Elkann e Cirinnà, è finito il pudore del ceto medio
29 LUGLIO 2023
Un articolo ottocentesco, in cui l’autore stigmatizza la maleducazione di quei ‘lanzichenecchi’ che parlavano ad alta voce “un linguaggio privo di inibizioni” noncuranti di avere cotanto compagno di carrozza, anzi – quelle horreur – senza neanche riconoscerlo. Non so se solo a me sia venuto in mente Il mostro della domenica di Steno e se solo io mi sia immaginato, ridacchiando, un Elkann-Totò travestito da zampognaro che attira i capelloni per raparli a zero. Si dirà che i ‘giovani d’oggi’ sono maleducati per davvero. Certo, e chi lo nega? I giovani sono, per definizione, sempre maleducati dai tempi di Matusalemme: è il loro lavoro. Ma il discrimine tra una pubblicistica progressista e una classista e reazionaria sta nel fatto che la prima cerca di comprendere le condizioni materiali e sociali che producono certe differenze, pur senza indulgere in determinismi economicistici piuttosto sorpassati (nessuno sa se quei ragazzi fossero ricchi o poveri), mentre la seconda giudica dall’alto in basso con tono di disprezzo moralistico misto a commiserazione, mentre è intenta con il fazzoletto di seta a lucidare il monocolo. Che quell’articolo sia apparso sul giornale che fu del ceto medio riflessivo di sinistra non è un infortunio.
L’altra perla è il video dell’ex senatrice d’Italia Monica Cirinnà, nota per la legge sulle unioni civili ma anche per il ritrovamento, nella cuccia del suo cane, di 24.000 euro in contanti. La cuccia insisteva sul terreno della tenuta di Cirinnà e di suo marito Esterino Montino a Capalbio, regno di quella sinistra che con tanto sdegno viene definita radical chic e che lì si ritrova da decenni. Fu nel 1988 che Capalbio entrò definitivamente nell’immaginario popolare: lì il Venerdì di Repubblica immortalò il celebre bacio tra Achille Occhetto e la moglie Aureliana, rendendo noto al grande pubblico quel buen retiro estivo dove una certa aristocrazia di sinistra si dava appuntamento per l’estate minimal. Nel video, Cirinnà in sandali bassi illustra la nuova ‘sfida’: trasformare la tenuta di famiglia – che prima era “una valle di niente” – oltre che in un’azienda agricola che produce vino, olio, marmellate (tutto rigorosamente bio, immagino) in un “ristorante rurale”. Nel saggio sul radical chic, citatissimo ma pressoché non letto, Wolfe parlava della “nostalgie de la boue”, la nostalgia del fango delle classi superiori per una mai esperita vita semplice delle classi inferiori. Ciliegina sulla torta di questo pauperismo chic la citazione degli indigeni Aymara, che avrebbero insegnato alla nostra ex senatrice che “la terra non si può possedere: nostra Madre Terra non appartiene a nessuno, ma chi ce l’ha condivide e chiede l’armonia”. Solo che per Cirinnà condividere non significa la proprietà collettiva dei mezzi di produzione e della terra, ma mettere su un ristorante “rurale” in una tenuta privata dove ospitare il senso di colpa della sinistra ricca.
Anche qui, si dirà: che male c’è? Soldi legittimamente guadagnati. Certo, ma non c’è un amico, un compagno (nel senso politico), qualcuno un po’ più a sinistra dei Kennedy a Cape Cod che dica a Cirinnà che è un errore di comunicazione sbatterci in faccia questa retorica stando seduti su 130 ettari di terra? No, non c’è. E qui si palesa il nesso tra le due perle: non c’è nessuno che abbia detto a Elkann “ma ti pare?” o a Cirinnà “evita” perché quel ceto medio riflessivo non è più preoccupato di nascondersi. Elkann o Cirinnà non hanno perso il senso della realtà: semplicemente non parlano alle persone cui la sinistra (dai giornali o dalla politica) si rivolgeva, e dunque non hanno più il pudore di dissimulare la propria ricchezza o il proprio disprezzo verso i ceti popolari. Possono, per tornare al radical chic, o far propri gli sfarzi dell’aristocrazia, oppure scimmiottare lo stile delle classi popolari. O le due cose insieme. È il compimento della trasformazione antropologico-politica del ceto medio riflessivo, che si nascondeva per strategia, e non si nasconde più.
* docente di Filosofia politica presso l’Università di Camerino
FONTE:
Alain Elkann il lanzichenecco, Zaki ingrato, gli sciacalli delle piogge: ecco il podio dei peggiori
29 Luglio 2023 – 07:30