo dire sì dico sì ma è no. Tengo a precisare che Giletti con noi ha fatto sei anni, 194 puntate e ha avuto libertà di fare quel che voleva”.

A Fagnani che incalzava sulla chiusura brusca alla 195esima puntata, Cairo ha risposto: “Io ho pensato che non sarebbe comunque andata avanti e tanto valeva chiuderla così, una scelta con una motivazione soltanto editoriale (…) una cosa totalmente nostra senza ingerenze da parte di nessuno”. Ma Cairo sapeva della foto famosa? La risposta di Cairo a Fagnani è stata netta: “No”. Dopo le Belve tocca ai pm.

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