Matteo Messina Denaro da ieri sera è in coma irreversibile. E i medici del reparto detenuti dell’ospedale di L’Aquila, riporta l’Ansa, presto sospenderanno l’alimentazione. Sembra dunque segnato il destino del boss di Cosa Nostra, 61 anni, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo dopo 30 anni di latitanza, affetto da un adenocarcinoma mucinoso colorettale, un tumore che attacca il colon e che ormai è arrivato al quarto stadio. Messina Denaro fu catturato dai carabinieri del Ros nel gennaio scorso proprio all’uscita della clinica Maddalena di Palermo, dove stava affrontando un ciclo di cure sotto il falso nome di Andrea Bonafede. Le sue condizioni sono precipitate a inizio agosto.
‘U Siccu è stato latitante per tre decenni, resosi irreperibile subito dopo la cattura di Totò Riina, quando su di lui era stata posta una taglia pari a 1 milione e mezzo di euro. È stato associato ad alcuni tra i più gravi fatti criminali degli ultimi 30 anni, su tutte le stragi del 1992, in cui furono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, azioni per le quali il boss è stato condannato in Appello all’ergastolo lo scorso luglio in quanto ritenuto uno dei mandanti. Tra le decine di omicidi commessi, quello nel 1993 del piccolo Giuseppe Di Matteo, 12 anni, figlio del pentito Santino: il bambino fu strangolato e sciolto nell’acido dopo due anni di prigionia.