La Corte d’appello lascia Stasi in carcere ma gli tiene aperto uno spiraglio

I giudici bresciani prendono tempo prima di valutare l’istanza di revisione

AGI – La Corte d’Appello di Brescia rigetta la richiesta della difesa di Alberto Stasi di sospendere l’esecuzione della pena a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi e si prende altro tempo per valutare l’ammissibilità o meno dell’istanza di revisione. Lo apprende l’AGI da fonti giudiziarie. Una decisione quindi che può essere valutata in diversi modi, a seconda della prospettiva da cui la si guardi. Da una parte, a una prima valutazione i giudici ritengono che Stasi debba restare nel carcere di Bollate, ma, almeno per il momento, non si esprimono sulla fondatezza degli argomenti dell’avvocato Laura Panciroli, lasciandogli uno spiraglio aperto.

La legale aveva proposto una rilettura dei fatti attraverso una simulazione di quanto dichiarato da una testimone, una ‘nuova’ interpretazione’ delle impronte sul dispenser del bagno della vittima e dei capelli trovati nel lavandino di casa Poggi. A quanto si sa, i giudici potrebbero aspettare settembre prima di valutare l’ammissibilità o meno dell’istanza, un passaggio necessario prima di entrare in un eventuale giudizio del merito delle presunte nuove prove che potrebbero riscrivere l’epilogo del caso che ha occupato per molti anni le aule di giustizia, con esiti controversi