Caso spioni, non solo ‘Domani’: Roma, i pm a caccia della fonte “rivale”

NEL MIRINO – La Sos uscita su La Verità

8 MARZO 2024

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È in un clima da resa dei conti tra una parte della politica e l’informazione che, come vedremo, ipotizza un’associazione per delinquere tra i cronisti del Domani e la loro fonte, indagata a Perugia, che si scopre l’esistenza di un’altra inchiesta: la Procura di Roma indaga su un “canale parallelo” che divulgava Sos (segnalazioni di operazioni sospette) ad altri giornali e altri giornalisti. Un canale indipendente rispetto a quello del finanziere Pasquale Striano indagato a Perugia per accesso abusivo alle banche dati, dalle quali attingeva e comunicava le Sos ai cronisti che poi le hanno pubblicate. Il fenomeno – ha confermato il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ieri in Commissione parlamentare antimafia – è proseguito anche dopo la pubblicazione, il 3 agosto 2023 (definita da Cantone una prima “fuga di notizie”), degli articoli che hanno rivelato l’indagine umbra. “Il mercato delle Sos non si è affatto fermato”, ha continuato Cantone, aggiungendo di avere una “prova clamorosa”: “Durante la prima fuga di notizie un quotidiano ha pubblicato un riferimento a una Sos legata a un imprenditore che, secondo le ricostruzioni del tenente Striano, avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa Guido Crosetto”. Il punto, ha precisato Cantone, è che quella Sos non era stata vista da Striano: “C’era qualcuno che continuava a vendere sottobanco le Sos”.

C’è quindi un secondo canale informativo, che passava notizie ai cronisti, sul quale la magistratura vuole fare chiarezza. È su questo che sta investigando – per ora senza indagati – la Procura di Roma: la Sos sui rapporti economici tra il ministro Crosetto e gli imprenditori romani Giovanni e Gaetano Mangione (tutti e tre estranei all’inchiesta). La Sos, nel merito, non ha generato fascicoli. L’indagine è in fase preliminare e nelle prossime settimane potrebbero essere convocate le prime persone informate sui fatti.

Il riferimento ai Mangione appare per la prima volta il 4 agosto 2023 su La Verità – il giorno dopo lo scoop sull’inchiesta di Perugia pubblicato da Repubblica e Corriere della Sera – in un articolo intitolato “Spiate su Crosetto, così è nata l’inchiesta”. Il giorno dopo, diversi quotidiani (tra cui Il Fatto) riprendono le notizie pubblicate da La VeritàIl Domani approfondisce l’argomento con un articolo intitolato “Ecco i Mangione, soci di Crosetto. L’ultima indagine di Striano”. A raccontare per la prima volta la Sos è quindi La Verità che il 7 agosto 2023 pubblica un pezzo dal titolo “Le Sos dell’antiriciclaggio sul socio del capo della Difesa sotto elezioni” e nel sommario spiega: “Alla vigilia del voto spuntano le operazioni anomale di Gaetano Mangione, in affari con il fratello e il ministro nel settore B&b. Bonifici e pagamenti non convincono. E la Dna si rivela una super Procura”. Seguono nell’articolo virgolettati del documento dei risk manager. La Procura di Roma dovrà quindi risalire alla fonte della notizia e capire se derivi da un ennesimo accesso abusivo.

Il tutto in un clima politico ben rappresentato dalle dichiarazioni del deputato di FdI, Francesco Michelotti, che in Commissione Antimafia chiede a Cantone, riguardo a Striano e ai cronisti del Domani indagati in concorso: “Lei non vede in questa filiera una modalità associativa? Esclude una finalità ultima eversiva?”. Come dire: andrebbero indagati per associazione a delinquere (aggravante pesantissima). Cantone replica: “Qui non c’è un nucleo strutturato, ma un soggetto (Striano, ndr) sostanzialmente a disposizione di una serie di altri soggetti”.

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