Palermo, la storia della Fiat Panda che viaggiava a 322 km all’ora: miracolo della natura o terribile cantonata degli Inquirenti? Però una persona è in carcere dal 28 marzo 2019 per questa svista madornale.

Di Ferdinando Terlizzi

PALERMO. COLPO DI SCENA AL PROCESSO CONTRO PIETRO SEGGIO, IMPUTATO DELL’OMICIDIO DEL PUSHER FRANCESCO MANZELLA: SPUNTA UN ERRORE CLAMOROSO DEGLI INQUIRENTI TALE DA DEMOLIRE L’IMPIANTO ACCUSATORIO.

IN UNA RELAZIONE TECNICA FIRMATA DAL CRIMINOLOGO CARMELO LAVORINO CONSULENTE DELL’IMPUTATO E DEPOSITATA NELL’UDIENZA DEL 10 LUGLIO DALL’AVV. GIOVANNI CASTRONOVO, VIENE DIMOSTRATA UN’INCREDIBILE ED INESCUSABILE OMISSIONE CHE PROVA AL 100%  L’INNOCENZA DELL’IMPUTATO, IN CARCERE DAL 28 MARZO 2019. DICE LAVORINO “UN ERRORE  INSORMONTABILE E DETERMINANTE DELL’IMPIANTO ACCUSATORIO CHE GRIDA E SUGGERISCE DI CHIUDERE IL PROCESSO PER ‘MANIFESTA ED EVIDENTE INNOCENZA DELL’IMPUTATO’… PIÙ DIECI ELEMENTI CRIMINALISTICI-CRIMINOLOGICI A FAVORE DI SEGGIO… ”.

Il fatto. Palermo, Il 17 marzo 2019 verso le 23:40 veniva ucciso all’interno della sua vettura il pusher Francesco Manzella, luogo del delitto Palermo via Gaetano Costa 85, vicino il carcere Pagliarelli. Manzella veniva freddato con una pistola Smith & Wesson, con un unico colpo alla tempia sinistra. Gli investigatori puntavano quasi immediatamente Pietro Seggio, anni 42, proprietario della pizzeria “All’antico borgo”, cliente del pusher. Gli elementi a sostegno dell’accusa: il movente per un ipotetico e non dimostrato debito di 700 euro di Seggio nei confronti di Manzella; alcune congetture investigative basate sulle contraddizioni dichiarative di Seggio e… una prova “regina ed assorbente”.

Tale “indiscussa prova regina” sarebbe formata da due elementi che secondo gli Inquirenti sono inchiodanti e significativi e che si incastrano armonicamente, così mettendo all’angolo Pietro Seggio; una prova regina che invece, secondo Lavorino, è solo una bolla d’aria figlia di un clamoroso equivoco-errore, che lui chiama “inganno strutturale”

Il primo elemento della “prova regina” degli Inquirenti è che Seggio è stato ripreso a bordo della sua Panda color bronzo-oro in quattro momenti topici, tali da fargli assegnare “il tragitto colpevole del crimine” che solo l’assassino ha potuto percorrere: (1) alle ore 23.15.55 è ripreso mentre esce dal parcheggio della pizzeria a bordo della sua Panda; (2) alle 23.16.14 è “immortalato” mentre è a 800 metri dal luogo del delitto dopo avere percorso 1700 metri; (3) alle ore 23.41.05 è ancora “immortalato” dalla videocamera, sempre a 800 metri dal luogo del delitto, mentre tornava dal luogo del delitto; (4) alle 23.45 è ripreso mentre tornava in pizzeria.

Il secondo elemento è che Seggio ammette di essere uscito alle 23.15.55 e di essere tornato alle 23.45, mentre, però, nega di essere al volante della Panda ripresa andare sul luogo del delitto e tornare.

Quindi secondo gli Inquirenti la Panda ripresa dalle videocamere è una sola ed è sempre quella di Seggio che esce dalla pizzeria, si reca sul luogo del delitto e torna, invece, secondo la Difesa di Seggio le riprese dalle videocamere Panda sono due (se non tre) e Seggio, quella sera, non si è mai recato verso il luogo del delitto, ma è andato in altri luoghi.

Va da sé che se Seggio mente è colpevole e quindi i quattro momenti topici lo mostrano alla guida della Panda mentre si reca a uccidere Manzella, mentre se Seggio non è alla guida della Panda ripresa a 800 metri dal luogo del delitto è innocente.

Il processo è iniziato il 5 giugno 2020, per continuare il 12 giugno e il 10 luglio. Seggio è difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Simona La Verde ed ha come consulente globale il criminologo criminalista Carmelo Lavorino, coadiuvato dalla criminalista palermitana Maria Angela Lopez. I pubblici ministeri sono Giovanni Antoci e Caterina Beux. Presidente della Corte d’assise Vincenzo Terranova, giudice a latere Mauro Terranova.

Il 12 luglio il colpo di scena: l’avvocato Castronovo dopo l’escussione dei medici legali e di alcuni investigatori della Polizia scientifica e della Squadra Mobile di Palermo,  ha illustrato e depositato una relazione di undici pagine a firma del prof. Lavorino, il quale sostiene senza mezzi termini che la prova regina è frutto di un errore colossale degli Inquirenti, un errore di omesso calcolo e di cattivo apprezzamento, tanto che ha dichiarato: “Hanno ritenuto erroneamente e con molta leggerezza che una Panda in cattive condizioni possa percorrere 1700 metri in 19 secondi, cioè, 89 metri al secondo, cioè 322 km orari…. nemmeno una Ferrai lanciata su un rettilineo. Questo dimostra che Seggio era sì sulla Panda che è uscita dal parcheggio della pizzeria per tornarvici 29 minuti dopo, ma che la Panda ripresa a 800 metri dal luogo del delitto ed a 1700 metri dalla pizzeria di Seggio non è quella di Seggio. Quindi Seggio ha detto la verità. E poi, se le immagini sono in bianconero, come fanno a parlare di ‘colore bronzo-oro’? Ritengo che Seggio debba essere scarcerato e che gli Inquirenti debbano chiedergli scusa”.

In effetti la situazione è eccezionale, sia per la gravità dell’errore individuato dalla Difesa di Seggio, sia per la levatura degli Inquirenti e per la notorietà del criminologo Lavorino, abituato a scontri epocali di cui molti vincenti (assoluzione di Pietro Pacciani per i delitti del Mostro di Firenze; proscioglimento di Federico Valle per il delitto di Via Poma, vittima Simonetta Cesaroni; assoluzione di Carmine Belli per il delittto di Arce, vittima Serena Mollicone; ecc.), e a individuare gli errori investigativi di qualunque tipo.

Intervistiamo il professore Lavorino.

Prof. Lavorino, ci spiega cosa è successo?

Semplice. L’impianto accusatorio contro Pietro Seggio è basato su UN ERRORE INSORMONTABILE E DETERMINANTE: UN TERRIBILE ERRORE CHE ANNULLA lo stesso impianto e lo fa diventare del tipo IMPOSSIBILE. Un incredibile errore constatabile ICTO OCULI e che potrebbe indurre il Presidente della Corte d’Assise a dichiarare declamatoria ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale per “manifesta innocenza dell’imputato”.  Difatti, il paradigma accusatorio e tutti gli atti contro Seggio sono basati sul FALSO ELEMENTO DI PRESUPPOSTO che la vettura Panda, condotta dallo stesso Seggio e ripresa alle ore 23.15.55 dalla videocamera dell’impianto della Scuola Sole (sita in via della Molara) mentre usciva dal parcheggio della pizzeria “All’antico borgo”, per poi rientrare alle 23.45.00, sia la stessa PANDA ripresa alle ore 23.16.14 dalla videocamera presso la Edil System in via Olio di lino nr 3 (a 1700 metri dalla pizzeria di Seggio) che transita verso il luogo del delitto (via Gaetano Costa 85), Panda poi ripresa dalla stessa videocamera alle ore 23.41.04 tornare dal luogo del delitto per dirigersi – ipoteticamente – verso la pizzeria “All’antico borgo” dove arriva alle ore 23.45.00.

Qui è il caso di mostrare la piantina che riprende l’asserito tragitto del crimine, il posizionamento della videocamera che riprende Seggio uscire e tornare in pizzeria e il posizionamento della videocamera che riprenda la Panda che secondo gli Inquirenti dovrebbe viaggiare a 322 km all’ora. Basta visionare con un po’ di attenzione la cartina dei luoghi e dei percorsi per accorgersi della cantonata presa dagli Inquirenti.

IN BASSO DUE FIGURE. La prima mostra la piantina presa da Google Maps, e indica la pizzeria SEGGIO in Via della Molara 17 e la telecamera dell’EDIL SYSTEM distanti metri 1700 viari, per un tempo medio di percorrenza di minuti 2 e 30 secondi. La seconda mostra il tragitto ricostruito dalla Polizia Scientifica da Via della Molara 17 sino all’EDIL SYSTEM e poi sino al luogo del delitto ricostruito dagli Inquirenti.

 

Appare PALESE il duplice errore di (1) NON CALCOLO del tempo di percorrenza “Tragitto Pizzeria – Edil System” e (2) ritenere che dalle ore 23.15.55 alle ore 23.1614 (19 secondi) il SEGGIO abbia percorso 1700 metri, cioè 89 metri al secondi con la media oraria di km 322.

Quindi gli Inquirenti si sono sbagliati?

Purtroppo per la Verità e per il povero Seggio sì. Gli Inquirenti TUTTI hanno ritenuto ERRONEAMENTE che la Panda ripresa alle ore 23.15.55 uscire dalla pizzeria del Seggio sia la stessa “immortalata” 19 secondi dopo a 1700 metri di distanza presso l’Edil System (ore 23.15.14) dirigersi verso il luogo del delitto, la stessa “immortalata” alle 23.41.04 sempre presso l’Edil System in senso contrario, infine ripresa alla 23.45.00 rientrare in pizzeria. Gli Inquirenti ritengono che la Panda sia sempre la stessa e quindi una sola e guidata da Seggio. L’intuizione è sicuramente apprezzabile, ma doveva essere sviscerata e poi bloccata dalla Ragione e dalla Logica. Invece, tutti gli Inquirenti hanno ritenuto che la Panda di Seggio abbia percorso 1700 metri in 19 secondi: IMPOSSIBILE! Badi bene, l’aggettivo “IMMORTALATA” è stato usato dagli Inquirenti, e questo dimostra quanto siano coinvolti emotivamente nella loro teoria, tanto da… scommetterci sopra! Certamente, l’ipotesi degli Inquirenti è fallace e sbagliata perché contiene un errore di presupposto che la distrugge. Difatti, la Panda che esce dalla pizzeria alle 23.15.55 NON può essere quella immortalata 19 secondi dopo a 1700 metri di distanza e che gli Inquirenti vogliono essere la Panda di Seggio che si dirige sul luogo del delitto per uccidere Manzella: L’EVENTO È IMPOSSIBILE: LA TESI È IMPOSSIBILE PERCHÉ È BASATA SU UN PRESUPPOSTO IMPOSSIBILE.

Poiché la teoria del crimine o paradigma accusatorio degli Inquirenti pone come presupposto che le due vetture FIAT PANDA siano la medesima (in realtà presupposto FALSO) e su tale falsa identità sviluppano ragionamenti e conclusioni fallaci, tutto le inferenze che derivano da detto presupposto sono ERRATE.

Con assoluta certezza dichiaro che trattasi di apodittica e fallace supposizione basata sul falso presupposto che la Panda del Seggio procedesse alla velocità orari di circa 320 km orari, cioè, 89 metri al secondo.

L’unico elemento IMMORTALATO è l’errore degli Inquirenti che hanno ritenuto la colpevolezza di Seggio perché non si sono accorti dell’errore di apprezzamento.

Professore, vi è certezza dell’orario delle telecamere?

Certamente sì, perché vi è stata l’analisi e la sincronizzazione da parte degli esperti della Polizia scientifica, perché hanno attuato un metodo scientifico universalmente accettato dalla Comunità scientifica, perché conosco per la loro professionalità tali esperti, i quali hanno dichiarato e scritto: “In riferimento alla visione delle telecamere utilizzate nell’omicidio specificato in oggetto si riferisce quanto segue: ‘Gli orari reali sono stati stabiliti calcolando la differenza tra gli orari riportati sullo schermo nella registrazione ad impianto in funzione e l’orario effettivo visualizzato sul proprio telefono collegato ad Internet. Si precisa che quando si scrive la dicitura “circa” in relazione all’indicazione degli orari effettivi dei diversi impianti di videosorveglianza, si intende fare riferimento ad un eventuale sfasamento di secondi’”. Questi orari sono certissimi, e non vi è alcuna possibilità di ripensamento da parte degli Inquirenti perché dovrebbero comportarsi da incoerenti, incompetenti e dovrebbero sputare sulla Scienza e sulla Logica. Poiché li  conosco non possono farlo perché sino professionisti seri e leali, il fatto che abbiano sbagliato… può capitare a tutti!

IN TUTTI GLI ATTI E I DOCUMENTI DEGLI INQURENTI QUANTO SEGUE:

  • dal video dell’impianto scuola A. Sole si vede uscire alle ore 15.15.55 reali 23.15.55 del 17 03 2019 dalla pizzeria Antico Borgo ubicata in via Molara n 17 un’autovettura verosimilmente (Nota di Lavorino: in seguito il “verosimilmente” si tramuterà in “certezza assoluta” e la Panda saròà descritta sempre e comunque come “bronzo-oro”) una Fiat Panda che si dirige in direzione via Olio di lino;

  • dal video dell’impianto della ditta Edil System si vede passare alle ore 23.0 4.14 reali 23.16 14 del 17.03.2019 una Fiat Panda di colore bronzo in direzione di Altofonte.

  • dal video dell’impianto della ditta Edil System si vede passare alle ore 23.29.04 reali 23.41.04 del 17.03.2019 una Fiat Panda di colore bronzo direzione via Molara;

  • dal video dell’impianto della scuola A. Sole si vede giungere ed entrare alle ore 14. 45.00 reali 23.45.00 del 17.03.2019 nella pizzeria Antico Borgo Ubicato in via Molara n 17 un’autovettura avevo in mente una Fiat Panda che proviene dalla via Olio di lino.

Professore, come è stato possibile un errore del genere?

Si è verificato un errore del tipo complesso, quello che chiamo “INGANNO STRUTTURALE”, perché nel suo nucleo contiene l’errore d’équipe, l’errore di sovrapposizione, l’innamoramento del sospetto e della tesi nati da un’intuizione sbagliata, l’autoconvincimento riverberante e l’entrata mortale nel deserto dell’errore investigativo. E in tale contesto appaiono evidenti tre fattori: (1) il complesso di forzature ideologiche e psicologiche dovute all’errata intuizione da parte dello staff inquirente sulla responsabilità del Seggio; (2) che non esiste alcun elemento concreto, oggettivo, scientifico e criminalistico che dimostri che la Panda ripresa entrare e uscire dalla pizzeria sia la stessa ripresa a 1700 metri di distanza 19 secondi dopo, anzi, la realtà e la scienza annullano tale possibilità e dimostrano che si tratta di due Panda diverse; (3) che gli Inquirenti, convinti della bontà della loro intuizione, hanno iniziato inconsciamente ad adattare le conclusioni e gli elementi ai loro convincimenti, così ricorrendo al sofismo investigativo e di ricerca, sino a mettere in essere quanto insegna Schopenauer “Un’ipotesi svolge nella testa, una volta che vi si è insediata o, addirittura, vi è nata, una vita che somiglia a quella di un organismo, in quanto dal mondo esterno assimila soltanto ciò che le è giovevole e omogeneo, mentre respinge ciò che le è eterogeneo e nocivo, oppure, se non può assolutamente fare a meno di accoglierlo, lo espelle poi tale e quale”.

È criticabile e da segnare come “errore procedurale gravissimo” valutare orari apparenti e orari reali di vetture riprese da videocamere distanziate 1700 metri e non tenere conto della elementare formula della velocità (Spazio/Tempo); la gravità dell’errore aumenta col fatto che chi doveva effettuare tali elementari controlli possiede anche il requisito della territorialità/conoscenza dei luoghi. Comunque, è evidente che siano state ignorate le regola del “buon senso” e “del controllo incrociato”.

Vi sono altri elementi a favore di Seggio?

Più che altri… io direi “tutti” gli elementi sono a favore di Seggio.

Premesso che quelli di tipo logico, di diritto, situazionale, circostanziale, testimoniale, storico e di contesto  saranno trattati dagli eccellenti Avvocati Giovanni Castronovo e Simona La Verde, mi preme indicare solo DIECI elementi criminalistici-criminologici a favore di Seggio, però, ve ne sono molti ancora:

  1. l’inconsistenza e l’illogicità del movente attribuito a Seggio, lo stato a rischio della vittima che orbitava in ambienti pericolosissimi tanto che era preoccupatissimo (lo aveva confidato alla moglie), il modus operandi spietato e professionale dell’assassino che è quello di un soggetto superorganizzato, freddo e probabilmente non solo, che ha agito con velocità e sicurezza: quindi, nulla a che vedere con Pietro Seggio;

  2. l’assassino è con altissima probabilità destrimane, questo è dimostrato grazie all’analisi del foro d’entrata del proiettile, della traiettoria balistica, della posizione del cadavere e dello sportello della vettura, della direzionalità delle macchie di sangue sulla scena, della reciprocità “vittima-assassino”, mentre Seggio è notoriamente mancino: l’elemento è troppo forte ed è a favore di Seggio;

  3. nulla di concreto e nessun accertamento tecnico colloca Seggio sul percorso e sulla scena del crimine, tramite ipotesi indimostrabili e non dimostrate;

  4. non vi è alcuna traccia di Seggio sulla macchina della vittima e sulla scena del crimine, sia essa dattiloscopica, biologica, merceologica, di residui di sparo, storica e comportamentale;

  5. non vi è nessuna traccia di sangue della vittima sul giubbotto del SEGGIO, sui suoi abiti e sulla sua persona;

  6. la non significatività delle due particelle ternarie (bario + antimonio + piombo) sul giubbotto del Seggio è molto molto, sia perché lo stesso risulta detentore di armi da fuoco e aduso ad andare al poligono, sia perché le particelle ternarie possono essere anche di residui di frenatura delle autovetture (effetto dell’usura dei materiali d’attrito dei freni, e la vettura Panda guidata da Seggio ha i freni consumati), quindi una causa inquinante ubiquitaria; al che la particella ternaria sulla vettura non può essere attribuita certamente a un colpo di pistola per i motivi anzidetti, anzi, se Seggio avesse realmente sparato con la Smith & Wesson, sul giubbotto dovevano essere presenti oltre 20 particelle ternarie;

Le foto mostrano l’epicentro della scena del crimine.

  1. l’alibi di Seggio che ha girovagato in una zona diversa dal delitto al massimo non è stato dimostrato, quindi si può parlare eventualmente di alibi “fallito” e non invece “falso” come si ostinano gli Inquirenti per fare quadrare il loro paradigma accusatorio; perché “alibi falso” secondo gli Inquirenti? Perché ERRONEAMENTE hanno ritenuto che la Panda ripresa presso l’Edil System fosse quella di Seggio: al che hanno impostato un tragitto del crimine sbagliato arrivando a conclusioni sbagliate: sono incorsi nell’errore di “petizione di principio”, cioè, hanno messo come presupposto la conclusione gradita “Seggio è colpevole, quindi la Panda ripresa presso l’Edil System DEVE ESSERE la sua”;

  2. l’analisi del computer di Seggio e del GPS della macchina di Manzella fanno emergere orari che demoliscono, anch’essi, la teoria colpevolista ponendolo fuori dal percorso del crimine;

  3. lo stato psichico alterato dal consumo di stupefacenti in cui il Seggio ha rilasciato le dichiarazioni, quindi con facoltà COPDE (Cognitive Organizzative Previsionali Decisionali Esecutive) fortemente scemate, con le facoltà comprensive, espressive ed associative obnubilate… la dicono tutta;

  4. a Seggio viene contestata la premeditazione, ma nemmeno un imbecille avrebbe organizzato un delitto in tal modo per poi comportarsi nel modo ingenuo e contraddittorio, se non puerile e candido, di Seggio: diciamo che è stato l’utile “bonaccione” per fare quadrare il cerchio.

 

Come avere fatto a individuare il colossale errore?

Lavoro singolo e di squadra, sudore e sacrifici; studio dei documenti sotto diversi aspetti; esame ed analisi della scena del crimine, dei percorsi, delle tracce; tanta passione professionale ed applicazione di un metodo che ritengo essere vincente, un metodo che chiamo Metodo MOCCI (Modello Organizzativo Criminalistico Criminologico Investigativo Intelligence), un metodo che non dà nulla per scontato, che rovescia i presupposti, che analizza OGNI DETTAGLIO da solo e combinato con tutti gli altri. Qui devo ringraziare ancora una volta sia la mia collaboratrice per la Sicilia la criminalista Maria Angela Lopez, oltretutto profonda conoscitrice del territorio, con dedizione e con altissimo spirito di abnegazione, sia gli Avvocati Giovanni Castronovo e Maria Simona La Verde, che si sono rivelati ferratissimi sia nel diritto che nelle indagini difensive. Un pensiero anche per i collaboratori del CESCRIN (Centro Studi Investigazione Criminale).

Mi ha detto che aveva tre quesiti da porre all’opinione pubblica, prego!

Pongo a tutte le persone razionali, intelligenti e sobrie tre quesiti:

1- PUÒ UNA FIAT PANDA PERCORRERE IN 19 SECONDI 1700 METRI, CIOE’ 89 METRI AL SECONDI, CIOE’ CON MEDIA ORARIA DI KM 322? STRADA CON CURVE, DOPPIO SENSO, MACCHINE PARCHEGGIATE?

2- Può essere incarcerata una persona perché gli Inquirenti non si sono accorti di averle assegnato la IMPOSSIBILE CARATTERISTICA di coprire con una Panda la distanza di 1700 metri in 19 secondi?
3-
Gli Inquirenti che sono scivolati in tale errore in modi, tempi e per ruoli diversi, ammetterano l’errore e chiederanno scusa all’imputato incarcerato, o tenteranno di avere ragione comunque arrampicandosi sugli specchi? Si faranno dominare dall’innamoramento del sospetto e della tesi e dall’autoconvincimento riverberante, oppure intelligentemente rimedieranno all’errore commesso? I PM chiederanno scusa e daranno ragione all’imputato? I PM seguiranno scopi di verità e di giustizia pronti anche ad ammettere di avere sbagliato?

 

Per finire?

Alcuni pensieri molto importanti.

Il pubblico ministero è una parte del processo, però è parte pubblica, questo significa che deve seguire SOLO scopi di giustizia, anche perché rappresenta il Popolo Italiano e per questo agisce e coordina le indagini. Mi auguro  che si renda conto della cantonata che gli hanno prendere e torni sui propri passi ammettendo l’errore e la valenza dello stesso.

Gli Investigatori devono indagare per cercare il colpevole e non devono innamorarsi di intuizioni, di sospetti, di piste e di teorie, per poi adattare gli indizi ai loro convincimenti.

Gli inquirenti hanno il dovere di investigare e non hanno il diritto di sbagliare, nemmeno possono farne una questione di prestigio, di immagine, di carriera o di principio: DEVONO ESSERE PERFETTI!

All’interno del sistema investigativo purtroppo manca il “circuito interno di controllo degli errori”… la storia giudiziaria italiana ne è zeppa.

Chi sbaglia lo ammetta e… se ne tenga conto.

Mi auguro che qualche rappresentante delle Istituzioni intervenga per riparare all’evidente errore commesso contro Seggio.