Napoli, minacce di morte al ministro Nordio in una stazione della Metro: indaga la Digos

di Gennaro Scala

La scritta, fatta con vernice nera, è apparsa su un muro della stazione «Salvator Rosa» ed è stata cancellata. Si segue la pista anarchica

Napoli, minacce di morte al ministro Nordio in  una stazione della metro: indaga la Digos

 

Una scritta con minacce di morte al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è apparsa su un muro della stazione «Salvator Rosa» della Metropolitana di Napoli. È stata realizzata con una bomboletta spray nera e recita: «Nordio a morte»; a destra della scritta campeggia una «A» rovesciata, simbolo degli anarchici. La Digos ha iniziato un’indagine partendo da un sopralluogo nella stazione; gli agenti stanno verificando se ci siano telecamere di sicurezza utili a identificare gli autori delle  minacce.  La scritta è poi stata cancellata dagli addetti alle pulizie.

La segnalazione è stata fatta alle forze dell’ordine da Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania: «Nelle scorse ore mi è stata segnalata una inquietante scritta di condanna a morte all’indirizzo del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, comparsa su un muro della metropolitana di Napoli – afferma Nappi -. Si tratta di un farneticante messaggio di matrice anarchica che ci catapulta in un clima da anni di piombo e che ho prontamente denunciato alle autorità competenti». L’esponente della lega conclude con un messaggio di «massima vicinanza e solidarietà al Guardasigilli, con la speranza che gli autori di queste vili minacce vengano immediatamente individuati e assicurati alla giustizia, e un invito a certi rappresentanti istituzionali campani ad abbassare i toni e a non utilizzare più un linguaggio da lotta armata». Il vicepremier Antonio Tajani, parlando dal congresso di Forza Italia, ha espresso «solidarietà al ministro Nordio, sosteniamo la sua battaglia sulla giustizia».

Il sospetto è che la scritta possa avere un ideale filo rosso con altre apparse in Italia e tutte di matrice anarchica. Il movimento da settimane richiede la liberazione di Alfredo Cospito, il 55enne detenuto al 41 bis. Le proteste hanno raggiunto in questo periodo un punto critico, con atti vandalici e minacce di morte. In una singola giornata, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è stato oggetto di una minaccia di morte, mentre la rappresentanza italiana presso l’Unione europea a Bruxelles è stata vandalizzata. Le scritte contro il Guardasigilli, come «Nordio boia speriamo che tu muoia», sono apparse in diverse città italiane, tra cui Lecce, sul muro del mercato rionale di Porta Rudiae, e Siena, al civico 44 di via dei Fusari. Questi atti sono stati rivendicati con la sigla dei gruppi anarchici. Il ministro Nordio ha recentemente respinto la richiesta dei difensori di Cospito per la revoca del carcere duro, sottolineando la pericolosità del detenuto e il rischio di mantenere contatti con gruppi collegati all’ideologia anarco-insurrezionalista. Secondo il Guardasigilli, lo sciopero della fame di Cospito non può essere considerato una protesta pacifica, poiché coincide con un aumento della violenza anarchica. L’attività vandalica non si limita alle scritte sui muri: a Bruxelles, la rappresentanza permanente italiana presso l’UE è stata imbrattata con vernice rossa e la scritta «Free Cospito».