L’ex villa di Sandokan ospita oggi ragazzi autistici. Nell’immobile confiscato le attività di due coop sociali.

CASAL DI PRINCIPE (CASERTA), 30 marzo 2024, 18:02. Redazione ANSA.

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Il Gico della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Genio militare, sta sgomberando a Casal di Principe (Caserta) la villa confiscata nei mesi scorsi a Nicola Schiavone, figlio del capo clan dei Casalesi, Francesco, noto come Sandokan. Le operazioni sono coordinate dai pm della Dda, Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio. Le suppellettili della villa potranno essere messi all’asta o utilizzate in edifici destinati ad attività sociali.
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   Simbolo per anni del potere mafioso della famiglia Schiavone, la grande villa di via Bologna a Casal di Principe (Caserta) è oggi invece l’emblema della rinascita della città: in questo edificio le coop sociali – la Forza del Silenzio ed Lfs Global care – gestite da Enzo Abate, poliziotto, prendono in carico ragazzi autistici e producono prodotti senza glutine e gadget ufficiali per i Capi di Stato.

Un taglio netto con il passato, per un bene che rappresentava il fortino nel quale si decidevano strategie criminali ed efferati omicidi, e dove Francesco “Sandokan” Schiavone fu stanato l’11 luglio del 1998 in un bunker appositamente realizzato.

La grande villa fu interamente sequestrata ma una parte, al civico 12, fu poi restituita alla famiglia Schiavone perché risultata realizzata dal papà di Sandokan con i suoi risparmi e non con i proventi delle attività illecite come il resto dell’immobile; così la parte confiscata è stata divisa da un alto muro da quella in cui ancora oggi vive Ivahnoe Schiavone, l’unico figlio di Sandokan rimasto a Casal di Principe.

“Quando nel 2009 entrammo in possesso del bene – racconta Enzo Abate – nella parte restituita agli Schiavone c’erano tutti i familiari, compresa la moglie di Sandokan, Giuseppina Nappa.
Ci volle coraggio per entrare nella parte di villa a noi destinata ma devo ammettere che la Nappa ci disse che aveva ‘onore e piacere’ che ci fossimo noi nel bene confiscato, che rispettava quello che volevamo fare per i ragazzi autistici e che non ci avrebbe dato problemi. La parola è stata mantenuta. Ed invece la difficoltà iniziale la trovammo, inaspettatamente, con le istituzioni e con la cittadinanza, perché nessuno voleva sapere della villa Schiavone, nessuno ne voleva parlare; poi con gli anni la mentalità, specie dei giovani, è cambiata, ed oggi siamo un punto di riferimento”.

Con le istituzioni invece i problemi sono continuati, “paradossalmente ancora oggi che la camorra sembra sconfitta e il suo capo più noto si è pentito”. Abate da anni denuncia i pagamenti a singhiozzo di Asl e Ambiti Territoriali, verso cui vanta crediti in totale di 600mila euro, il cui mancato pagamento mette fortemente a rischio le attività come il centro polifunzionale della coop la Forza del Silenzio. Qui sono seguiti 50 ragazzi autistici, che senza questa struttura non avrebbero un posto in cui essere assistiti, stimolati e in parte impiegati in attività di produzione di beni; la coop produce magliette per una nota catena di articoli sportivi, trofei, medaglie, è sponsor ufficiale scelto dalla presidenza del Consiglio per i gadget che vengono donati ai Capi di Stato in visita in Italia, dai foulard fatti con seta di San Leucio alle penne personalizzate, ai prototipi di cravatta. L’altra coop Lfs Global Care produce prodotti da forno senza glutine, molto richiesti, e ha aperto un punto vendita a Caserta.