Robinson – La Repubblica
A cura di Lara Crinò, 22 ottobre 2023
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Mark Rothko era mio padre
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Non capita tutti i giorni che a raccontare uno dei più grandi artisti del Ventesimo secolo sia suo figlio. Accade nell’intervista esclusiva in copertina su Robinson in edicola oggi. A Parigi Dario Pappalardo ha intervistato Christopher Rothko, secondogenito di Mark e tra i curatori della mostra con cui la Fondation Louis Vuitton porta nella capitale francese, fino al 2 aprile prossimo, 115 opere del pittore. Christopher racconta come ha elaborato il lutto per la scomparsa del padre, che si uccise nel 1970, quando lui aveva soltanto sei anni, e ne descrive con intuito e intelligenza il percorso artistico: nato in una città dell’allora impero russo, emigrato da ragazzo negli Usa, amava Mozart e Gogol, Giotto e Michelangelo. Nei suoi quadri astratti, inclusa la serie Blackforms, il cui nero totale sembra annunciare il suo suicidio, il figlio rintraccia il legame del padre con il mito ma anche con le icone bizantine: “L’icona è un mezzo che ti conduce verso qualcosa di più grande. E la pittura di Rothko rappresenta lo stesso: è l’inizio di una conversazione”. Una conversazione che tutti noi, davanti ai suoi quadri, possiamo ancora iniziare. Seguono, come sempre, le pagine dedicate alle recensioni delle novità in libreria e lo spazio dedicato a un’autrice da riscoprire (Piero Melati scrive di Livia De Stefani) e alle vostre lettere. Potete scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci su Instagram (@robinson_repubblica), X (@Robinson_Rep) e TikTok (@robinsonrepubblica).
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Nel nostro spazio dedicato alla Lettura, ospitiamo questa settimana le parole di Vera Politkovskaja. Giornalista e autrice televisiva, è la figlia di Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre 2006. Ha vissuto a Mosca fino all’inizio del conflitto in Ucraina, poi ha lasciato la Russia. E sulle nostre pagine spiega perché il razzismo nei confronti dei suoi connazionali che vivono in Europa, così come la politica delle sanzioni, è ingiusta proprio nei confronti dei dissidenti.
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Il creator Rey Sciutto davanti al Tondo Doni di Michelangelo alle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Su TikTok @reysciutto racconta le opere d’arte (Foto Frasca)
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Che succede quando i musei chiudono le porte ai visitatori? Postano su TikTok. Il lunedì, quando le Gallerie degli Uffizi sono chiuse, uno dei musei più famosi del mondo diventa social. Tra i corridoi dell’edificio vasariano, i creator digitali dialogano con i capolavori attraverso gli smartphone. E se gli Uffizi hanno raggiunto 2,5 milioni di like raddoppiando le visualizzazioni in un anno, sono sempre di più le gallerie che investono sulla Gen Z animando le opere e facendole raccontare dai tiktoker, in Italia e all’estero. Sulle nostre pagine raccontiamo una giornata speciale agli Uffizi, ma anche la scommessa delle grandi istituzioni di puntare su nuovi strumenti e figure per raccontare l’arte. Nello spazio dedicato ai più giovani ci occupiamo poi anche de La canzone di Achille, il bestseller di Madeline Miller in edicola nell’edizione speciale di Robinson ideata con i booktoker. Antonella Visconti, @lavisconti, proftoker di latino a Varese, racconta perché ha amato il libro che le hanno suggerito gli alunni e perché lo ha riletto in classe con loro: “Il mito appartiene a tutti”.
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Un’opera di Madame Zo nell’allestimento della Fondazione H di Antananarivo
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Prima istituzione privata d’arte contemporanea del Madagascar, la Fondazione H è stata creata nel 2017 da Hassanein Hiridjee, collezionista franco malgascio e chief executive del gruppo panafricano Axian. In aprile la fondazione si è trasferita in un magnifico edificio coloniale nel cuore di Antananarivo. Vi sono esposte, fino a febbraio 2024, ottantaquattro opere di quell’artista formidabile che è stata Madame Zo. La creativa, scomparsa nel 2020, si costruì un telaio di dimensioni inconsuete per tessere assieme i materiali di recupero più diversi, trasformandoli in texture astratte secondo colore, consistenza e luminosità. Lana, cotone, seta, fili di rame, pellicole in 16 mm, cortecce d’albero, ossa di animali, carta di giornale, componenti di computer e radio: nelle sue mani tutto diventava tessuto. Perché ciò che Madame Zo intrecciava e annodava erano le trame delle storie depositate nei materiali che riduceva a “filati”. Brunella Torresin ne racconta la storia su Robinson.
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Libri per ragazze e ragazzi
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Un’illustrazione di Jeff Kinney tratta da Diario di una Schiappa. Il re del rock (il castoro)
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La mia Schiappa suona il rock: abbiamo titolato così l’intervista esclusiva a Jeff Kinney che pubblichiamo sulle nostre pagine dedicate a ragazze e ragazzi. Perché il volume numero 17 delle avventure del ragazzino per nulla glamour creato dall’autore e illustratore – oltre 275 milioni di copie vendute nel mondo – ci immerge proprio nel mondo delle band giovanili, con esiti ovviamente esilaranti. E a Claudia Morgoglione Kinney rivela che lui stesso, sulle orme del personaggio, ha ingaggiato una band di teenager e girato l’America a suon di musica: “Dopo la pandemia volevo un’esperienza indimenticabile “.
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Vinicio Capossela e Alessandro Bergonzoni: la strana coppia non è poi così strana: sono tante infatti le cose che hanno in comune, prima di tutte l’attenzione alle parole. E, come da insegnamento ormai nella memoria collettiva di Nanni Moretti, “le parole sono importanti”. Luca Valtorta è andato a incontrarli a Carpi, dove Capossela ha tenuto la data zero del suo nuovo tour musicale nei teatri: una marcia trionfale che ha trattato tutti i temi contemporanei legati al suo ultimo album, Tredici canzoni urgenti. E uno spettacolo di Bergonzoni si intitolava, appunto, Urge. I due si sono trovati insieme la mattina dopo, in un fuoco d’artificio di giochi di parole divertenti e al tempo stesso serissimi su una serie di argomenti che ci coinvolgono tutti: la guerra, l’accoglienza, i poveri ma, soprattutto, le cose da fare. Urgentemente.
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Sta arrivando l’appuntamento più atteso dell’anno per gli appassionati di fumetti, videogiochi, graphic novel. Per arrivare preparati alla meta Robinson vi fornisce in anteprima una guida alle dieci uscite più importanti in occasione di Lucca Comics & Games. Dal nuovo, attesissimo, lavoro di Gipi a quello di uno degli assoluti maestri del fumetto americano, Daniel Clowes, già vincitore di innumerevoli premi e copertinista per il New Yorker. Il suo Monica è il primo lavoro da sette anni a questa parte. E poi ci sono le nuove promesse italiane come Vincenzo Filosa e Miguel Vila, un nuovo Zerocalcare, Bacilieri che racconta Piero Manzoni e una nuova avventura di Igort: il ritorno di alterlinus in formato gigante. Ed è solo l’inizio…
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Punto Sud. Mezzogiorno reale, Mezzogiorno immaginato, a Bari, ideato dalla casa editrice Laterza e da Svimez, realtà titolata nell’analisi dei divari territoriali che affliggono il Paese, è il festival al quale dedichiamo l’apertura delle nostre pagine. Si tratta di tre giornate di incontri per elaborare una riflessione critica e partecipata sulla questione meridionale. Con voci della ricerca, testimoni del mondo dell’impresa e intellettuali. Perché, come spiega su Robinson l’editore Alessandro Laterza, il Sud non è mai un problema ma una risorsa. Un focus è incentrato poi sul Festival della Scienza di Genova con più di 300 ospiti, come racconta Michela Bompani: come rendere sostenibile il nostro passaggio sulla Terra è il tema sul quale si confronteranno scienziati, divulgatori ed esperti dal 26 ottobre al 5 novembre. Infine, ospitiamo una riflessione della poeta ugandese Susan N. Kiguli, al quale viene assegnato un importante riconoscimento al Festival di poesia civile di Vercelli. E poi, come sempre, numerose segnalazioni di rassegne in giro per l’Italia.
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Guido Guidi in un disegno di Riccardo Mannelli
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Questa settimana, Antonio Gnoli dialoga, per Straparlando, con Guido Guidi. Alla vigilia dei novant’anni il fotografo romagnolo racconta i suoi incontri e le collaborazioni con i più grandi maestri: da Ghirri a Basilico fino a Jodice, e spiega la filosofia che si nasconde dietro le immagini che realizza: “Cerco la bellezza necessaria, non quella che viene proposta oggi. La bellezza è un dono che vive fuori dal tempo”.
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