HomeCronacaOMICIDIO ORNELLA PINTO, PROCESSO D’APPELLO, IMPUTATO PINOTTO IACOMINO: SI TORNA IN AULA...
OMICIDIO ORNELLA PINTO, PROCESSO D’APPELLO, IMPUTATO PINOTTO IACOMINO: SI TORNA IN AULA IL 3 NOVEMBRE E IL 13 DICEMBRE di Ferdinando Terlizzi
458
OMICIDIO ORNELLA PINTO, PROCESSO D’APPELLO, IMPUTATO PINOTTO IACOMINO: SI TORNA IN AULA IL 3 NOVEMBRE E IL 13 DICEMBRE di Ferdinando Terlizzi
Seconda udienza al processo d’appello contro Pinotto Iacomino, reo confesso di avere ucciso l’ex compagna Ornella Pinto il 13 marzo 2021, a Napoli, in via Cavolino 7, in un esecrabile e imperdonabile momento di rabbia distruttiva e di perdita dell’autontrollo.
L’imputato ha revocato l’avvocato Mario Terracciano e si è affidato completamente all’avvocatessa Cinzia Mancini, coadiuvata dal criminologo criminalista Carmelo Lavorino e dal suo pool di specialisti ed all’avv. Fabio Quadrini.
Il Presidente della Corte d’Assise d’Appello dr.ssa Saraceno ha acquisito al dibattimento le prove prodotte dalla Difesa nella persona dell’avv. Mancini, consistenti nelle fotografie originali della scena del crimine e del sopralluogo, fotografie utili alla ricostruzione degli eventi, della dinamica dei fatti e della BPA (analisi delle macchie di sangue sulla scena del crimine) in quanto di alta definizione e risoluzione.
La dr.ssa Saraceno ha calendarizzato le udienze, venerdì 3 novembre parleranno per la discussione il Procuratore generale e le Parti civili, mercoledì 13 dicembre la Difesa dell’imputato.
L’avv. Cinzia Mancini, difensore di Iacomino, è impegnata attualmente nel processo d’appello per il delitto Serena Mollicone (giallo di Arce), dove difende l’appuntato dei Carabinieri Francesco Suprano, già assolto in primo grado.
Nello stesso processo è impegnato anche Carmelo Lavorino in qualità di consulente della famiglia Mottola, i cui componenti sono stati tutti assolti in primo grado.
Il pool difensivo di Iacomino è convinto che l’omicidio non sia premeditato bensì d’impeto, che le altre aggravanti non esistano, che il processo serve per stabilire la verità dei fatti e che – specialmente quello d’appello – debba stemperare le passioni, i sentimenti e le emozioni già vive e ferventi nel primo grado: ciò, col massimo rispetto e la massima solidarietà per i famigliari della vittima e per il loro insanabile dolore.
Nella foto gli avvocati Cinzia Mancini e Fabio Quadrini.