Ecco i sedicenti garantisti: Toti&C emuli del Maestro B. contro i giudici

Di Giancarlo Caselli

22 Settembre 2024

Nel caso Toti come nel caso Salvini i sedicenti garantisti fanno a gara nel conclamare che ce l’hanno solo con i magistrati che si occupano del caso specifico e non con la magistratura tutta . Ma la tesi non regge.

Se il loro Maestro indiscusso (come essi stessi ammettono) è ancor oggi Berlusconi, va ricordato che nella famigerata intervista a La voce di Rimini e Spectator egli parlò di un “sistema giudiziario completamente politicizzato”. Poi, a fronte delle vigorose reazioni che ne seguirono – allora poteva ancora succedere! – B. diramò un comunicato in cui affermava che il suo “rispetto per l’impegno della magistratura non [poteva] esser messo in discussione” , ma lamentava la “presenza di incontestabili comportamenti faziosi di singoli procuratori”.

A suo dire B. muoveva contestazioni che non riguardavano l’intero ordine giudiziario. Ma non era così, come dimostrano le vicende giudiziarie di B. e degli epigoni. All’inizio, è vero, a esser oggetto di attacchi apodittici e indiscriminati sono stati solo alcuni procuratori. Ma poi, man mano che le indagini si concludevano, hanno cominciato a essere delegittimati e offesi i magistrati giudicanti: tutte le volte in cui sono stati chiamati a occuparsi di processi sgraditi e hanno deciso in maniera contrastante con le aspettative degli interessati. Alla fine, l’attacco – condotto in tv da B. con un intervento a reti unificate – s’è addirittura rivolto contro il massimo organo giudiziario, le Sezioni unite della Cassazione, “colpevoli” di non aver applicato la legge “Cirami” come B. e altri si aspettavano.

Il problema, allora, non era costituito da singoli magistrati. L’attacco era a geometria variabile: poteva subirlo qualunque magistrato – pubblico ministero o giudice, quale che fosse la città o l’ufficio – ogni volta che avesse la sfortuna (spiace dirlo: ma è questa la parola giusta) di imbattersi in vicende delicate e indigeste a chi si ritiene più uguale degli altri. Esattamente quel che oggi vanno replicando i garantisti à la page contro quei poco di buono dei magistrati che si ostinano a restare indipendenti…

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