PASQUA CON IL BOTTO… SANDOKAN SVELERA’ I DELITTI RIMASTI IMPUNITI? NUOVO LAVORO PER I DETECTIVE E I GIORNALISTI O FUMO NEGLI OCCHI AI PROFESSIONISTI SCIASCIANI DELL’ANTIMAFIA????????
MOLTO DIPENDE DALLA SERIETA’ DEL P.M. A CUI E’ STATA AFFIDATA LA PRATICA CON LA SPERANZA CHE NON VI SIANO PILOTAGGI COME PER CERTI FATTI DEL PASSATO CON PENTIMENTI PILOTATI SOLO PER SALVAGUARDARE LE LORO PROPRIETA’ CONFISCATE….
C’è mafia se c’è omertà. Perché tutto ciò che riguarda il clan deve restare nel clan. Perché chi rappresenta l’anti-Stato non può parlare con lo Stato. Uno schema semplice e vitale per la tenuta di ogni cosca. Ma analizzando la galassia dei Casalesi, la sua storia, recente e meno recente, emerge che già più e più volte è stato violato determinando numerose crepe nell’organizzazione. Risultato? Un suo costante indebolimento militare e la scomparsa della ‘cassa comune’. Ma adesso a far saltare quello schema, o meglio, a mandarlo letteralmente in frantumi è stato chi ha fondato il clan: Francesco Sandokan Schiavone sta collaborando con la giustizia. La persona che per decenni ha impersonificato l’essenza della mafia dell’Agro aversano, l’uomo che ha spodestato dal trono criminale Antonio Bardellino, ha scelto di pentirsi. Cosa significa? Che da alcuni giorni nella vita di Sandokan, che sciaguratamente aveva consacrato al male, non c’è più omertà. E quindi non c’è, anzi, non dovrebbe esserci, più mafia. Usiamo il condizionale perché
Si racconta che si sia pentito il boss Sandokan detenuto dal 1998 e peraltro malato di tumore: cosa racconta, come ha trascorso 26 anni in carcere? Notizia per far riemergere i professionisti dell’antimafia?
Non può dire niente che non sia stato detto ma può far scoprire qualche delitto che ancora non è stato scoperto.