I casi
Pm imbavagliati e femminicidi ignoti: “Mi scuso, è la Cartabia”
Yacht – Niente notizie. Padova, marito in arresto da marzo
Di Marco Franchi
25 Agosto 2024
Due vicende profondamente diverse, che nello stesso giorno dimostrano plasticamente quanto i cronisti denunciano da anni: la riforma Cartabia sta creando un grosso problema alla libertà d’informazione. A Palermo, un procuratore capo denuncia di sentirsi imbavagliato da una legge dello Stato. A Padova, la notizia di un femminicidio resta ignota per un anno, apparendo direttamente sulle pagine di un solo giornale.
Ieri mattina è stato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ad aprire la conferenza stampa sul caso dello yatch Bayesian affondato (pagina 19) con le scuse ai giornalisti, e chiedendo comprensione: “In questi giorni mi sono trincerato nel silenzio, non ho risposto alle domande rivolte dai giornalisti, ma l’ho fatto semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa”. Il riferimento è al decreto 106 del 2006 che all’articolo 5 puntualizza i rapporti delle Procure con gli organi d’informazione. Decreto poi modificato col decreto 188 del novembre 2021 dalla ministra Cartabia, la cosiddetta “norma bavaglio”. Le scuse arrivavano in risposta anche alla nota dell’Associazione siciliana della Stampa: “davanti al susseguirsi di notizie di eccezionale interesse pubblico, la fonte che secondo la legislazione italiana avrebbe dovuto informare l’opinione pubblica è rimasta silente” aveva accusato.
Sempre ieri il Corriere del Veneto usciva con una notizia choc(pagina 14): Nicoletta Rotaru, trovata morta con un cappio al collo nel suo bagno il 2 agosto 2023, non si era suicidata, la procura ha accusato il marito – arrestato a marzo – di omicidio. L’Ordine dei giornalisti del Veneto non l’ha presa bene: “Stupisce – ha dichiarato il presidente Giuliano Gargano – che la notizia venga fuori a distanza di così tanto tempo e senza una comunicazione ufficiale della Procura. Già in passato abbiamo segnalato una lettura troppo restrittiva della legge Cartabia. È necessario che si torni a un rapporto professionale aperto e franco fra procuratori e giornalisti. Fatto salvo il sacrosanto rispetto della presunzione di innocenza, è altrettanto importante il diritto di informare i cittadini” concludeva il presidente dell’Odg Veneto.
Lo avevamo scritto e lo scriveremo: la riforma, che in nome della “presunzione di innocenza” permette di fornire informazioni sulle indagini solo in presenza di una non meglio definita “rilevanza pubblica” in conferenza stampa, è foriera di un buco nero informativo senza precedenti. Assassini senza identità – magari arrestati, con amici che ne denunciano la scomparsa –, vittime senza nome, anche nel caso di incidenti stradali, comunicati pressoché vuoti di informazioni utili, dalle aziende chiuse per caporalato ai morti sul lavoro. Ieri è stato l’ennesimo giorno di ordinaria follia del bavaglio.
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