“genova per loro”

Toti, nuove accuse: corruzione per una cena elettorale del 2024 per raccogliere i fondi

9 Agosto 2024

C’è una nuova accusa di corruzione per Giovanni Toti e Aldo Spinelli. La notizia emerge dal deposito degli atti in vista della prima udienza del processo, fissata al 5 novembre. Per la Procura di Genova la nuova accusa all’ex governatore della Liguria e all’imprenditore portuale è collegata alla cena elettorale che si è tenuta a villa Lo Zerbino l’11 aprile 2024. La cena, alla quale avrebbero partecipato più di 600 persone, aveva lo scopo di raccogliere fondi “in vista delle Europee del giugno 2024”. Lo scrivono i finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Genova in una annotazione depositata il 24 aprile successivo. È la data in cui i pm Federico Manotti e Luca Monteverde hanno iscritto la nuova ipotesi di reato. A quella cena furono presenti anche 10 dipendenti delle società di Spinelli per un importo versato di 4.500 euro. Spinelli, si legge nell’annotazione, “avrebbe presenziato soltanto al saluto iniziale” di Toti, per andarsene prima della cena. C’è un post su Instagram di Toti che li ritrae insieme a villa lo Zerbino. La Finanza ne ha consegnato lo screenshot. Sono i giorni in cui il governatore “non esclude un ritorno in Forza Italia”, secondo la testata Genova 24. Questa ipotesi di reato non è stata fatta confluire nei capi di imputazione del giudizio immediato. Potrebbe confluire invece nel fascicolo “bis” dove ci sono gli altri indagati che non si trovavano ai domiciliari e in cui Toti risulta indagato per voto di scambio, falso, e le presunte corruzioni con altri imprenditori.

Della cena Toti e Spinelli ne parlarono ad aprile durante un pranzo a Montecarlo. Tornato in Liguria, Toti aveva informato la sua segretaria politica Marcella Mirafiori “della volontà di Spinelli di aderire alla cena di raccolta fondi, corrispondendo l’importo per la partecipazione di 10 persone”. Scrive la Finanza: “Toti, in maniera criptica, evidentemente sulla base di preventivi accordi con Spinelli, faceva rimando a un possibile plus economico rispetto a quello ‘ufficiale’ derivante dalla partecipazione alla cena elettorale scrivendo alla Mirafiori ‘Spinelli mi ha detto che fa dieci posti. Poi il resto… ci aggiustiamo”. E quando sbuca la parola ‘resto’, per gli investigatori, è un codice “per evitare chiari riferimenti a dazioni di pagamento”. Il giudice Paola Faggioni, nel secondo rigetto dell’istanza di revoca dei domiciliari, aggiunse che “il resto” è una espressione usata spesso da Toti e Spinelli “per fare riferimento, in modo allusivo, alle utilità oggetto degli accordi corruttivi”.

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