SPALLE AL MURO

Toti, svanita la controffensiva. E ora rischia il processo

DOCCIA FREDDA – Era già pronta la conferenza per la “vittoria”

12 LUGLIO 2024

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Doveva essere il culmine di mesi di controffensiva comunicativa e mediatica, portata avanti su varie tv amiche e da un fronte “garantista” trasversale che ha pesantemente attaccato i magistrati di Genova. Si è trasformato in una Waterloo, che ora si tenta di archiviare in fretta come un incidente di percorso.

Il Tribunale del Riesame, nelle scorse settimane, era sembrato essere lo spartiacque di una riscossa data quasi per certa (in modo un po’ precipitoso) dall’entourage politico di Giovanni Toti. È finita invece con un’ordinanza di una durezza imprevista, non solo per il rigetto totale ma anche per vari passaggi che sembrano quasi lambire il merito della vicenda (da cui l’avvocato di Toti, Stefano Savi, ricorrendo solo contro la sussistenza delle esigenze cautelari e non contro i gravi indizi, si era tenuto lontano, al fine di rimandare questo momento all’eventuale futuro processo).

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All’uscita dal Tribunale di Genova ieri Savi ha annunciato subito un ricordo in Cassazione: “Rileviamo che anche per i giudici dell’appello non sussiste più l’inquinamento probatorio. Non possiamo che dissentire circa il persistente rischio di reiterazione del reato”. Il riposizionamento, dalla decisione del Riesame a quella della Cassazione, significa spostare ogni decisione a dopo l’estate, e sostanzialmente all’autunno. Un annuncio che sottintende la strenua resistenza di Toti: il governatore, ai domiciliari nella sua casa di Ameglia (e per questo sospeso dalla funzione di presidente della Regione Liguria ai sensi della legge Severino), non ha nessuna intenzione di dimettersi. Il clima tra i suoi alleati in consiglio regionale si può riassumere con la voglia improvvisa di mare. Fra chi è già in ferie e chi spera di andarci presto, si fa un calcolo implicito: in definitiva ci sono ancora due consigli regionali da superare, prima che subentri la pausa estiva. Di eventuali elezioni anticipate si tornerà dunque a parlarne non prima di settembre. L’opposizione, dal Pd al Movimento 5 Stelle, ieri è tornata a chiedere le dimissioni immediate di Toti. E il 18 luglio, un’iniziativa lanciata dal consigliere Ferruccio Sansa, è stata convocata una grande manifestazione con tutti i leader nazionali del centrosinistra per chiedere le dimissioni di Toti.

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L’ordinanza del Tribunale del Riesame apre però anche un importante scenario sul fronte giudiziario. La Procura di Genova esce fortemente rafforzata da questo passaggio. E in mano si trova un’arma importante: la conferma della misura cautelare nei confronti del governatore dà la possibilità ai magistrati di richiedere il giudizio immediato. Una procedura semplificata, che si può percorrere quando ci sono gravi indizi e che consente di sveltire un processo, saltando a piè pari l’udienza preliminare, proprio perché sono in corso misure cautelari. In una vicenda così complessa, significa tagliare fortemente i tempi processuali e per questo una simile scelta procedurale è lo spauracchio di qualsiasi avvocato difensore. Uno scenario che, a questo punto, potrebbe non essere campato in aria.

NOTA: Il testo è RIPRESO  da “Il Fatto Quotidiano” – Il titolo del nostro direttore