Si dice che il coraggio non è semplicemente una delle virtù ma la forma di ogni virtù, il nostro amico Gianmarco Cirrone chef e patron del ristorante Santupietro di coraggio ne ha da vendere, avendo aperto la sua attività a soli venticinque anni.
Il giovane chef facendo tesoro delle importanti esperienze avute con i grandi volti della ristorazione italiana tra cui: Enrico Bartolini, Carlo Cracco e Cristoforo Trapani (il cui deve tanto), decide di tornare a casa e trasformare la sua passione in modo da renderla tangibile, dando vita non al solito ristorante di pesce bensì a qualcosa di nuovo.
Il locale è situato a Santa Maria Capua Vetere poco distante dall’Anfiteatro Campano, vanta un’atmosfera intima ed elegante, arricchita da un menù che racchiude portate piacevoli e ben realizzate, una cucina fusion e contemporanea ma al contempo non lontana dalla tradizione. Gode di un angolo adibito esclusivamente al sushi, uno spazio dedicato al bar e inoltre è presente un gradevole dehor.
Un’offerta gastronomica mirata sulla qualità delle materie prime, pertanto il menù varia in base alla stagionalità e alla reperibilità del pescato, per un’esperienza completa lasciatevi guidare dallo chef in un percorso degustazione.
“Il primo giorno a mare” uno dei piatti che più reincarna la figura emblematica dello chef e del suo orientamento fusion, trattasi di uno spaghetto con crema di peperone, tartare di tonno, bacon di tonno, fiori di cappero, panko agrumato e katsuobushi.
Un piatto dal gusto preponderante ma al contempo delicato, bilanciato dal gioco di consistenze e temperature, egregio risultato.
All’appello non mancano i grandi classici come lo spaghetto a vongole o un buon pescato locale al forno.
Grande attenzione sui crudi e una notevole selezione di sushi da capogiro, inoltre se venite il giovedì non perdetevi la paella, il quale Gianmarco decanta con tanto orgoglio.
di Vincenzo Carbone