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Cantina Dirupi: viticoltura rock & roll e la passione di Birba e Faso per il Nebbiolo Chiavennasca
di
Luca Gardini
• 30 Agosto 2024
Cantina Dirupi
Cantina Dirupi: dalla custodia delle vigne abbandonate a una produzione biologica di eccellenza.
Cantina Dirupi, un viaggio tra le vigne di Grumello e Inferno
Quant’è bella la viticoltura quando diventa la concretizzazione, o meglio, nel caso specifico, la condivisione del sogno di una vita: è quello che succede a Birba e Faso, al secolo Pierpaolo Di Franco e Davide Fasolini, quando decidono di creare la loro Dirupi. Entrambi valtellinesi purosangue, quasi coetanei, le loro strade si incrociano tra i banchi dell’Università di Milano, al corso di Viticoltura ed Enologia. Si conoscono, diventano amici, poi, sulle ali di una stagione irripetibile, che è quella dei sogni illimitati della post-adolescenza, decidono di diventare produttori di vino. Nasce così Cantina Dirupi.
C’è un solo problema, che nessuno dei due possiede vigne, quindi l’idea, una volta rientrati nel loro territorio, è quella di farsi dare in ‘custodia’ (ovverosia affittare) un mosaico di vitigni tra sotto-zone di Grumello e Inferno – spesso impianti e piante vecchie e a consistente rischio di abbandono – da una serie di piccolissimi produttori locali. Nel tempo si arriva a 21 parcelle, ora tutte di proprietà, per un totale di 7 ettari, conduzione rigorosa, in biologico certificato, in campagna, vinificazioni e lavorazioni separate a seconda della vigna di provenienza, macerazioni mai eccessivamente spinte, affinamenti orientati a trovare sempre il giusto equilibrio tra autenticità varietale e bella propensione alla beva.
Letture che rispecchiano il loro stile, un po’ anni ’70, un po’ rock & roll, sintomo che la grande duttilità del Nebbiolo di queste parti, che come saprete bene viene ribattezzato Chiavennasca, permette anche interpretazioni meno monolitiche, più variegate e svecchiate. Una serie di bottiglie che glorificano il patrimonio genetico a disposizione, valorizzandolo sia con lo strumento della singola parcella che in assemblaggio, con Rossi divertenti, compagni a tutto pasto, e DOCG di grande tensione e profondità. Sullo sfondo la Valtellina, terra magica, patria di vini magnetici.
Valtellina DOCG Grumello Riserva Vigna Dossi Salati 2021 | 96/100 € 75
Il concetto di valorizzazione di Cantina Dirupi è tutto in questa Riserva da vigna Dossi Salati, forse la più tradizionale delle letture di casa. Nebbiolo 100%, vinificato in rovere, affinato per 24 mesi in botte di legno da 20 hl.
Olfazione che attacca su note di ciliegia ferrovia, tocchi di menta selvatica, sfumature di rabarbaro e sentori di violetta di campo, alla sorsata è succoso-iodato, con tannini perfettamente integrati nella trama, richiami di frutta rossa e di sottobosco. Chiude ancora su nuances mentolate. Naturalmente da abbinare ad arrosti o spezzatini di selvaggina, come quello di capriolo con polenta, ma da provare anche, perché no, con un grande classico indigeno come i chiscioi.
Cantina Dirupi
Loc. Madonna di Campagna, Via San Carlo, 23026, Ponte in Valtellina, (SO)
Telefono: 334 7092663
Indirizzo e-mail: info@dirupi.com
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FONTE: LE GUIDE DE L’ESPRESSO
Antonietta Casapulla servizi sanitari Integrati