L’intervista – Vittorio Feltri

“Le voci su Arianna? Sallusti e Palamara sono culo e camicia…”

Il direttore de Il Giornale – “Credo che lo spiffero sia vero, ma vedremo. Al massimo è una balla in più, ne ha già scritte tante”

24 Agosto 2024

Che i rapporti tra Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti non siano bagnati da un oceano di stima reciproca – per usare un eufemismo – è ben noto a chi lavora nei quotidiani e ormai ai pochi eroi che ancora vanno in edicola. Le riunioni di redazione al Giornale, dove Sallusti è direttore responsabile e Feltri direttore editoriale, devono essere uno spettacolo strabiliante. Ma Sallusti è l’editorialista da cui è partito il giallo dell’estate: l’immaginifico complotto politico-giudiziario nei confronti di Arianna Meloni, sorella della premier, sulla quale starebbero indagando non meglio precisate procure o “agenzie”, sulla base di non meglio precisate ipotesi di reato (forse traffico d’influenze). Al riguardo, Vittorio Feltri non sente l’immediato bisogno di fare ironia: “Ancora non è uscito niente di concreto, ma penso che Sallusti non si sia inventato nulla, credo abbia delle informazioni”.

Da chi?

Conosciamo tutti il rapporto che ha con Luca Palamara. Hanno scritto due libri insieme, sono ancora molto legati, sono convinto che la notizia esca da lì.

Addirittura la considera una notizia?

Diciamo che è uno spiffero, suvvia. Poi lei saprà già cosa penso di Sallusti: non è che sia Montanelli (ride). Ma con Palamara sono culo e camicia, l’ipotesi dell’indagine su Arianna Meloni viene da lui, ne ho la certezza.

Se dice che ne ha la certezza, con Sallusti deve averne parlato.

Macché parlato, me ne frega una sega. Vedremo cosa succede. Ho seguito anche lo scazzo che Sallusti ha avuto con il direttore del suo giornale in questi giorni. Io ho stima di Travaglio, ma stavolta non credo che sia giusto attaccare Sallusti. Mi spiego: se uno vuole sostenere che è un asino, che non sa scrivere in italiano e non conosce nemmeno la punteggiatura, potrei anche essere d’accordo (ride fragorosamente). Però, almeno in questo caso, credo abbia solo riportato un’informazione che ritiene vera. Vedremo, vedremo.

Il presunto reato ipotizzato su Arianna Meloni è davvero il traffico d’influenze?

A me sembra una cazzata. Se sono una persona di potere faccio le nomine, è normale. Voglio mettere Pinocchio in un’azienda di Stato? Ce lo metto. Qual è il reato? Chi le dovrebbe fare le nomine, se non chi amministra i partiti di governo?

È normale che sia la sorella della premier?

Il suo ruolo non lo scopriamo oggi, è chiaro che Giorgia Meloni le ha affidato responsabilità importanti nella gestione del partito, probabilmente pure perché si fida poco degli altri. Quindi cosa c’è di strano se Arianna ha un ruolo nelle nomine? Fratelli d’Italia è un partito come gli altri.

Tra i registi occulti di questa operazione ci sarebbe Matteo Renzi. Ma lei ci crede davvero?

A questo non credo nemmeno io, mi sembra un argomento debole. Con tutti i cazzi che ha avuto Renzi con la magistratura, pensare che possa diventare un discepolo dei pubblici ministeri mi pare un po’ esagerato. Ma poi, diciamoci la verità: a questa storia si sta dando troppa importanza, non mi pare che sia una questione fondamentale per i destini dell’universo. Non resta che aspettare e vedere, al massimo è una balla in più. Che sarà mai? Sallusti ne ha scritte talmente tante…

Pensa che l’ipotesi di complotto favorisca Meloni agli occhi dell’opinione pubblica?

Credo che la gente non ci abbia capito un cazzo, non penso abbia effetti sulla popolarità della premier. Di sondaggi parlo con Alessandra Ghisleri, mi conferma che il gradimento della premier resta alto. Poi gli avversari sono quello che sono.

Ha visto che Sallusti è stato invitato alla Festa dell’Unità per parlare proprio di Giustizia?

Contento lui. Io alla festa dell’Unità non andrei a prendere neanche uno spritz.

Non ha grandi amici a sinistra…

Ho appena ricevuto minacce di morte da un gruppuscolo di comunisti, si presentano come delle specie di brigatisti. Me ne farò una ragione, sono già sotto scorta. Che poi non è nemmeno male: non si paga la benzina e hai qualcuno che cerca parcheggio al posto tuo.

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NOTA: IL TITOLO E’ DEL DIRETTORE DI