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Uniti per Cesa, Ernesto Ferrante: “Parlo e continuerò a parlare senza dover chiedere il permesso a nessuno”
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CESA. “In alcuni elementi del Pd di Cesa è ormai irrefrenabile ed incontrollabile la voglia di dover dire per forza qualcosa su tutto e tutti. Succede, così, che anche l’annuncio, garbato e sobrio, della mia candidatura a sindaco dia fastidio a chi, ormai da mesi, dimostra di non tollerare il libero pensiero altrui”. A parlare è l’aspirante alla fascia tricolore, Ernesto Ferrante, a capo della lista “Uniti per Cesa”, in corsa alle elezioni comunali 2020.
“Se il segretario del Pd e chi si nasconde dietro di lui, pensa che possano intimorirmi le sue parole o le diffamazioni quotidiane di cui sono oggetto su un gruppo Facebook amministrato da un dipendente in servizio presso il comune di Cesa, si sbaglia di grosso – afferma con estrema concretezza Ferrante -. Il sottoscritto, che dalla politica non ha mai avuto nulla perché nulla ha mai chiesto, continuerà a dire quel che pensa, citando i sindaci e amministratori che vorrà. Con grande onore e tanto orgoglio guiderò la lista ‘Uniti per Cesa’, senza avere altre tessere in tasca, se non quelle della Pro Loco e quella di giornalista professionista. Quando e se dovessi prenderne una di partito, chiederò l’autorizzazione al segretario del Pd. Ribadisco il mio elogio, libero e convinto, a Peppino, Vincenzo e Cesarino per le qualità e la moralità mostrate nell’esercizio delle loro funzioni. Senza bisogno di autorizzazioni da parte di chicchessia”.
“A Cesa, che piaccia o meno a qualcuno, esistono cittadini liberi di parlare e di agire, come il sottoscritto, con i carichi pendenti e i casellari giudiziali puliti – rincara la dose il candidato sindaco -.
L’impegno prioritario della mia lista è contro un certo malcostume che in un passato non tanto lontano, purtroppo, è stato caratterizzato anche da qualche lavoratore socialmente utile furbacchione che faceva anche l’imprenditore e da beneficiari di posti di lavoro in attività commerciali. Ma, per fortuna, sono tempi passati. Nel salutare – continua – le persone libere e non smemorate di Cesa, rivolgo un accorato invito al segretario del Pd: quello di chiarire pubblicamente il senso di un post apparso oggi su Facebook, in cui si parla di posti di lavoro dati dal Pd, con tanto di ‘mi piace’ e commento da parte sua. In un periodo di grave crisi occupazionale – conclude -, è giusto che anche gli altri cittadini di Cesa, disoccupati o inoccupati, beneficino di un’opportunità del genere”.