lunedì, 25 Novembre 2024
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ASSEGNATO A LIRIO ABBATE E AL SUO GIORNALE “REPUBBLICA” – L’OSCAR DI “GIORNALISTA CON LE PALLE 23” –

IO FERDINANDO TERLIZZI, DECANO DEI CRONISTI GIUDIZIARI DELLA PROVINCIA DI CASERTA, CONFERISCO IL PREMIO OSCAR DI “GIORNALISTA CON LE PALLE 23” A LIRIO ABBATE E AL SUO GIORNALE “REPUBBLICA”

Matteo Messina Denaro, le foto con Giuseppe Graviano in platea al Maurizio Costanzo Show per ucciderlo

 

Giuseppe Graviano (con il golf rosso in alto a destra) con accanto Matteo Messina Denaro al Parioli
Giuseppe Graviano (con il golf rosso in alto a destra) con accanto Matteo Messina Denaro al Parioli

I due boss latitanti al Parioli di Roma nell’inverno del 1992 per preparare l’omicidio del giornalista antimafia. L’attentato fu rinviato al maggio dell’anno dopo. E fortunatamente fallì

ROMA — Vedere i boss Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano, l’uno accanto all’altro, seduti fra il pubblico del teatro Parioli a Roma mentre assistono al Maurizio Costanzo Show fa rabbrividire. Accadeva trentuno anni fa e all’epoca i due corleonesi erano, da latitanti, in missione a Roma per conto di Salvatore Riina. In queste foto inedite sembrano spettatori comuni che si godono lo spettacolo. E nessuno in platea, né tantomeno gli ospiti sul palco, può immaginare che fra il pubblico, a osservarli, ci siano i protagonisti della stagione di terrore che metterà a ferro e fuoco il Paese e le istituzioni. Al Parioli nell’inverno del 1992 i due boss studiano uno degli obiettivi da colpire, Maurizio Costanzo: uno dei punti del loro programma di morte, dopo l’assassinio dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle loro scorte. Il 13 maggio 1993 un’autobomba esplode in via Fauro a Roma. Costanzo e Maria De Filippi ne escono miracolosamente illesi.

 

Giuseppe Graviano (con il golf rosso in alto a destra) con accanto Matteo Messina Denaro al Parioli
Giuseppe Graviano (con il golf rosso in alto a destra) con accanto Matteo Messina Denaro al Parioli

 

Picciotti tra i vip

La squadra, inviata da Riina, che doveva insanguinare la capitale nel 1992, però, come prima cosa decise di andare a fare compere. Messina Denaro aveva guardato i suoi picciotti ed evidentemente decise che con quelle facce lì non potevano andare da nessuna parte: spiccavano troppo. Non potevano fare molta strada se l’idea era di infiltrarsi nella società patinata dei vip, come avrebbero voluto. E quindi via per negozi. Possiamo immaginare che Giuseppe Graviano abbia acconsentito con gioia alla proposta. In ogni caso, la comitiva di killer sfilava per le vie della moda di Roma. E organizzavano serate nei più rinomati locali notturni della città. In quel periodo, insomma, omicidi zero e divertimenti molti. Ma il punto essenziale era anche quello di fare un paio di sopralluoghi al Parioli.

 

 

La ricerca degli investigatori sui filmati d’epoca

A individuare i fotogrammi sono stati gli investigatori che hanno esaminato migliaia di ore di filmati dello show di Costanzo. Un’analisi meticolosa che ha portato a individuare Graviano e Messina Denaro in due serate: il 13 novembre e il 30 dicembre 1992. Le foto fanno parte dell’inchiesta sulle stragi al Nord in cui è indagato l’ex senatore Marcello Dell’Utri e lo era pure Silvio Berlusconi, morto a giugno. L’inchiesta è coordinata dai procuratori aggiunti di Firenze Luca Turco e Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri. A riconoscere in queste immagini “u Siccu” sono stati diversi collaboratori di giustizia ai quali sono stati mostrati i filmati. Lo spunto investigativo è stato dato da Giuseppe Graviano: a sua insaputa, intercettato in carcere, rivela a un detenuto di essere stato nel 1992 a Roma in compagnia di Messina Denaro. «Ero con lui», dice Graviano, e svela di essere stato, sempre con “u Siccu”, anche nel teatro in cui si registrava il Maurizio Costanzo Show: «Ci siamo seduti accanto».

 

 

I servizi del conduttore tv con Michele Santoro

Costanzo era vittima designata sin dall’anno prima, quando, in tandem con Michele Santoro, conduceva memorabili programmi durissimi contro la criminalità organizzata. E i due boss si possono considerare, per le affinità criminali, per le passioni e le complicità che avevano, come “gemelli diversi”. Il mafioso Giovanni Brusca ricorda ai pm che, durante un incontro con Riina, il capo dei capi si era lasciato andare ad alcune confidenze: «Se dovessi essere arrestato o se mi dovesse succedere qualche cosa, i picciotti sanno tutto». E, come spiega Brusca, «i picciotti a cui faceva riferimento sono Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano, loro sapevano tutto». Ma cosa sapevano i “figliocci” di Riina, questi picciotti, in più rispetto a Brusca? Evidentemente erano a conoscenza di segreti talmente importanti che, a oggi, sono rimasti tali. Morto “u Siccu” lo scorso settembre, è rimasto solo Graviano, detto “madre natura”, a conservarli. E, forse, pure a gestirli. Messina Denaro, arrestato lo scorso gennaio, rispondendo ai magistrati ha però negato di conoscere Giuseppe Graviano. Ha tagliato corto, come fanno i boss quando non vogliono ammettere responsabilità. E, chiudendo la conversazione, ha detto che lui «non infama» le persone. «Morirò senza infamare». E così è stato.

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ANSA) – NAPOLI, 26 FEB – Sarà il giornalista Lirio Abbate ad aprire il Festival Internazionale del Giornalismo e del libro d’Inchiesta “Winter Edition” che prenderà il via a Napoli, alle 18,30 di domani, alla Locanda del Cerriglio.

Abbate parlerà e discuterà del suo libro “U Siccu” (Paper First) sulla vita di Matteo Messina Denaro con il deputato Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia, in un dibattito moderato dal giornalista di Repubblica Dario Del Porto.

La rassegna – nata da un’idea dell’imprenditore e consulente turistico Marco Cocurullo e del giornalista Vincenzo Iurillo, che la organizzano insieme al giornalista Max Civili – proseguirà fino al 20 marzo.
Il 6 marzo è in cartellone un altro libro che parlerà di mafia e di misteri di Stato, “Hanno fermato il capitano Ultimo” (Chiarelettere), scritto da Pino Corrias, firma di punta del Fatto quotidiano. De Caprio ‘Ultimo’ sarà con noi a Napoli in compagnia di un giornalista che ha scritto la storia dell’informazione televisiva degli ultimi decenni, Michele Santoro. Il dibattito sarà moderato da Vincenzo Iurillo, corrispondente da Napoli e dalla Campania de ‘Il Fatto quotidiano’ Il 13 marzo toccherà all’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ed al suo ultimo libro, “Fuori dal sistema” (Piemme).
L’autore ne discuterà con l’avvocato Domenico Ciruzzi, ex presidente del Premio Napoli, che in quegli anni sostenne le battaglie del pm, in un dibattito che sarà moderato dal giornalista de “Il Mattino” Leandro Del Gaudio.
Si chiude il 20 marzo con un libro che affronta la straordinaria e irripetibile figura di un intellettuale scomodo e coraggioso, Pier Paolo Pasolini. Si chiama ‘Passione Pasolini’ (Lad) e lo ha scritto Francesco Guadagni, in occasione del centenario della nascita del grande scrittore e regista. (ANSA).