*Se Franti diventa un eroe*

di Vincenzo D’Anna*

Il libro “Cuore” di Edmondo de Amicis fu, per intere generazioni di bambini, quello da leggere: un testo laico che conteneva, nelle storie narrate, il nerbo di una cultura e di una morale da condividere per porla alla base del codice etico di ciascun adolescente. Certo erano altri tempi, nei quali i ragazzi venivano prima istruiti, e non genericamente accolti e parificati, in una scuola allora imperniata attorno alla didattica dei saperi. Una scala di valori morali personali che orientava la vita di quelli che sarebbero finiti per diventare buone persone e bravi cittadini. E quale migliore insegnamento di quello che si acquisisce dalla lettura di storie ed esempi di vita nei quali sono protagonisti dei ragazzi, attori di storie che contengono un messaggio morale e civico di semplice acquisizione così da farne una base esemplare sulla quale costruire futuro? A rileggere “Cuore” nell’odierno contesto sociale, destrutturato e depauperato di gran parte di quei valori, si potrebbe provare finanche un disagio esistenziale: una sorta di amara delusione. Sono tanti, infatti, gli ignoranti che confondono l’antico con il vecchio, che assegnano alle novità un superiore intrinseco valore rispetto a tutto ciò che nei tempi che furono era considerato in maniera positiva. Come siano radicalmente cambiate le cose può anche essere dedotto dalla lettera che l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema del regime teocratico vigente in Iran, ha indirizzato ai giovani occidentali impegnati nelle proteste contro Israele ed in favore dei Palestinesi.

Cortei che finiscono anche per giustificare, in quanto taciute e sottovalutate ,le atrocità commesse da Hamas e dagli Hezbollah contro lo Stato ebraico. Chi è questa guida politico morale che scrive? E’ Il capo di un governo illiberale, che incarcera, tortura ed uccide i propri oppositori, discrimina le donne, reprime nel sangue le rivolte studentesche utilizzando la longa manus dei “pasdaran” squadracce simil fasciste, guardiani della rivoluzione chiamati a dare, sempre e comunque, il sostegno al regime come milizia armata. “Scrivo questa lettera ai giovani la cui coscienza risvegliata li ha spinti a difendere le donne e i bambini oppressi di Gaza”, scrive l’ayatollah, così interessato ai diritti delle donne da far uccidere di botte quelle che non indossano correttamente il velo. E ancora: “Ora avete formato un ramo del fronte della resistenza e avete iniziato una lotta onorevole nonostante la spietata pressione del vostro governo. Il fronte della resistenza avanza grazie alla comprensione globale e alla pratica di questi e centinaia di altri comandi simili, e otterrà la vittoria con il permesso di Dio”. Insomma: una sorta di chiamata alle armi affinché i nostri giovani, pur ritenuti corrotti dal regime delle libertà e degli stili di vita occidentali, si schierino contro i propri governi e la rispettiva scala di valori e dei diritti civili, in nome di un Dio vendicatore che comanda la guerra santa contro gli infedeli, ossia contro i diritti di quegli stessi giovani. Una vera e propria provocazione, indebita e mendace, che sollecita una subliminale abiura sia della fede religiosa, sia di quella religione laica e civile che connota le società aperte e liberali del nostro mondo. Nessuno, tra i pensosi ed irriducibili difensori della pace e della libertà che marciano instancabilmente, ed a senso unico, in favore dei Palestinesi, né di quel ceto politico che li sostiene ad oltranza, ha mosso un dito né ha fiatato. Nessuno ha dichiarato come irricevibile la lettera e come farlocca ed indegna la figura morale e la storia civile e politica di chi l’ha scritta. Eppure nel Belpaese scoppia un caso al giorno per ogni dichiarazione del leader politico di turno su qualsiasi argomento, eppure niente si muove quando un satrapo sanguinario, un dittatore di provata malvagità, si rivolge anche ai giovani italiani. “ Aliquando Travaglio dorme” !! . In una nazione ove spesso si criticano finanche i messaggi ai fedeli del Papa, quando questi contengono richiami sociali oppure moniti in difesa dei diritti e della morale dei credenti, nessuno si prende la briga di rigettare quella del capo della comunità religiosa musulmana di tradizione sciita. Né lo fanno i cosiddetti musulmani “moderati” per bocca degli Imam residenti in Italia ai quali viene concesso, dai protestatari, di predicare nelle Università occupate dai protestatari !! Le parole di Khamenei sono forse gradite agli ormai milioni di islamici residenti in Europa ove stabilmente e liberamente professano la propria fede e vivono in conformità ad essa? Se così fosse ci troveremmo già ad un passo dall’essere invasi, sia pure culturalmente. Nel libro “Cuore” l’esempio positivo viene da giovani studiosi, che manifestano l’amor di Patria, il timore di Dio, la solidarietà verso i deboli ed i poveri, il dovere nei confronti dello Stato. L’esempio più fulgido ci giunge dal giovane Garrone, il gigante buono che difende i compagni più deboli. L’esempio peggiore invece, ci arriva da Franti ribelle, aggressivo, prepotente ed ignorante. Che sia sia questa l’epoca nella quale l’esempio delle virtù e dell’eroismo debba venire proprio dal perfido Frant?!?

*già parlamentare