la presentazione

Alta tensione a Trento: il libro colpevolista agita i pro-Forti

29 Settembre 2024

Sale la tensione a Trento, la città di Enrico Forti detto Chico, in vista della presentazione del nuovo libro di Marco Strano sull’italiano condannato negli Stati Uniti per omicidio e riaccolto a maggio in Italia con tutti gli onori da Giorgia Meloni. Si chiama Le bugie di Chico (La Bussola). Così Gianni Forti, zio di Chico e animatore della campagna innocentista, nei giorni scorsi ha chiamato Cristina Sartori, che il 3 ottobre presenterà il volume insieme all’autore all’Hotel NH di via Libera: “Mi ha chiesto se sapessi cosa dice il libro e se conoscessi chi l’ha scritto, mi ha detto che non era molto delicato presentarlo a Trento dove c’è la madre di Chico Forti, i suoi amici, migliaia di suoi sostenitori… Non mi ha detto di non fare la presentazione, però mi è sembrato un intervento inopportuno, fuori luogo”, racconta Sartori, consulente investigativa e perita grafologa iscritta all’albo del locale tribunale.

Presentare libri su casi giudiziari controversi è quasi un secondo lavoro per lei: “Ho presentato il libro di Raffaele Sollecito – ricorda Sartori –, quello di Francesco Ceniti della Gazzetta su Marco Pantani e anche quello di Roberta Bruzzone sul caso Forti (che invece è su posizioni innocentiste, ndr), per questo conoscevo Gianni Forti. Marco Strano mi ha detto del nuovo libro e gli ho proposto di presentarlo”. Strano è un criminologo, già psicologo della polizia, ex ufficiale dei carabinieri, che collabora con il sindacato Unarma. Sul caso Forti aveva già scritto Cherry picking, Amazon, 2023.

Gianni Forti ridimensiona il suo intervento: “Nessuna pressione. L’ho chiamata perché la conosco, volevo solo portarle altri due libri su Chico. Ma perché Marco Strano insiste? Non c’è una prova contro Chico, ma l’hanno condannato, ha accettato la sentenza e in Italia è tornato per scontare la pena”. Chico Forti, 65 anni, è carcere a Verona dopo aver fatto 24 anni di galera negli Usa. Fu condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, australiano, ucciso nel 1998 su una spiaggia di Miami, e figlio del proprietario del Pikes Hotel di Ibizia, di cui Forti stava trattando l’acquisto. Forti ha già avuto il primo permesso per andare a trovare l’anziana madre, presto avrà gli altri benefici e nel giro di uno o due anni sarà libero. Insomma, non si capisce nemmeno il perché di tanta agitazione attorno al libro di Strano.

L’intervento di Gianni Forti, peraltro, non è stato l’unico. Il 15 settembre a Strano è arrivata una mail di Lorenzo Moggio, presidente del comitato pro Forti: “Davvero non mi spiego, dott. Strano, lo scopo di presentare il suo ultimo ‘lavoro’ proprio a Trento. Una semplice provocazione? (…) Personalmente ritengo che l’evento da lei organizzato avrà un esito analogo a quello ottenuto alla presentazione dell’altro suo prestigioso libro a Miami”. Cosa successe a Miami? “Nel settembre 2023 – racconta Strano – annullammo una delle tre presentazioni del libro previste a Miami, quella pubblica destinata alla comunità italiana. Avevamo ricevuto sui social minacce circa possibili “inconvenienti”. E un amico strettissimo di Chico Forti, che ci aveva chiesto informazioni sul nostro programma negli Usa, si era mostrato, in alcune foto sui social, con esponenti di clan mafiosi newyorkesi (Gotti e Gambino)”. Moggio al Fatto ha assicurato: “Mai consigliato di non presentare il libro”.

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