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“RiduciN, Tecnologie per la depurazione degli effluenti zootecnici”, CONVEGNO DI AGRORINASCE
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Smaltimento dei reflui zootecnici con processi a basso impatto ambientale. Se ne è discusso, ieri pomeriggio, nel Centro di educazione e documentazione ambientale “Pio La Torre” di Santa Maria La Fossa, dove – alla presenza delle rappresentanze istituzionali del territorio – si è svolto un convegno per la presentazione del progetto “RiduciN, Tecnologie per la depurazione degli effluenti zootecnici”, finanziato dalla regione Campania.
L’evento, promosso e organizzato dall’agenzia “Agrorinasce” e dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche dell’Università “Luigi Vanvitelli” di Caserta, ha focalizzato l’attenzione sul delicato tema della gestione degli effluenti prodotti dalle aziende agricole e di allevamento. Il progetto “RiduciN”, illustrato da esperti relatori, ha ad oggetto – in particolare – l’abbattimento dei nitrati dai reflui, come i liquami, attraverso la sviluppo di una tecnologia a basso impatto ambientale, che possa essere impiegata anche in complessi produttivi nei quali non sono presenti specifiche competenze tecnologiche ed ambientali. Sul punto, hanno relazionato Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio Regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola, vice-presidente della regione Campania e assessore all’Ambiente, Luigi Cortellessa, generale dell’arma dei Carabinieri e commissario straordinario per il superamento dell’emergenza connessa all’eradicazione delle malattie infettive della specie bovina e bufalina in territorio regionale, Pasquale Iovino, professore associato di chimica dell’Ambiente dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Giovanni Allucci, amministratore delegato di “Agrorinasce” e Nicolino Federico, sindaco del Comune ospitante.
Non una scelta a caso quella del Ceda di Santa Maria La Fossa, confiscato dall’autorità giudiziaria a Francesco Schiavone “Sandokan” e valorizzato dall’agenzia “Agrorinasce”. «Negli ultimi anni – ha evidenziato l’amministratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci – le aziende di allevamento di bufale sono diventate più numerose e, questo fenomeno, ha portato ad una maggiore produzione di liquame zootecnico. In quest’ottica abbiamo pensato andare incontro alle esigenze delle singole aziende che producono quantità di reflui, che potrebbero essere trattate in sede con conseguenti vantaggi relativi alla raccolta e al trasporto dei liquami».
La prospettiva in termini di impatto ambientale è notevole. Un primo impianto sperimentale sarà presente proprio a Santa Maria La Fossa, in un’azienda con circa cinquecento capi di bestiame. La regione Campania ha tutto l’interesse ad investire nel settore. Lo ha dichiarato il presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero, che ha rimarcato l’importanza della «sperimentazione di queste tecniche a beneficio delle attività economiche del comparto agricolo per l’abbattimento dei nitrati dai reflui zootecnici». Sulla stessa linea anche il vicepresidente della regione Campania, Fulvio Bonavitacola. «La difesa della filiera bufalina – ha riferito Bonavitacola – ha un significato più importante in questo territorio».