Il governo: la «stesa» diventa reato e benefici ridotti per i baby criminali

di Angelo Agrippa

Il sottosegretario Mantovano: «Accolti i suggerimenti dei magistrati minorili del territorio»

Il governo: la «stesa» diventa reato e benefici ridotti per i baby criminali

 

Le cosiddette «stese» — le scorribande armate dei baby criminali a bordo di scooter finalizzate ad incutere terrore e a segnare il perimetro della loro supremazia territoriale — non saranno più considerate «aggravanti» di altri reati, ma costituiranno un «delitto a sé». Lo ha comunicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nel corso della presentazione a Palazzo Chigi del progetto di riqualificazione del centro Delphinia di Caivano: il polo sportivo abbandonato del Parco Verde che a maggio prossimo, secondo il cronoprogramma, sarà restituito alla fruizione pubblica. Nella legge di conversione del decreto su Caivano «il governo — ha spiegato Mantovano — immagina di inserire disposizioni suggerite da chi quel territorio lo conosce: in particolare, una pratica abbastanza diffusa che è la cosiddetta “stesa”, ossia procedere in armi sparando a dimostrazione di una sorta di predominio sul territorio. Finora era una aggravante rispetto ad altri reati, ora immaginiamo di trasformarla in un delitto autonomo, che verrà punito in sé».

Inasprimento delle misure

Dunque, il giro di vite prosegue e non è escluso che i prossimi passi legislativi potranno portare dritto all’abbassamento dell’età imputabile, come da più parti — soprattutto in ambito giudiziario — viene chiesto dopo gli ultimi dolorosissimi fatti di sangue con protagonisti e vittime proprio dei minorenni. Per il momento, l’inasprimento delle misure coinvolgerà anche l’istituto della cosiddetta messa alla prova. Il governo introdurrà nel dl Caivano, infatti, «una disposizione relativa ai minori — ha tenuto a precisare il sottosegretario alla presidenza —. Il diritto minorile prevede la messa alla prova, istituto che ha una finalità positiva, cioè in relazione alla minore età del responsabile di determinati reati immagina un percorso alternativo alla detenzione, però questa alternativa riteniamo che non debba essere assoluta. Quando ci sono reati particolarmente gravi, tra cui l’omicidio, la messa alla prova non sarà qualcosa di immediato».

Istanze del territorio

Mantovano, peraltro, ha fatto riferimento alle nuove istanze provenienti da quei territori, a partire da Napoli e dalla Campania, che da tempo vivono una lancinante condizione di emergenza sociale e di insicurezza a causa della recrudescenza di atti della cosiddetta criminalità minorile. «Su alcuni media sono state molto criticate — ha proseguito — le norme in materia di criminalità minorile, che peraltro ci sono state sollecitate dai magistrati minorili che operano sul territorio, ma se una persona prende un’arma e ne ammazza un’altra, come è successo per Giovanbattista Cutolo, e poi non ha il minimo della percezione della gravità del suo gesto in virtù di istituti che davanti a reati così efferati diluiscono il senso della gravità stessa, c’è il rischio che si ripetano. Non è quindi una disposizione contro i minori, ma a favore dei minori, per richiamare il loro senso di responsabilità». Per i «reati efferati» commessi da minori, quindi, «si immagina una permanenza più congrua» nel carcere minorile prima dell’accesso alla messa alla prova. Mantovano ha evitato di entrare nel dettaglio dell’emendamento al quale «stanno lavorando i tecnici dei ministeri di Giustizia e Interno e l’ufficio legislativo della presidenza del Consiglio».

Messa in sicurezza

La «bonifica» del governo passa anche attraverso il commissariamento per infiltrazioni camorristiche del Comune. «I rinforzi sono già arrivati in parte, altri arriveranno — ha riferito il sottosegretario —: 20 unità in più alla compagnia dei carabinieri, 20 unità in più al commissariato di Polizia di Afragola; 15 unità in più di polizia municipale, 20 unità in più di forze di polizia a servizio della procura di Napoli Nord e 30 unità in più di personale amministrativo per gli uffici di Napoli Nord». Mantovano ha inoltre ricordato che «il Genio militare della Difesa, oltre ad aver realizzato con i carabinieri forestali la bonifica del centro sportivo, sta lavorando per costruire più aule di udienza per il tribunale di Napoli Nord. Poi per Caivano sono previsti 3 assistenti sociali e 6 impiegati contro la dispersione scolastica e a breve il ministro Zangrillo esporrà un intervento a sostegno del Comune».

L’opposizione dem

Per il Pd, la stretta sui minori è un «passo indietro». Siamo «molto preoccupati», ha detto il senatore del Pd, Alfredo Bazoli, in una conferenza stampa con Debora Serracchiani, responsabile Giustizia dem, i capigruppo in commissione Giustizia e Walter Verini, capogruppo pd in Antimafia. «Nel corso delle audizioni il garante dei detenuti uscente, Palma, ci ha fornito un dato inquietante: la popolazione carceraria negli istituti minorili è destinata ad aumentare del 20% in una situazione già satura. Abbiamo chiesto i dati al governo e non ci sono stati forniti. Non li hanno. Fanno una riforma — ha denunciato — senza sapere l’impatto che avrà».