AVERSA, NESSUNO STOP A TRE FARINE: I LEGALI DELLA PROPRIETA’ RICORRONO AL CONSIGLIO DI STATO. CONTESTATO L’ARTICOLO 30 DEL REGOLAMENTO COMUNALE OBSOLETO RISPETTO ALLE NUOVE TECNOLOGIE PIU’ EFFICIENTI PER L’EVACUAZIONE DEI FUMI*
Aversa – Sarà il Consiglio di Stato a dirimere la disputa amministrativa nata da un ricorso presentato dai condomini di un lussuoso palazzo di viale Olimpico ad Aversa, nei confronti del ristorante-pizzeria Tre Farine ubicato nei locali sottostanti l’edificio. La proprietà dell’attività di ristorazione, infatti, ha impugnato davanti ai giudici amministrativi romani la decisione del Tar Campania che, al primo round, aveva dato ragione ai condomini: questi ultimo reclamano l’installazione di canne fumarie al posto del sistema tecnologico di ultima generazione utilizzato dal locale. La proprietà di Tre Farine aveva chiesto l’annullamento dell’applicazione dell’articolo 30 del Regolamento Edilizio Comunale ritenuta obsoleta invocato per ostacolare l’attività di ristorazione aperta nel 2018 nel prestigioso edificio nei cui locali, a quanto pare, si prevedeva la presenza di un istituto di credito. L’articolo comunale stabilisce che gli impianti collettivi e singoli, nonché i camini e le cucine, devono essere dotati di canne fumarie indipendenti che si estendano almeno di 1 metro sopra il tetto o la terrazza. Inoltre, si richiede che i fumi vengano emessi a una distanza minima di dieci metri da qualsiasi finestra posta ad un’altezza uguale o superiore. Ma i legali di di Tre Farine sostengono che sia erroneamente applicato in quanto non tiene conto dei progressi tecnologici che hanno consentito la realizzazione di impianti più efficienti per l’evacuazione dei fumi. Si tratta di impianti che in diversi centri storici di altre città italiane sono perfettamente funzionanti e ben mantenuti, come confermato sia dall’Asl che dall’Arpac per migliaia di attività: a maggior ragione, ritengono i legali di Tre Farine, dovrebbe essere consentita la somministrazione al locale della famiglia Ferraro peraltro ubicato in una zona periferica di Aversa e, pertanto, trovano ingiusta l’applicazione selettiva dell’articolo 30 edilizie nella città di Aversa. Di qui l’impugnazione della sentenza del Tar davanti ai giudici di Palazzo Spada che fisserà l’udienza per la trattazione del caso.